Informazioni aggiuntive
| Peso | 0,138 kg |
|---|---|
| Dimensioni | 11 × 16 cm |
| Autore | |
| Anno | |
| Formato | |
| Pagine | |
| EAN | |
| Collana |
Il prezzo originale era: €6,00.€5,10Il prezzo attuale è: €5,10.
Passeggiate ed escursioni a piedi. 16 itinerari.
Scrivono gli autori: “Val Grande! L’abbandono degli alpeggi, il cessare dell’attività dei boscaioli, le ferite mai rimarginate del periodo bellico, hanno fatto di questo luogo situato a soli 100 chilometri da Milano e compreso tra l’Ossola, la Val Vigezzo, la Valle Cannobina e il Lago Maggiore, una “wilderness” di ritorno. La valle ed alcune zone contigue sono Parco Nazionale in virtù della legge quadro sulle aree protette del 1991. Istituito ufficialmente nel 1992, il Parco si estende, dopo un successivo ampliamento, su un territorio di circa 15.000 ettari. In questi anni la Val Grande è diventata meta sempre più visitata dall’escursionista che fa della passeggiata nella natura una (ri)scoperta responsabile dell’ambiente ma anche un museo all’aperto sull’antica civiltà rurale e montana.
| Peso | 0,138 kg |
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| Dimensioni | 11 × 16 cm |
| Autore | |
| Anno | |
| Formato | |
| Pagine | |
| EAN | |
| Collana |
Passeggiate ed escursioni a piedi. 16 itinerari.
Scrivono gli autori: “Val Grande! L’abbandono degli alpeggi, il cessare dell’attività dei boscaioli, le ferite mai rimarginate del periodo bellico, hanno fatto di questo luogo situato a soli 100 chilometri da Milano e compreso tra l’Ossola, la Val Vigezzo, la Valle Cannobina e il Lago Maggiore, una “wilderness” di ritorno. La valle ed alcune zone contigue sono Parco Nazionale in virtù della legge quadro sulle aree protette del 1991. Istituito ufficialmente nel 1992, il Parco si estende, dopo un successivo ampliamento, su un territorio di circa 15.000 ettari. In questi anni la Val Grande è diventata meta sempre più visitata dall’escursionista che fa della passeggiata nella natura una (ri)scoperta responsabile dell’ambiente ma anche un museo all’aperto sull’antica civiltà rurale e montana.
Questa guida, negli intenti dei suoi autori, vuole essere uno strumento di approccio al Parco, da attuarsi con una serie rsioni a piedi. di proposte di escursioni praticabili in giornata. Ecco allora che – volutamente – non sono state incluse nella pubblicazione traversate e trekking di più giorni, prediligendo invece una promozione della Val Grande legata più specificamente a gite relativamente semplici, alcune delle quali fruibili da famiglie con ragazzi, da affrontare comunque sempre con la massima prudenza e informazione. Il buon senso e la preparazione fisica, unitamente ad un’opportuna conoscenza dell’ambiente montano, devono comunque essere sempre caratteristiche indispensabili del gitante che vuole scoprire questo lembo di terra dov’è la natura a farla da padrona.
Sedici sono in tutto le proposte illustrate in questa guida in cui, per la descrizione, s’è seguito un approccio “a raggiera” intorno alle valli interne del Parco, incontrando alcuni dei luoghi più caratteristici della fascia perimetrale di questo grande polmone verde.
A creste e vette s’è poi voluto privilegiare i boschi, i prati pascolo abbandonati e i corsi d’acqua, con opportuni rimandi ai Sentieri Natura di cui il Parco s’è dotato negli anni.
