Informazioni aggiuntive
Peso | 0,134 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
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Zwanzig Wanderungen und Exkursionen.
“Das Val Divedro hat zwei Gesichter: das zu Recht gepriesene und begehrte von Veglia, und das etwas beiseite gelassene von Ovigo, das die Autorin dieses Führers, Marina Morandin, das „wilde“ nennt. Über das erste wurde viel geschrieben, während das andere unter hundertjährigem Schweigen fast verschüttet lag. Zur Alpe Lorino (einer der 20 Exkursionen dieses Führers) wanderte ich vor fast fünfzig Jahren von der Alpe Bognaco kommend, auf der Suche nach einem günstigen Pass, der beide Täler mit dem Höhenwanderweg des Eschentals verbinden könnte. Sie ist ein idealer Aussichtspunkt auf das gesamte Divedro Tal mit dem Monte Leone und denen sich um ihn scharenden Gipfeln. Der unterhalb liegende Taltrichter, bedeckt von ewigen Wäldern, fällt verlockend steil und mysteriös auf 2000 Meter Tiefe nach Varzo ab. Ein unvergessliches Panorama. Es ist reizvoll zu wissen, dass diese beeindruckende Wildnis der Eschentaler Alpen ausgerechnet von einer aus den Dolomiten stammenden Bergsteigerin (wieder)entdeckt wurde, die jetzt in der Crosta Hütte, auf der gegenüber liegenden Seite des Tals, im Schatten des Cistella, Wanderern willkommene Unterkunft bietet. Wenn auch die Veglia Türme der zeitlosen Faszination und Mächtigkeit der Monti Pallidi etwas nachstehen, so vermögen sie dennoch diejenigen zu verzaubern, die sich ihnen liebevoll nähern. Dieser mit Liebe geschriebene Führer wurde, – so wie es sein sollte -, per Fuß erarbeitet. Wandern, hören, beobachten, aber vor allem Schritt für Schritt den Reichtum und die Vielfalt der Natur, die das Val Divedro großzügig seinen Besuchern bietet, in sich aufnehmen. Wir sind der Autorin sehr dankbar für ihre liebenswerte Einladung an die Leser, damit sie auch auf „kleineren“ Wegen, zauberhafte Schätze entdecken können.”
INHALTSVERZEICHNIS
DAS VAL DIVEDRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 9
TECHNI SCHE BEMERKUNGEN . . . . . . . . . . . . . . Seite 10
DIE GEMEINDE VARZO . . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 12
DIE GEMEINDE TRASQUERA . . . . . . . . . . . . . . Seite 15
PIETRO CROSTA HÜTTE 1751 m . . . . . . . . . . . . . Seite 18
CITTÀ DI ARONA HÜTTE 1753 m . . . . . . . . . . . . . Seite 19
BIWAK BENI AMINO FARELLO 2750 m . . . . . . . . . . . Seite 21
BIWAK GIO VANNI LEONI 2803 m . . . . . . . . . . . . . Seite 21
Verzeichnis der Wanderwege
1. I SELLE – TRASQUERA . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 22
2. AGRO FUORI E DENTRO . . . . . . . . . . . . . . . Seite 24
3. VARZO – TRASQUERA – PONTEC AMPO . . . . . . . . Seite 27
4. MONTE TEGGIOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 30
5. VARZO – SAN DOMENICO (NATURPFAD) . . . . . . . . Seite 35
6. BUGLIAGA – ALPE VALLESCIA . . . . . . . . . . . . Seite 37
7. VARZO – ALPE GENUIN A . . . . . . . . . . . . . . . Seite 40
8. VARZO – ALPE SOLCIO . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 43
9. ALPE SOLCIO – COATÈ – VARZO . . . . . . . . . . . Seite 46
10. MONTE CISTELLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 49
11. MAULONE – DORCIA – COATÈ – SOLCIO . . . . . . . . Seite 54
12. SOLCIO – CIAMPORINO – VEGLIA . . . . . . . . . . . Seite 58
13. SAN DOMENICO – GILARDINO – VEGLIA . . . . . . . . Seite 62
14. VEGLIA – PASSO DEL CROSO – LAGO D’AVINO . . . . . Seite 64
15. ALPE VEGLIA – FORCA DE L REBBIO . . . . . . . . . . Seite 69
16. VEGLIA – FORCA D’AURONA . . . . . . . . . . . . . Seite 72
17. VEGLIA – LAGO BIANCO – PASSO DI BOCCARECCIO . . Seite 75
18. VARZO (Centrale Enel) – ALPE WOLF – ALPE LORINO . . . Seite 78
19. I SELLE – ALPE LOI . . . . . . . . . . . . . . . . . . Seite 81
20. VARZO – ALPE ALBARIN A – ALPE ALBION A . . . . . . Seite 83
8 EINLEITUNG
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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