Informazioni aggiuntive
Peso | 0,5 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato |
€15,00
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
Peso | 0,5 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato |
l libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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Anonimo –
Ho letto il nuovo libro di Giovannina Pasqualotto. Mi ha incuriosito il titolo perchè a Belluno ci sono tanti nidi di rondini. È un libro che mi è piaciuto tanto per il contenuto e per la storia. Faccio tantissimi complimenti all’autrice.
Carlo –
La Città delle Rondini è molto più di un romanzo: è un atto d’amore verso la città di Belluno, verso la sua memoria, le sue tradizioni e le sue radici più profonde.
Il libro segue la storia di una bambina che, assieme alla sua famiglia, è costretta ad emigrare.
La lontananza e la nostalgia sono al centro della storia, ma il filo conduttore resta il ricordo delle rondini, simbolo della primavera, della casa e del ritorno. Dopo sessant’anni, ormai cresciuta, la protagonista torna a Belluno con la speranza di ritrovare le rondini – e con loro un po’ della sua infanzia.
La scrittrice racconta la vita di Belluno attraverso tanti ricordi conservati nel tempo, descrivendo in modo semplice e diretto com’era la città una volta: le piazze, le case, le abitudini, i volti familiari. Il lettore si ritrova in un periodo in cui la vita era più semplice e i rapporti tra le persone più sinceri.
È un libro che ogni bellunese dovrebbe leggere per ricordare la propria storia e riflettere su come sono cambiate le cose.
In un tempo in cui tutto corre veloce e i ricordi rischiano di andare persi, La Città delle Rondini è un modo per fermarsi un attimo, guardarsi indietro e ritrovare un po’ di sé.
Complimenti alla Scrittrice
Andrea Battiston –
Per Pasqua non ho comprato l’uovo di cioccolato, ma un nuovo libro che parla della storia di Belluno. Sicuramente conoscendo il nonno lo farò felice.
Ornella –
Io non sono da Belluno ma i libri della scrittrice li ho tutti perché per me, nella semplicità della forma, sono dei piccoli capolavori. Le sue storie sono così intense che mi lasciano degli insegnamenti e dei ricordi che condivido in pieno. Anche se non conosco Belluno, ho letto il libro con grande piacere.
Onorina –
Mentre leggevo il libro mi sembrava di passeggiare per il Centro Storico di Belluno, che conosco bene. Libro semplice, con una storia intensa, che ricorda le bellezze di Belluno. Mi è piaciuto molto.
Maria –
Ho letto il libro due volte perché c’erano numerose notizie di Belluno che non conoscevo con l’emigrazione.
Molto interessante il libro.
Giustina –
Il libro racconta verità che ogni famiglia un tempo cercava di nascondere. Ora le cose, per fortuna, sono cambiate. Mi ha colpito l’affetto della nipote per la nonna e il legame profondo che c’era tra loro. Emigrata con la famiglia le aveva promesso che sarebbe tornata a trovarla. Quando giunge a Belluno la cerca in cimitero. Questo fatto mi ha toccato nel profondo! A rallegrare la protagonista, però, in Centro Belluno trova ancora le rondini. Ringrazio l’autrice perché leggendolo ho ricordato i miei nonni che hanno avuto una vita di duro lavoro e tante sofferenze a servizio dei padroni.
Mirka –
Nel libro sì parla dei Conti Agosti e della povera gente a loro servizio, come i miei bisnonni.
Io sono da Trichiana.
In loco i Conti possedevano terreni, case coloniche, ville.
La Casa di Riposo di Trichiana era una villa dei Conti Agosti.
Un libro che merita di essere letto.
Lucia –
La città di Belluno è descritta con competenza e dolcezza.
Mi è rimasta impressa la figura di Flora.
Ha trascorso la sua vita in Svizzera, ma dopo anni ha voluto tornare a rivedere la città dov’era nata.
Il finale mi ha lasciata sorpresa e contenta.
Un libro che consiglio di leggere ai Bellunesi e non solo, perché parla delle bellezze della città e per i sentimenti, delineati con sorprendente capacità dell’autrice, ei vari personaggi per la loro interiorità e operosità.