Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€18,00
99 disponibili
4 novembre 1921-4 novembre 2021-10-18 Cento anni dividono queste due date.
La prima in cui, attraverso una madre, si è voluto abbracciare tutti i figli d’Italia dispersi sul campo di battaglia.
La seconda che porta con sé la memoria.
La memoria di piccole, a volte dimenticate storie di donne protagoniste di un sentimento che si chiama AMORE.
Dietro ad ogni figlio disperso sui campi di battaglia ci sono realtà diverse, ma tutte esempi di quell’amore di cui si parla troppo poco perché l’amore di madre spesso appare cosa così dovuta e scontata da non essere degna di scrittura.
Da Maria Bergamas alle donne sconosciute dei piccoli paesi che videro partire i loro figli, alle donne che lasciarono il loro mondo per dedicare la propria giovane vita a coloro che soffrivano e che tornavano dilaniati dalle granate.
L’amore di una donna, alla fine, è sempre l’amore di una madre.
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
4 novembre 1921-4 novembre 2021-10-18 Cento anni dividono queste due date.
La prima in cui, attraverso una madre, si è voluto abbracciare tutti i figli d’Italia dispersi sul campo di battaglia.
La seconda che porta con sé la memoria.
La memoria di piccole, a volte dimenticate storie di donne protagoniste di un sentimento che si chiama AMORE.
Dietro ad ogni figlio disperso sui campi di battaglia ci sono realtà diverse, ma tutte esempi di quell’amore di cui si parla troppo poco perché l’amore di madre spesso appare cosa così dovuta e scontata da non essere degna di scrittura.
Da Maria Bergamas alle donne sconosciute dei piccoli paesi che videro partire i loro figli, alle donne che lasciarono il loro mondo per dedicare la propria giovane vita a coloro che soffrivano e che tornavano dilaniati dalle granate.
L’amore di una donna, alla fine, è sempre l’amore di una madre.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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