Additional information
Weight | 0,138 kg |
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Dimensions | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
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Quindici facili ciaspolate con meta una fumante polenta nei rifugi aperti d’inverno nelle valli Antrona, Bognanco, Divedro, Antigorio, Devero, Formazza e Vigezzo.
Questa guida nasce con lo spirito di proporre la montagna come luogo dove riappropriarci del potere di stupirci. Anche attraverso l’entusiasmo del muoversi al ritmo lento dei nostri passi. Condividendo magari con altri le emozioni dei percorsi e delle mete raggiunte.
Weight | 0,138 kg |
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Dimensions | 11 × 16 cm |
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Quindici facili ciaspolate con meta una fumante polenta nei rifugi aperti d’inverno nelle valli Antrona, Bognanco, Divedro, Antigorio, Devero, Formazza e Vigezzo.
“Questa guida nasce con lo spirito di proporre la montagna come luogo dove riappropriarci del potere di stupirci. Anche attraverso l’entusiasmo del muoversi al ritmo lento dei nostri passi. Condividendo magari con altri le emozioni dei percorsi e delle mete raggiunte. Tra le poche figure professionali rimaste a “custodia” della montagna ce n’è una molto importante: il rifugista. Elettricista, idraulico, falegname, muratore, cuoco, cameriere, sono alcune delle competenze richieste a chi gestisce un rifugio o una struttura ricettiva in quota. Al rifugista inoltre vengono richieste informazioni meteo, sulla neve, sullo stato dei sentieri, oltre a questo deve amministrare un pubblico esercizio tenendo conto della complessa normativa in materia. Lavora per custodire l’ambiente, per proteggere chi va in montagna, per offrire ospitalità e ristoro. Nella sua cucina troverete sempre sul fuoco il paiolo con la fumante polenta che accompagnerà le gustose pietanze che vi proporrà. L’incontro e la condivisione con persone che in questo ambiente magico, ma austero, hanno deciso di viverci non può che arricchire la nostra armonia con la montagna.”
INDICE
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10
Note tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
Ubicazione vallate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 16
VALLE ANTRONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18
Itinerario 1 (Cheggio-Cavallo di Ro) . . . . . . . . . . . . . . pag. 20
VALLE BOGNANCO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24
Itinerario 2 (Giro ad anello San Bernardo- Monscera) . . . . . . . pag. 26
Itinerario 3 (San Bernardo- Alpe Paione) . . . . . . . . . . . . pag. 28
VALLE DIVEDRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32
Itinerario 4 (Maulone- Alpe Solcio) . . . . . . . . . . . . . . pag. 34
Itinerario 5 (Dreuza-Alpe Solcio) . . . . . . . . . . . . . . . pag. 36
Itinerario 6 (Giro ad anello di Prà del Bosco) . . . . . . . . . . . pag. 38
VALLE ANTIGORIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 42
Itinerario 7 (Foppiano- Alpe Deccia) . . . . . . . . . . . . . . pag. 45
Itinerario 8 (Foppiano-Alpe Genuina) . . . . . . . . . . . . . pag. 47
VALLE DI DEVERO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50
Itinerario 9 (Devero-Monte Cazzola) . . . . . . . . . . . . . . pag. 52
Itinerario 10 (Devero-Crampiolo) . . . . . . . . . . . . . . . pag. 54
VAL FORMAZZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58
Itinerario 11 (Canza- Rifugio Miryam) . . . . . . . . . . . . . pag. 60
Itinerario 12 (Riale-Rifugio Maria Luisa) . . . . . . . . . . . . pag. 63
VAL VIGEZZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 66
Itinerario 13 (Giro panoramico della Piana di Vigezzo) . . . . . . pag. 68
Itinerario 14 (Blitz-Monte Ziccher) . . . . . . . . . . . . . . pag. 71
Itinerario 15 (Orcesco- Alpe Campra) . . . . . . . . . . . . . pag. 76
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
admin –
test
Enrico –
Bellissima guida, scritta con passione. Per ci ama le ciaspolate in Ossola è fondamentale, ad oggi la migliore che io abbia letto.
Enrico