Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 22 × 22 cm |
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Autore | |
Anno | |
Formato | |
EAN |
€8,00
Esaurito
Il volto nascosto delle Dolomiti: ovvero le Dolomiti Bellunesi e Feltrine, quelle zone più selvagge e spesso misconosciute delle montagne più belle del mondo. Dal 1990 sono Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi e molto è stato fatto per conservarne l’ambiente e valorizzarlo. Un paesaggio davvero stupendo e vario unisce il bosco e la zona prativa d’alta quota alla roccia dolomitica nella sua forma più imponente. Ciò nonostante l’impressione è che quest’area delle Dolomiti non sia conosciuta come meriterebbe.
Il Parco si estende dalla Val Belluna fino alla Val Noana, a ridosso delle Pale di San Martino, e sul massiccio della Civetta in Val di Zoldo; a Oriente è delimitato dai corsi dei fiumi Maè e Piave. Questo insieme di vette e di valli conosciute dai Bellunesi e dagli appassionati della zona Veneta si presenta come un luogo di montagne solitarie, non invalse dal turismo essendo privo di impianti di risalita, strutture ricettive, strade di libero accesso. Ed è una grande fortuna! Il paesaggio è incontaminato, la natura non si è fatta imbrigliare dalla mano dell’uomo, i sentieri sono percorsi da pochi appassionati, premiati nella ricerca di solitudine da frequenti incontri ravvicinati con gli animali che abitano questi luoghi.
In questo volume i due autori cercano di svelare questo mondo e le atmosfere che vi si respirano grazie a immagini di grande suggestione e bellezza, colte non solo durante le ore del giorno ma anche durante tramonti, albe e nottate. la sequenza inizia dal Serva come trampolino verso lo Schiara, la montagna più alta e più significativa delle Dolomiti Bellunesi. Il viaggio riprende poi da Occidente, dalle Vette Feltrine, e piano piano si sposta verso oriente per poi risalire lungo la Val del Grisol, verso i Van de Zità. Continua scendendo lungo i Piazedel e sale successivamente sul Gruppo del Pramper, Moschesin-Tamer-San Sebastiano e sugli Spiz di Mezzodì. Attraversa il gruppo del Bosconero e raggiunge la cima di Monte Rite. Ci porta sulle Pale di San Martino e si conclude con Pelmo e Civetta.
Dimensioni | 22 × 22 cm |
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Il volto nascosto delle Dolomiti: ovvero le Dolomiti Bellunesi e Feltrine, quelle zone più selvagge e spesso misconosciute delle montagne più belle del mondo. Dal 1990 sono Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi e molto è stato fatto per conservarne l’ambiente e valorizzarlo. Un paesaggio davvero stupendo e vario unisce il bosco e la zona prativa d’alta quota alla roccia dolomitica nella sua forma più imponente. Ciò nonostante l’impressione è che quest’area delle Dolomiti non sia conosciuta come meriterebbe.
Il Parco si estende dalla Val Belluna fino alla Val Noana, a ridosso delle Pale di San Martino, e sul massiccio della Civetta in Val di Zoldo; a Oriente è delimitato dai corsi dei fiumi Maè e Piave. Questo insieme di vette e di valli conosciute dai Bellunesi e dagli appassionati della zona Veneta si presenta come un luogo di montagne solitarie, non invalse dal turismo essendo privo di impianti di risalita, strutture ricettive, strade di libero accesso. Ed è una grande fortuna! Il paesaggio è incontaminato, la natura non si è fatta imbrigliare dalla mano dell’uomo, i sentieri sono percorsi da pochi appassionati, premiati nella ricerca di solitudine da frequenti incontri ravvicinati con gli animali che abitano questi luoghi.
In questo volume i due autori cercano di svelare questo mondo e le atmosfere che vi si respirano grazie a immagini di grande suggestione e bellezza, colte non solo durante le ore del giorno ma anche durante tramonti, albe e nottate. la sequenza inizia dal Serva come trampolino verso lo Schiara, la montagna più alta e più significativa delle Dolomiti Bellunesi. Il viaggio riprende poi da Occidente, dalle Vette Feltrine, e piano piano si sposta verso oriente per poi risalire lungo la Val del Grisol, verso i Van de Zità. Continua scendendo lungo i Piazedel e sale successivamente sul Gruppo del Pramper, Moschesin-Tamer-San Sebastiano e sugli Spiz di Mezzodì. Attraversa il gruppo del Bosconero e raggiunge la cima di Monte Rite. Ci porta sulle Pale di San Martino e si conclude con Pelmo e Civetta.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
A cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, epoca in cui visse e operò Albrecht Durer, l’Italia intesa come stato sovrano unitario, ancora non esisteva. Albrecht Durer, che quest’opera ritrae a cavallo tra l’immaginazione di un viaggio nello spazio-tempo e una minuziosa ricostruzione storica, integra pienamente le caratteristiche dell’Italico d’eccellenza. Durer lo è sin da giovanissimo per il suo imprinting culturale, avendo frequentato la scuola latina nelle aule della chiesa di San Lorenzo a Norimberga. Lo è ancor di più nell’ispirazione artistica che accompagna tutta la sua vita, costellata di incontri con colossi della pittura, come Andrea Mantegna e un “giovane apprendista che veniva dalle montagne del Cadore”, poi divenuto celeberrimo col nome di Tiziano; ma anche Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, conosciuti tramite le loro opere, e Raffaello da Urbino, con il quale interviene uno scambio di doni. Molti sono gli “Italici” che accompagnano la vita dell’artista. Però l’artista ha un’altra caratteristica, dominante nel tema radici culturali italiane nel mondo che l’Italia celebra ufficialmente quest’anno: è un emigrante. Nel senso che l’emigrazione da un punto all’altro dell’Europa che, a quei tempi, non era certo collegata come oggi, è un elemento costante della sua vita.
Paolo Doglioni, imprenditore bellunese, ritorna ai lettori con la casa editrice DBS. Si ricordano dello stesso autore “W L’Empereur – Indagine su un dragone napoleonico e un servizio di piatti” 2009, “Il dipinto ritrovato- storia di un condottiero del XV secolo” 2011, “L’internazionalizzazione ai tempi dell’aquila reale” 2012, “Schegge di storia bellunese” 2012, “1943-1944 Diario di guerra di un bellunese” 2013, “Doglioni – Belluno, 100 anni 1921-2021”, 2020 oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di trattati storici bellunesi.
Il ricavato dalla vendita sarà, per espressa volontà dell’autore, devoluto a sostenere un service del Rotary Club in provincia di Belluno
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
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