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Dimensions | 16 × 23 cm |
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Anno | |
Autore | |
Collana | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€12,75
La storia del forte corazzato di Cima Campo. Progettazione, costruzione, vita di guerra, guida fotografica ai resti attuali. Attingendo a fonti anche inedite Luca Girotto ricostruisce la storia di Forte Leone di Cima Campo, la più imponente e costosa fortezza dello sbarramento Brenta Cismon.
Dimensions | 16 × 23 cm |
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La storia del forte corazzato di Cima Campo. Progettazione, costruzione, vita di guerra, guida fotografica ai resti attuali.
Attingendo a fonti anche inedite Luca Girotto ricostruisce la storia di Forte Leone di Cima Campo, la più imponente e costosa fortezza dello sbarramento Brenta Cismon.
Fu la più imponente e costosa fortezza dello Sbarramento Brenta Cismon, così moderno e potente da essere chiamato “forte Leone”: la storia della fortificazione di Cima Campo ad Arsiè è ora ricostruita dallo storico Luca Girotto nel suo nuovo libro “1906-1918 Un leone fra Brenta e Cismon”. Fresco di stampa per Edizioni DBS il volume delinea in 328 pagine la storia e il presente dell’opera corazzata. Dalla sua progettazione alla costruzione, dalla vita di guerra al tracollo fino ai recenti interventi di recupero, Forte Leone è raccontato come finora nessuno aveva mai fatto, grazie anche al supporto di una mole di documenti e fotografie imponente e in gran parte inedita. Ne risulta una storia completa ed appassionante, capace di fugare dubbi ed interrogativi rimasti finora irrisolti.
Spiega l’autore: “La fase iniziale del conflitto, spostando immediatamente il fronte molto più ad ovest, impedì a Forte Leone un’immediata prova del fuoco. Spogliata gradualmente delle armi pesanti, delle mitragliatrici e financo delle attrezzature tecniche, la fortezza dovette assistere da lontano ai primi due anni e mezzo della guerra di Valsugana riducendosi a semplice magazzino per i materiali destinati al fronte nord del Brenta. E dopo Caporetto, quando forte Leone avrebbe potuto finalmente assumere un ruolo determinante come perno della resistenza delle retroguardie italiane durante il ripiegamento sul monte Grappa, esso non era più che un vuoto scatolone di pietra, acciaio e cemento. Eppure attorno ad esso potè svilupparsi quella poco nota “battaglia di rallentamento” risultata determinante nel concedere all’esercito italiano tempo, uomini e morale sufficienti a ricostruire tra Brenta e Piave un estremo argine all’invasione della pianura veneta. Quello stesso argine sul quale si sarebbero infrante le ultime speranze di vittoria, o almeno di pace onorevole, dell’esercito imperiale”.
Attingendo a testimonianze dell’epoca e a fonti per la prima volta accessibili al pubblico, Luca Girotto fa anche chiarezza sulla “cattura del Leone”, ossia la battaglia che vide l’opera corazzata soccombere nonostante l’accanita resistenza del battaglione alpino Monte Pavione che si era asserragliato al suo interno.
Il libro si chiude con la guida al forte, corredata da una qualificata e corposa cartografia e da un’apparato iconografico che offrono anche al visitatore meno preparato la possibilità di comprendere dall’interno struttura e funzione di questo imponente esempio di architettura militare.
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
www.fortificazioni.net –
http://www.fortificazioni.net
Era da molto tempo che non si vedeva un libro fatto bene come questo!!
Già il sottotitolo potrebbe essere una valida presentazione di questo lavoro. Bisogna dare atto a Girotto di avere scelto il giusto mix di questi argomenti e di aver scritto un libro che riesce a far conoscere sotto tutti i vari aspetti questa fortificazione.
Abbiamo presentato molti libri che si occupano quasi esclusivamente della parte storica; molti altri che privilegiano la parte costruttiva e architettonica; altri ancora che si limitano ad accompagnare il lettore nella visita.
Questo, come già detto, ha il pregio di soddisfare sicuramente tutti i lettori, dall’escursionista allo specialista.
Merita una citazione particolare il lavoro fatto dall’architetto Fabrizio Pat di Feltre. A lui si devono i disegni e il rilievo in 3D dell’opera.
Bisogna fare anche i complimento all’editore, che ha voluto pubblicare un libro così importante ad un prezzo molto basso.
Un acquisto obbligato per gli studiosi di fortificazioni
Leggere tutti – Gennaio Febbraio 2017 –
Luca Girotto, brillante divulgatore della storia della Grande Guerra sul fronte trentino, nel bel volume “Un leone fra Brenta e Cismon”, narra le vicende del forte corazzato di Cima di Campo, terminato di costruire nel 1906 per la difesa di uno dei tratti meridionali della frontiera tra regno d’Italia ed impero Austro-Ungarico. Il forte avrebbe dovuto essere un argine invalicabile a difesa delle valli del Brenta e del Cismon. Invece, nel corso della guerra risultò subito inutilizzabile e fu disarmato. Solo nel novembre 1917 divenne un caposaldo per frenare l’avanzata austriaca, ove si immolò un battaglione di alpini, che così diede tempo alle truppe italiane di allestire il nuovo fronte sul monte Grappa. La pubblicazione si fa apprezzare per la accurata descrizione dei progetti, dei lavori edificatori, del funzionamento, dell’attività bellica della possente opera fortificata e per le magnifiche fotografie, molte d’epoca, che corredano il libro. Peraltro, dalla lettura traspare l’assoluta negatività del rapporto costi-benefici, come diremmo oggi, della realizzazione del forte di Cima di Campo, come delle coeve opere similari, già obsolete mentre si stavano costruendo, perché vulnerabili senza rimedio ai colpi delle artiglierie, nel frattempo evolute più rapidamente dell’arte fortificatoria. (recensione di Luciano Luciani)