Informazioni aggiuntive
Peso | 0,127 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
Il prezzo originale era: €6,00.€5,10Il prezzo attuale è: €5,10.
Luoghi sacri tra fede e natura 22 facili escursioni.
In questa pubblicazione s’è voluto descrivere alcuni dei principali percorsi della fede del Verbano e dell’Ossola, proprio partendo dalla storia dei santuari e delle basiliche di questo ameno territorio montano; una descrizione che è da leggersi non solo nella genesi di questi monumenti che raccontano secoli di salda religiosità e devozione ma anche attraverso il collegamento naturale degli stessi edifici di culto con itinerari pedestri ad essi riconducibili; una valorizzazione, insomma, di un “escursionismo religioso”, evocativo della fede ma che sia altresì volto alla (ri)scoperta dei segni della religiosità di queste terre dell’arco alpino attraverso il recupero di quel rapporto con il territorio e la sua cultura identitaria.
Peso | 0,127 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
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22 facili escursioni
Scrive l’autore: “Santuari e chiese parrocchiali quali luoghi di fede. Ma anche preziosi scrigni della devozione secolare di un territorio e custodi della sua storia, della sua arte e della sua cultura. Edifici di culto che creano sovente un unicum con le strade della fede, quelle vie dei pellegrini che sono sì cammini spirituali, pensiamo ad esempio alla Via Crucis, ma che rappresentano altresì, permeati come sono di suggestione, un indissolubile punto di convergenza fra “l’andar per monti” dei pellegrini e quello degli escursionisti.
In questa pubblicazione s’è voluto descrivere alcuni dei principali percorsi della fede del Verbano e dell’Ossola, proprio partendo dalla storia dei santuari e delle basiliche di questo ameno territorio montano; una descrizione che è da leggersi non solo nella genesi di questi monumenti che raccontano secoli di salda religiosità e devozione ma anche attraverso il collegamento naturale degli stessi edifici di culto con itinerari pedestri ad essi riconducibili; una valorizzazione, insomma, di un “escursionismo religioso”, evocativo della fede ma che sia altresì volto alla (ri)scoperta dei segni della religiosità di queste terre dell’arco alpino attraverso il recupero di quel rapporto con il territorio e la sua cultura identitaria.
Una catalogazione completa era ovviamente al di sopra delle pretese di una guida, formato tascabile, come questa che vuole essere innanzitutto pratica. La selezione, obbligata, ha infine portato al risultato finale di 22 proposte di itinerari. La scelta è ricaduta innanzitutto sui due Sacri Monti presenti sul territorio provinciale, ovvero il Calvario di Domodossola e quello della Santisima Trinità di Ghiffa (entrambi dal 2003 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco) passando attraverso il Santuario di Re e la chiesa monumentale di Baceno, ma contemplando anche chiese ed oratori forse meno noti ma di indubbio interesse, per un totale di 21 edifici di culto collegati ad altrettanti itinerari pedestri, che ne fanno importanti luoghi di fede. Non poteva poi mancare una trattazione, seppur sintetica, della rinomata Strada Borromea, quel sentiero antichissimo che attraversa la Valle Cannobina, collegando la Valle Vigezzo a Traffiume di Cannobio e che prende il suo nome da San Carlo Borromeo che la percorse nel giugno del 1574, durante una visita pastorale.
Una pubblicazione che vuole essere una sorta di “libro camminato”, ciò grazie alle numerose fotografie di Giancarlo Parazzoli, fotografo dalla passione viva per la natura e meticoloso nel suo operato. Per lui sono le immagini che devono raccontare, anche a costo di tornare più volte nel medesimo posto per provare uno scatto, ricercando una particolare inquadratura e sfruttando una certa luce. Se il libro troverà l’auspicato gradimento del lettore il merito sarà indubbiamente anche grazie al suo lavoro”.
INDICE
La montagna spazio evocativo della fede . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 8
Note tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
Soccorso Alpino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 13
1. Il Santuario della Madonna del Sangue di Re . . . . . . . . . . . Pag. 15
2. La “Piazza dei Miracoli” di Craveggia
e l’Oratorio della Madonna del Piaggio . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 19
3. Oratorio della Sacra Famiglia – Alpe Blitz (m 1270) . . . . . . . . Pag. 25
4. Chiesa monumentale di Baceno. Oratorio di Santa Lucia (Uriezzo) Pag. 27
5. Chiesa di M.V. Assunta di Salecchio Inferiore (m 1322) . . . . . . Pag. 35
6. Oratorio della Visitazione di Altillone (m 1249) . . . . . . . . . . Pag. 37
7. Chiesetta di Riale (m 1740) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 39
8. Sacro Monte Calvario di Domodossola (m 413) . . . . . . . . . . Pag. 40
9. Santuario della Madonna della Gurva di Calasca Castiglione . . . Pag. 43
10. Chiesa vecchia di Macugnaga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 45
11. Santuario della Madonna del Carmine di Anzola (m 285) . . . . . Pag. 47
12. Santuario della Madonna d’Oropa di Migiandone (m 292) . . . . . Pag. 50
13. Santuario della Madonna del Boden di Ornavasso (m 475) . . . . Pag. 54
14. Chiesetta dell’Alpe Lüt a Colloro . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 60
15. Chiesa romanica del Montorfano . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 63
16. Motto di Unchio (m 396) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 66
17. Santuario Santissima Trinità di Ghiffa (m 375) . . . . . . . . . . . Pag. 69
18. Chiesa di San Gottardo di Carmine Superiore (m 305) . . . . . . . Pag. 72
19. Strada Borromea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 73
20. Oratorio di Sant’Eurosia (m 1055) . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 75
21. Oratorio del Sasso (m 750). Da Orasso (m 703) a Cursolo (m 886) Pag. 78
22. Oratorio della Madonna del Sasso di Finero (m 947) . . . . . . . . Pag. 82
Altre chiese dell’Ossola e del Verbano . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 84
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 89
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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