Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 15 × 23 cm |
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Anno | |
Autore | |
EAN | |
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Pagine |
€18,50
Una storia d’amore e di gelato tra Dolomiti zoldane, Inghilterra e Spagna: una grande saga familiare sullo sfondo del secondo conflitto mondiale e degli anni successivi.
Dimensioni | 15 × 23 cm |
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Una storia d’amore e di gelato tra le Dolomiti zoldane, Inghilterra e Spagna: una grande saga familiare sullo sfondo del secondo conflitto mondiale e degli anni successivi che ha per protagonisti Harry e Marina. Lui, nobile inglese fresco di laurea a Cambridge e figlio di un generale eroe di guerra, lei figlia di gelatieri zoldani emigrati in Spagna, cresciuta lavorando nella gelateria dei genitori a Cadice. Due universi differenti che per uno strano intreccio del caso si incontrano cambiando i destini di entrambi.
Una vicenda bella come un romanzo ma vera: il libro si ispira infatti alla storia dei genitori dell’autrice e a delle vecchie fotografie trovate per caso. Da oltre vent’anni residente negli Stati Uniti M.Z. Fairtlough ha unito racconti di famiglia, ricordi personali, testimonianze e documenti storici ritrovati in musei e archivi come il Royal Artillery Museum, l’Imperial War Museum e il National Probate Office di Londra.
Il risultato è un racconto che, al di là della vicenda personale dei due protagonisti, ben documenta cosa furono fenomeni come l’emigrazione, lo spopolamento montano, l’epopea dei gelatieri zoldani. Con grande onestà l’autrice ha saputo raccontare il coraggio, l’intraprendenza, la passione di chi a inizio Novecento cercò fortuna fuori Italia, ed ha saputo rendere tangibile la percezione di un vero e proprio patrimonio di conoscenze a cui i nostri emigranti diedero forma.
M.Z. Fairtlough ne offre alcuni assaggi dedicando nel libro spazi di approfondimento a vecchie ricette, oppure riportando curiosità ed aneddoti di vita quotidiana ma emblematici per far comprendere quanto i nostri emigranti seppero davvero crearsi una propria cultura, in cui trovavano voce in modo armonioso la terra di origine e quella che li aveva accolti.
Scrive a questo proposito Michelangelo Corazza: “ è un libro che può’ entrare in ogni casa perché aggiunge una preziosa tessera al mosaico dell’emigrazione: quella zoldana, ma non solo”.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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