Informazioni aggiuntive
Peso | 0,5 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato |
€15,00
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
Peso | 0,5 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
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l libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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Anonimo –
Ho letto il nuovo libro di Giovannina Pasqualotto. Mi ha incuriosito il titolo perchè a Belluno ci sono tanti nidi di rondini. È un libro che mi è piaciuto tanto per il contenuto e per la storia. Faccio tantissimi complimenti all’autrice.
Carlo –
La Città delle Rondini è molto più di un romanzo: è un atto d’amore verso la città di Belluno, verso la sua memoria, le sue tradizioni e le sue radici più profonde.
Il libro segue la storia di una bambina che, assieme alla sua famiglia, è costretta ad emigrare.
La lontananza e la nostalgia sono al centro della storia, ma il filo conduttore resta il ricordo delle rondini, simbolo della primavera, della casa e del ritorno. Dopo sessant’anni, ormai cresciuta, la protagonista torna a Belluno con la speranza di ritrovare le rondini – e con loro un po’ della sua infanzia.
La scrittrice racconta la vita di Belluno attraverso tanti ricordi conservati nel tempo, descrivendo in modo semplice e diretto com’era la città una volta: le piazze, le case, le abitudini, i volti familiari. Il lettore si ritrova in un periodo in cui la vita era più semplice e i rapporti tra le persone più sinceri.
È un libro che ogni bellunese dovrebbe leggere per ricordare la propria storia e riflettere su come sono cambiate le cose.
In un tempo in cui tutto corre veloce e i ricordi rischiano di andare persi, La Città delle Rondini è un modo per fermarsi un attimo, guardarsi indietro e ritrovare un po’ di sé.
Complimenti alla Scrittrice
Andrea Battiston –
Per Pasqua non ho comprato l’uovo di cioccolato, ma un nuovo libro che parla della storia di Belluno. Sicuramente conoscendo il nonno lo farò felice.
Ornella –
Io non sono da Belluno ma i libri della scrittrice li ho tutti perché per me, nella semplicità della forma, sono dei piccoli capolavori. Le sue storie sono così intense che mi lasciano degli insegnamenti e dei ricordi che condivido in pieno. Anche se non conosco Belluno, ho letto il libro con grande piacere.
Onorina –
Mentre leggevo il libro mi sembrava di passeggiare per il Centro Storico di Belluno, che conosco bene. Libro semplice, con una storia intensa, che ricorda le bellezze di Belluno. Mi è piaciuto molto.
Maria –
Ho letto il libro due volte perché c’erano numerose notizie di Belluno che non conoscevo con l’emigrazione.
Molto interessante il libro.
Giustina –
Il libro racconta verità che ogni famiglia un tempo cercava di nascondere. Ora le cose, per fortuna, sono cambiate. Mi ha colpito l’affetto della nipote per la nonna e il legame profondo che c’era tra loro. Emigrata con la famiglia le aveva promesso che sarebbe tornata a trovarla. Quando giunge a Belluno la cerca in cimitero. Questo fatto mi ha toccato nel profondo! A rallegrare la protagonista, però, in Centro Belluno trova ancora le rondini. Ringrazio l’autrice perché leggendolo ho ricordato i miei nonni che hanno avuto una vita di duro lavoro e tante sofferenze a servizio dei padroni.
Mirka –
Nel libro sì parla dei Conti Agosti e della povera gente a loro servizio, come i miei bisnonni.
Io sono da Trichiana.
In loco i Conti possedevano terreni, case coloniche, ville.
La Casa di Riposo di Trichiana era una villa dei Conti Agosti.
Un libro che merita di essere letto.