Informazioni aggiuntive
Peso | 0,742 kg |
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Dimensioni | 14 × 20 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
A cura di |
Il prezzo originale era: €24,00.€20,40Il prezzo attuale è: €20,40.
Il Veneto – tra Belluno e Treviso – è lo straordinario scenario di questo romanzo: strepitoso successo editoriale per mezzo secolo ed oggi quasi dimenticato.
E’ un vero peccato, perchè la storia narrata è appassionante, popolata di austeri uomini d’arme e gentili fanciulle, signorotti prepotenti e bravacci rotti ad ogni insidia, un guerriero che dopo una vita dissipata e sanguinaria vede schiudersi un futuro di generosità. Tutto questo è narrato tra assedi e stragi, sul palcoscenico di Prealpi Trevisane, Treviso, Venezia, Montebelluna, Valdobbiadene, il Piave, Quero e Castelnuovo. Al centro di tutto questo un anno cruciale: quel 1511 in cui la Serenissima Repubblica rischiò di sparire dalla scena politica e si salvò grazie ai miracoli diplomatici del suo Senato.
Peso | 0,742 kg |
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Dimensioni | 14 × 20 cm |
Autore | |
Anno | |
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A cura di |
Il Veneto – tra Belluno e Treviso – è lo straordinario scenario di questo romanzo: strepitoso successo editoriale per mezzo secolo ed oggi quasi dimenticato.
E’ un vero peccato, perchè la storia narrata è appassionante, popolata di austeri uomini d’arme e gentili fanciulle, signorotti prepotenti e bravacci rotti ad ogni insidia, un guerriero che dopo una vita dissipata e sanguinaria vede schiudersi un futuro di generosità. Tutto questo è narrato tra assedi e stragi, sul palcoscenico di Prealpi Trevisane, Treviso, Venezia, Montebelluna, Valdobbiadene, il Piave, Quero e Castelnuovo. Al centro di tutto questo un anno cruciale: quel 1511 in cui la Serenissima Repubblica rischiò di sparire dalla scena politica e si salvò grazie ai miracoli diplomatici del suo Senato.
Scrive nell’introduzione Gian Domenica Mazzocato: “Un fiore delle Alpi è romanzo popolare nel senso pieno di questa categoria, così come definiva Berchet nella sua Lettera semiseria: vicenda raccolta dall’oralità popolare che la tramanda e poi tradotta in forma letteraria da uno scrittore che ne fa uno strumento pedagogico. Il fiore è Margherita De Giorgio, giovanissima e splendida figlia di Donna Lucrezia e di Antonio, personaggio molto influente nella Valdobbiadene dei primi del Cinquecento.
E le Alpi, a questo punto si sarà già intuito, sono le Prealpi Trevisane. Il romanzo reca come sottotitolo Romanzo storico del secoloXVI. Inizi del secolo XVI, per la precisione: l’anno in cui si svolge la vicenda è il 1511. La guerra dei cent’anni è finita da più di sessant’anni, ma la realtà politica ed economica in Europa e in Italia risente ancora delle conseguenze di quel conflitto. A Cambrai, il 10 dicembre 1508, era stata messa insieme una coalizione che avrebbe dovuto di fatto decretare la morte di Venezia o quanto meno porre fine alla sua egemonia nella penisola: papa Giulio II voleva toglierle le ricche città della Romagna; il francese Luigi XII voleva le città lombarde su cui sventolava il leone marciano; Ferdinando d’Aragona nutriva apprensioni per il regno di Napoli. E sui domini di terraferma si appuntavano gli appetiti di Massimiliano d’Asburgo. Sconfitta ad Agnadello nel 1509, Venezia si salvò grazie alla diplomazia del suo senato. Cedette a Giulio II le ambite terre romagnole nel contesto di una manovra grazie alla quale i serenissimi diplomatici seppero convincere il papa che la Francia si stava ingrandendo troppo. Ne sortì una lega tra Venezia stessa, Roma e la Spagna che di fatto modificò irreversibilmente la struttura politica dell’Italia e i rapporti di forza interni ed esterni ad essa.
Ma prima di quella lega santa la terra di san Marco era corsa e devastata dalle forze ostili e congiunte di Francia e Germania. A moderata corsa avevano due cavalieri oltrepassato il castello di Cornuda e seguitavano la via, che per la stretta del Piave presso Quero, conduce nel Feltrino…: l’esordio del romanzo ci riconduce ad uno dei punti caldissimi dello scacchiere bellico, quel Castelnuovo di Quero in cui, fin dal 1376, era stata eretta, sulla stretta naturale del fiume, una roccaforte che consentiva il controllo di ogni traffico tra montagne bellunesi e piana trevigiana”.
Tra le zone raccontate: Valdobbiadene, Feltre e il feltrino (di cui viene revocata la distruzione con il celebre incendio), il Santuario dei Santi Vittore e Corona, Treviso e le sue fortificazioni, Montebelluna (assediata e distrutta). il trevisano santuario della Madonna Granda”.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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