Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
Il prezzo originale era: €12,00.€11,40Il prezzo attuale è: €11,40.
La Guerra Civile 1943-1945 nelle Prealpi Bellunesi e Trevigiane, tra Segusino e Valdobbiadene, Vittorio Veneto e la sinistra Piave bellunese. I protagonisti, le vicissitudini, le rivalità gli eroismi e le violenze raccontati con il supporto di un’accurata ricerca storica e senza esaltazioni di parte.
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
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Un romanzo storico narrato partendo da dati solidi e senza esaltazioni di parte.
La Guerra Civile tra 1943 e 1945 nelle Prealpi Bellunesi e Trevigiane è la protagonista di questo libro di Danilo Stramare. Un volume che è un romanzo storico ma costruito su dati solidissimi: nomi, date, luoghi, riferimenti geografici, fotografie. Il tutto sullo sfondo dei grandi avvenimenti che contestualmente avvenivano nel panorama internazionale e di cui il racconto di Stramare narra il riflesso nel locale: nessuna pretesa di esaustività, ma quanto scrive l’autore aiuta a spalancare una finestra su un periodo e su fatti poco e solo parzialmente conosciuti.
Le zone direttamente interessate dal racconto di Stramare sono comprese tra Segusino, Valdobbiadene, Vittorio Veneto e la sinistra Piave bellunese, ma quanto l’autore narra permette di avere una percezione geograficamente molto più estesa di quel che avvenne in quel periodo. Senza scivolare in esaltazioni di parte Stramare racconta di alpini, fascisti, partigiani narrandone vicissitudini, rivalità, eroismi e violenze. Lo fa anche attraverso la memoria diretta di chi visse quei fatti, raccolta talvolta dallo stesso autore ed oggi ancor più preziosa perché quei testimoni non ci sono più. Momi, il Comandante Amedeo (Marino Zanella), Toni Adami, il Capitano X Mas Nino Buttazzoni, ma anche figure oggi quasi sconosciute come la levatrice Romilda o Ampelio Pattini e sua figlia: tutti protagonisti talvolta involontari di una storia fatta di tante storie e tante diverse ragioni. L’autore cerca di mantenersi in equilibrio tra di esse, nell’intento di conservare la memoria di quanto accadde.
Il suo racconto, che inizia a volo d’uccello nella primavera del 1938, si conclude il giorno della resa, il 7 maggio 1945. A suggellarlo, ultima tra le immagini del libro, la foto della sfilata dei partigiani della brigata “Mazzini” davanti al Municipio di Vittorio Veneto. Sono i venti di libertà del titolo, che soffiano senza freni. E solo a questo punto, in una dedica finale, l’autore si permette un proprio, personalissimo congedo dagli uomini di cui ha narrato: “Momi! La tua, la nostra guerra è finalmente finita. […] Tornano, ma fuggiranno subito, i criminali nazifascisti, i giustizieri di Bassano e di Schievenin, i violenti della Vallina, del bosco della Rondola e di Saccol, i Mostacetti, i Migliorati e anche il tuo amico Aquila, per non essersi ribellato, per non essere morto. Per loro non c’è spazio nei prati della libertà”.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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