Additional information
Weight | 1 kg |
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Dimensions | 12 × 17 cm |
Anno | |
Autore | |
Collana | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€8,50
Trenta itinerari scelti sui monti e i forti della Grande Guerra: dal Pasubio agli Altipiani e all’Ortigara, dalla Valsugana a Panarotta, Lagorai, Val Cismon, Monte Grappa, Tofane, Lagazuoi, Dolomiti Agordine, Col di Lana, passo Rolle. Un vero e proprio viaggio nella memoria per toccare dal vivo frammenti di storia.
Weight | 1 kg |
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Dimensions | 12 × 17 cm |
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Ripercorrere il primo conflitto mondiale camminando, sulle tracce dei forti della grande guerra: lo propone Fabio Donetto con questa guida tascabile a colori. In 178 pagine il libro illustra trenta itinerari scelti sui monti teatro delle battaglie più rappresentative svoltesi tra 1915 e 1918: dal Pasubio agli Altipiani e all’Ortigara, dalla Valsugana a Panarotta, Lagorai, Val Cismon, Monte Grappa, Tofane, Lagazuoi, Dolomiti Agordine, Col di Lana, passo Rolle. E’ un vero e proprio viaggio nella memoria, che permetterà al visitatore non solo di toccare dal vivo frammenti di storia ma anche di cogliere la diversità di ambienti e contesti con cui si dovettero confrontare i militari di entrambi gli schieramenti.
Dalle vette dolomitiche, dove d’inverno la neve e il gelo diventavano un comune nemico, alle nebbie e alle piogge del Pasubio solo per fare un esempio. Elemento comune per tutti è la sopravvivenza in loco di trincee, postazioni, gallerie, osservatori, fortificazioni, sentieri, strade e mulattiere: testimonianze eloquenti di un periodo tragico il cui ricordo è mantenuto vivo dagli ossari e sacrari sparsi per tutto l’arco montano. Anche ad essi Donetto propone una sintetica guida, in cui storia escursionismo natura si intrecciano indissolubilmente.
“Studiare la grande guerra sui libri – dice l’autore – serve a poco. Le pagine scritte da sole non permettono di rendersi conto di che cosa davvero significa arrampicarsi con gli zaini carichi su sentieri impervi, o sfidare il sole cocente e il gelo su creste bianchissime. Fate un regalo a voi stessi e ai vostri figli o nipoti e portateli con voi lungo questi sentieri. Lo stupore di entrare nelle fortificazioni e nelle trincee rimaste renderà viva la storia che imparano a scuola e permetterà loro di dare concretezza a quanto accadde. Senza questo anche le decine di milioni di morti che la guerra portò resteranno semplicemente un numero da imparare a memoria”.
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
www.viaggiegusti.it –
http://www.viaggiegusti.it/libri-guide/la-grande-guerra-da-imparare-scarpinando-in-montagna/
La Grande Guerra da imparare scarpinando in montagna
Cinque Torri, Averau, Pasubio, Altopiano, Valsugana. Parte dai luoghi vicentini del primo conflitto mondiale la sequenza degli itinerari tra le fortificazioni italiane e austro-ungariche – in diverso stato di conservazione e recupero edilizio – che Fabio Donetto illustra in un veloce libro che poi spazia fino al Lagazuoi e alle Tofane, passando per il Grappa, il Lagorai e il Passo Rolle.Cengio
In totale sono trenta i percorsi suggeriti nella loro essenzialità, con rimando alle consuete cartografie per uso escursionistico che li dettagliano sul terreno.
Una bibliografia di minima, ma utile, completa i riferimenti. Ma è soprattutto l’abbondanza di splendide fotografie ad arricchire la guida.
Forti Donetto“Studiare la grande guerra sui libri – dice l’autore – serve a poco. Le pagine scritte da sole non permettono di rendersi conto di che cosa davvero significa arrampicarsi con gli zaini carichi su sentieri impervi, o sfidare il sole cocente e il gelo su creste bianchissime. Fate un regalo a voi stessi e ai vostri figli o nipoti e portateli con voi lungo questi sentieri. Lo stupore di entrare nelle fortificazioni e nelle trincee rimaste renderà viva la storia che imparano a scuola e permetterà loro di dare concretezza a quanto accadde. Senza questo anche le decine di milioni di morti che la guerra portò resteranno semplicemente un numero da imparare a memoria”.
Fabio Donetto, Forti e postazioni della Grande Guerra, Dbs, 171 pagine, 10 euro
Trentino –
Trentino, 3 agosto 2016
La visita a questi luoghi di sacrificio e dolore ma anche di grande bellezza,che fanno parte della nostra storia,non lascia indifferenti.
Il primo dei trenta itinerari proposti si snoda lungo la Strada delle 52 gallerie, che da Bocchetta Campiglia porta sul Pasubio. Un’opera ingegneristica strepitosa, realizzata dagli italiani nel 1917, durante la prima guerra mondiale.Scavata nella roccia, a strapiombo su profondi valloni, consentiva i rifornimenti alle truppe impegnate sul fronte montano, rimanendo comunque al riparo dai tiri dell’artiglieria austroungarica.
In ben 2300 dei 6500 metri che la caratterizzano, è segnata dalle tante gallerie che le hanno dato il nome. È un estratto da “Forti e postazioni della Grande Guerra”, agile ma davvero completo volumetto firmato da Fabio Donetto, veneto di Montebelluna,appassionato di montagna, autore di numerose altre guide escursionistiche a cavallo tra Trentino, Alto Adige e Bellunese;il libro è pubblicato da Edizioni Dbs di Seren del Grappa ed è da poco sugli scaffali delle librerie al prezzo di 10 euro.