INDICE
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 9
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
Note tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
ITINERARI ESCURSIONISTICI
1. Cicogna – Alpe Prà – Pogallo – Cicogna . . . . . . . . pag. 17
2. Pizzo Marona dal Pian Cavallone . . . . . . . . . . pag. 22
3. Monte Zeda da Passo Folungo . . . . . . . . . . . pag. 26
4. Alpe Uovo da Finero . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31
5. Alpe Campo dalla Val Loana . . . . . . . . . . . . pag. 37
6. Alpe Vald dalla Val di Basso (Val Loana) . . . . . . . pag. 41
7. Monte Togano dall’Alpe Campra . . . . . . . . . . pag. 45
8. Alpe Rina da Trontano – Parpinasca . . . . . . . . . pag. 50
9. Alpe Pozzolo da Beura . . . . . . . . . . . . . . pag. 55
10. Alpe Marona da Vogogna . . . . . . . . . . . . . pag. 59
11. Alpe La Colma . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 62
12. Vercio – Colma di Vercio – Pizzo Faiè – Ompio . . . . . pag. 65
13. Alpe Ompio – Colma di Vercio – Corte Buè – Alpe Ompio pag. 68
14. Pizzo Pernice da Cossogno . . . . . . . . . . . . . pag. 71
15. Caprezzo – Steppio – Sunfai – Pian Cavallone – Caprezzo pag. 74
16. Scareno e i suoi corti . . . . . . . . . . . . . . . pag. 77
Bibliografia utile sulla Val Grande . . . . . . . . . . pag. 80
Recapiti utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 83
Cartografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 85
L’associazione AIDO Belluno, per festeggiare i suoi 50 anni dalla fondazione, pubblica questo libretto per sensibilizzare la donazione sul filo di un unico messaggio: un SI’ alla donazione regala la speranza di una nuova vita
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Giorgio Tosato narra le vicende di guerra sul fronte dolomitico di due formazioni di alpini volontari formatesi a Feltre e a Pieve di Cadore, in tutto circa 250 uomini provenienti per la maggior parte dalla Provincia di Belluno. La loro esperienza militare fu contrassegnata da varie difficoltà, perché malvisti dai colleghi, soldati e ufficiali, appartenenti all’esercito regolare, in quanto ritenuti a torto fra le cause della guerra. Proprio per il loro status furono impiegati nelle azioni più pericolose, nel presidio di postazioni difficili (spesso in condizioni meteorologiche estreme) e nei lavori più faticosi, ma si comportarono sempre bene, anche se erano piuttosto indisciplinati. Nel reparto cadorino si arruolarono anche alcuni intellettuali interventisti, come Edgardo Rossaro, Fernando Agnoletti e altri che ci hanno tramandato le loro esperienze di guerra. La convivenza di tanti uomini diversi per età ed estrazione sociale non fu facile e spesso scoppiavano liti per le questioni più banali, ma fra di loro si trovavano bene: era – come disse un volontario – una fratellanza tra compagni. Dopo la ritirata di Caporetto, i due reparti furono unificati nel Reparto Volontari Alpini Feltre – Cadore che fu mandato a combattere sul Grappa e in Valtellina. Nel secondo dopoguerra, i volontari superstiti si riunirono nell’“Associazione Volontari Alpini Feltre- Cadore” con l’intento di tramandare ai posteri le loro gesta. Furono organizzati numerosi incontri e affisse lapidi nei luoghi dove si svolsero i principali avvenimenti. Il più grande desiderio, quello di riuscire a creare un’area museale dove conservare documenti e cimeli, non fu però mai esaudito dalle autorità a cui si rivolsero. Ancora oggi i ricordi dei volontari sono dispersi in archivi pubblici e privati.
Nell’agosto 1983 l’“Associazione Volontari Alpini Feltre – Cadore” fu sciolta dall’ultimo dei volontari rimasto in vita.
Il libro si avvale di una ricca documentazione iconografica storica e attuale, quest’ultima conseguente al fatto che l’autore ha visitato le più sperdute postazioni di guerra di cui fornisce anche indicazioni per la visita.
La prefazione è del Prof. Marco Mondini.

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