Informazioni aggiuntive
| Dimensioni | 16 × 23 cm |
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| Anno | |
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| Pagine |
€22,00
Esaurito
La storia di una fortezza costruita per contrastare un’irruzione nemica, dimenticata e tornata alla ribalta nel vivo del conflitto durante il ripiegamento del regio esercito verso il massiccio del Grappa
| Dimensioni | 16 × 23 cm |
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Il fantasma della Val Cismon 1883 – 1917. Il forte del Covolo di Sant’Antonio e la battaglia per Fonzaso
Una fortezza oggi scomparsa e dimenticata, una valle che ricorda orograficamente i canyon dell’Arizona, una guerra mondiale che si incanala in forre anguste, un’umanità multietnica che mette su carta ricordi e sentimenti, sono tutti elementi perfetti per un’avvincente rievocazione delle vicende belliche che nel novembre 1917 attraversarono da un capo all’altro la valle del torrente Cismon prima di dare avvio all’epopea del Monte Grappa “Sacro alla patria” e raccontate con la passione di sempre Da Luca Girotto.
La tagliata del Covolo di Sant’Antonio venne eretta all’inizio degli anni ’80 dell’ottocento a difesa, in caso di guerra con la monarchia austroungarica, della conca di Arten Fonzaso Arsie’ Primolano e la conseguente minaccia alla pianura Veneta. Divenuta irrilevante per lo spostamento del fronte in territorio tirolese, nel novembre 1917 si trovò catapultata nel vivo del conflitto durante il ripiegamento del regio esercito verso il massiccio del Grappa.
L’autore Girotto Luca, ricostruisce in queste 356 pagine la complessa vicenda della “Battaglia di rallentamento” fino alla caduta di Fonzaso e alla preparazione dell’attacco al Grappa, avvalendosi sia dell’apporto di fonti ufficiali da ambo le parti, sia dell’avvincente aneddotica di memoriali individuali.
Un ricco apparato iconografico, basato su oltre 280 immagini in gran parte inedite, supporta puntualmente la narrazione con foto d’epoca ed attuali, permettendo anche al lettore digiuno della geografia locale di muoversi agevolmente attraverso luoghi ed eventi.
Luca Girotto – 356 pagine – Cod. ISBN: 9788833680804 Prezzo di copertina Euro 22,00. Finito di stampare da Gruppo DBS – SMAA SRL giugno 2021
L’associazione AIDO Belluno, per festeggiare i suoi 50 anni dalla fondazione, pubblica questo libretto per sensibilizzare la donazione sul filo di un unico messaggio: un SI’ alla donazione regala la speranza di una nuova vita
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Giorgio Tosato narra le vicende di guerra sul fronte dolomitico di due formazioni di alpini volontari formatesi a Feltre e a Pieve di Cadore, in tutto circa 250 uomini provenienti per la maggior parte dalla Provincia di Belluno. La loro esperienza militare fu contrassegnata da varie difficoltà, perché malvisti dai colleghi, soldati e ufficiali, appartenenti all’esercito regolare, in quanto ritenuti a torto fra le cause della guerra. Proprio per il loro status furono impiegati nelle azioni più pericolose, nel presidio di postazioni difficili (spesso in condizioni meteorologiche estreme) e nei lavori più faticosi, ma si comportarono sempre bene, anche se erano piuttosto indisciplinati. Nel reparto cadorino si arruolarono anche alcuni intellettuali interventisti, come Edgardo Rossaro, Fernando Agnoletti e altri che ci hanno tramandato le loro esperienze di guerra. La convivenza di tanti uomini diversi per età ed estrazione sociale non fu facile e spesso scoppiavano liti per le questioni più banali, ma fra di loro si trovavano bene: era – come disse un volontario – una fratellanza tra compagni. Dopo la ritirata di Caporetto, i due reparti furono unificati nel Reparto Volontari Alpini Feltre – Cadore che fu mandato a combattere sul Grappa e in Valtellina. Nel secondo dopoguerra, i volontari superstiti si riunirono nell’“Associazione Volontari Alpini Feltre- Cadore” con l’intento di tramandare ai posteri le loro gesta. Furono organizzati numerosi incontri e affisse lapidi nei luoghi dove si svolsero i principali avvenimenti. Il più grande desiderio, quello di riuscire a creare un’area museale dove conservare documenti e cimeli, non fu però mai esaudito dalle autorità a cui si rivolsero. Ancora oggi i ricordi dei volontari sono dispersi in archivi pubblici e privati.
Nell’agosto 1983 l’“Associazione Volontari Alpini Feltre – Cadore” fu sciolta dall’ultimo dei volontari rimasto in vita.
Il libro si avvale di una ricca documentazione iconografica storica e attuale, quest’ultima conseguente al fatto che l’autore ha visitato le più sperdute postazioni di guerra di cui fornisce anche indicazioni per la visita.
La prefazione è del Prof. Marco Mondini.

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