L’estate (nonostante le bizze del tempo), ma anche la concomitanza con gli anni che ricordano il centenario della Grande Guerra, possono indurre a mettere ai piedi gli scarponcini, a dotarsi della minima attrezzatura necessaria per salire in quota, tra ventine, cartine topografiche e bastoncini, coniugando curiosità naturalistico-ambientali e storico-culturali. In questi
ultimi anni anche l’editoria non ha perso tempo e “Forti e postazioni”, in comodo formato tascabile, è, per ora, l’ultima produzione a cui, probabilmente, altre ne seguiranno.
L’autore precisa che quelli presentati sono percorsi piuttosto semplici ma che comunque vanno affrontati con la dovuta attenzione,come sempre del resto, quando si va in montagna.
Per ogni escursione, in poche pagine sono indicate le strade che avvicinano all’”attacco”, il tipo di difficoltà a cui si può andare incontro, il dislivello da affrontare, la lunghezza, il tempo di percorrenza e l’eventuale presenza sul percorso di rifugi, bivacchi, malghe, baite e ricoveridi fortuna. Di certo utili in particolare se ci si dovesse trovare nel bel mezzo di improvvisi cambi del tempo, frequenti in quota…
Ovviamente non mancano le informazioni storiche sul teatro di guerra della zona e sulla presenza e natura dei vari manufattirisalentialconflitto,che mano a mano si incontreranno nell’ascesa, tra fortificazioni, tagliate, camminamenti, caposaldi, osservatori, trincee e aree monumentali.
«La visita a questi luoghi di sacrificio e dolore ma anche di grande bellezza, che fanno parte della nostra storia recente – promette Donetto presentando il libro-guida – sarà un’esperienza
importante che non ci lasceràindifferenti».
I percorsi scelti dall’autore abbracciano, tra Trentino, Alto Adige e Bellunese, le zone del Pasubio come degli Altipiani e dell’Ortigara, della Valsugana e della Panarotta, salgono sul Lagorai, s’inoltrano nella val Cismon,scalano il Grappa e le Dolomiti Agordine, affrontano le Tofane, il Lagazuoi e il Col di Lana. Cauriol, Cima Paradisi, Colbricon, Cima Bocche sono toponimi entrati nella memorialistica di guerra, teatri di scontri feroci del conflitto in montagna.
“Forti e postazioni”, insieme a molti altri, ne illustra particolarità e vicende storiche. «Questa guida – sottolinea l’autore – è un invito a percorrere, a scoprire e a conoscere alcuni di questi luoghi della memoria che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore umano,storico e culturale».
Per chi, invece, non se la sentisse di avventurarsi autonomamente, c’è sempre la possibilità di dare un’occhiata a qualche buon sito che riporta il calendario delle escursioni guidate. Può
fare al caso http://www.trentinograndeguerra.it: è il sito ufficiale del Centenario, curato dal Museo della guerra di Rovereto su incarico della Provincia autonoma
di Trento. Qui si può trovare un’ampia panoramica delle escursioni con accompagnatore sulle tracce della Grande Guerra lungo il fronte trentino.
Percorsi che già sono a dir poco suggestivi come contesto naturale, ma che sono resi ulteriormente“d’impatto”dalpensierodi quello che hanno rappresentato per la storia in termini di vicende umane.
Il Giornale di Vicenza –
Il Giornale di Vicenza, 28 agosto 2016
Il Pasubio, con la Strada delle Gallerie e con le trincee della Zona Sacra e i “buchi” che forano le rocce verso i Denti italiano e austriaco. L’Altopiano, con la zona del Cengio, con il forte Corbin, con l’Ortigara e con il forte Lisser sopra Enego. La Valsugana, con il forte Coldarco pure eneghese, con i trinceroni di monte Campolongo, il tracciato militare Merlo-Carpanè
e con la Tagliata della Scala.
Parte da questi luoghi del primo conflitto mondiale sui monti del Vicentino la sequenza degli itinerari tra le superstiti fortificazioni italiane e austro-ungariche che Fabio Donetto descrive in un rapido libro (“Forti e postazioni della Grande Guerra”, Dbs, 171 pagine). In totale sono trenta i percorsi suggeriti, con rimando alle consuete cartografie per uso escursionistico che li dettagliano sul terreno, e per ognuno non manca ciò che serve come primo spunto per percorrerli: accessi, difficoltà, dislivelli, tempi di percorrenza. Una bibliografia di minima, ma utile, completa i riferimenti aun complesso fronte che nello scorcio finale della guerra fece perno sul monte Grappa e che aveva spaziato dal Lagorai e al Passo Rolle e si era articolato sulle Dolomiti Agordine e sulla zona delle Tofane e del Lagazuoi (a tutti i quali sono dedicati altri percorsi).
Ma è l’abbondanza di fotografie ad arricchire la guida.
In quest’ultima Donetto è stato autore di un interessante “suggerimento” su ventuno itinerari nel massiccio del Grappa, attraverso i luoghi dell’anno di resistenza italiana tra l’autunno del 1917 – dopo la rotta di Caporetto – e i giorni della vittoria tra ottobre e novembre del 1918.
Asterisconet –
Fabio Donetto racconta i forti e le postazioni della Grande Guerra a Fabio Stelluto.
http://www.asterisconet.it/approfondimenti.php?pag=ospite&chin=Fabio&chic=Donetto&flm=15477&fro=osp