Informazioni aggiuntive
| Peso | 0,574 kg |
|---|---|
| Dimensioni | 33 × 24 cm |
| Autore | |
| Anno | |
| Formato | |
| Pagine | |
| EAN |
Il prezzo originale era: €12,00.€10,00Il prezzo attuale è: €10,00.
Esaurito
Il racconto della lontra e di Pino, figlio di Menadas ovvero di uno di quegli uomini che si occupavano della fluitazione del legname dai boschi montani fino a Venezia. Il lungo viaggio dei protagonisti fino a Venezia e ritorno sono occasione per narrare una storia che piacerà ai bambini come ai grandi.
| Peso | 0,574 kg |
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| Dimensioni | 33 × 24 cm |
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La lontra e il menadàs. Libri per bambini.
“C’era una valle misteriosa e selvaggia dove pochi coraggiosi osavano porre piede. Vecchi alberi ricoperti di muschi celavano agli occhi dei curiosi testimonianze di epoche in cui uomini, piante ed animali erano uniti da una tacita alleanza, legati dal bisogno e dal timore reciproco. Non si seppe mai quando e da chi quel patto fu rotto. Forse fu la paura o forse l’avidità: sta di fatto che da quel momento l’uomo volle comandare su tutti e rischiò di rimanere solo. Ma torniamo a quella valle. In quell’ambiente ostile e magico viveva una delle ultime famiglie di lontre”.
Inizia cosi il racconto della lontra e di Pino, figlio di Menadas ovvero di uno di quegli uomini che si occupavano della fluitazione del legname dai boschi montani fino a Venezia. Il lungo viaggio dei protagonisti fino a Venezia e ritorno sono occasione per narrare una storia che piacerà ai bambini come ai grandi e che aiutaeràa comprendere il lavoro, il coraggio, la sacralizzazione della propria terra da parte delle generazioni passate.
Testo di Giulio Tollardo. Illustrazioni di Roswitha Ashe
Edizione Libreria Agorà Editrice, Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
L’associazione AIDO Belluno, per festeggiare i suoi 50 anni dalla fondazione, pubblica questo libretto per sensibilizzare la donazione sul filo di un unico messaggio: un SI’ alla donazione regala la speranza di una nuova vita
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Giorgio Tosato narra le vicende di guerra sul fronte dolomitico di due formazioni di alpini volontari formatesi a Feltre e a Pieve di Cadore, in tutto circa 250 uomini provenienti per la maggior parte dalla Provincia di Belluno. La loro esperienza militare fu contrassegnata da varie difficoltà, perché malvisti dai colleghi, soldati e ufficiali, appartenenti all’esercito regolare, in quanto ritenuti a torto fra le cause della guerra. Proprio per il loro status furono impiegati nelle azioni più pericolose, nel presidio di postazioni difficili (spesso in condizioni meteorologiche estreme) e nei lavori più faticosi, ma si comportarono sempre bene, anche se erano piuttosto indisciplinati. Nel reparto cadorino si arruolarono anche alcuni intellettuali interventisti, come Edgardo Rossaro, Fernando Agnoletti e altri che ci hanno tramandato le loro esperienze di guerra. La convivenza di tanti uomini diversi per età ed estrazione sociale non fu facile e spesso scoppiavano liti per le questioni più banali, ma fra di loro si trovavano bene: era – come disse un volontario – una fratellanza tra compagni. Dopo la ritirata di Caporetto, i due reparti furono unificati nel Reparto Volontari Alpini Feltre – Cadore che fu mandato a combattere sul Grappa e in Valtellina. Nel secondo dopoguerra, i volontari superstiti si riunirono nell’“Associazione Volontari Alpini Feltre- Cadore” con l’intento di tramandare ai posteri le loro gesta. Furono organizzati numerosi incontri e affisse lapidi nei luoghi dove si svolsero i principali avvenimenti. Il più grande desiderio, quello di riuscire a creare un’area museale dove conservare documenti e cimeli, non fu però mai esaudito dalle autorità a cui si rivolsero. Ancora oggi i ricordi dei volontari sono dispersi in archivi pubblici e privati.
Nell’agosto 1983 l’“Associazione Volontari Alpini Feltre – Cadore” fu sciolta dall’ultimo dei volontari rimasto in vita.
Il libro si avvale di una ricca documentazione iconografica storica e attuale, quest’ultima conseguente al fatto che l’autore ha visitato le più sperdute postazioni di guerra di cui fornisce anche indicazioni per la visita.
La prefazione è del Prof. Marco Mondini.

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