Additional information
Weight | 0,219 kg |
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Dimensions | 21 × 21 cm |
A cura di | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
€6,80
La cucina degli zattieri. Raccolta di ricette di cucina tipica a cura di Franca Tramontin Polla.
Cercate le vere ricette di una volta? Quelle che seguivano le vostre nonne ma che non si trovano in nessun ricettario? Allora dovete provare il libro di Franca Tramontin Polla edito da DBS Zanetti: “Al magnar dei Zater” ovvero le ricette degli zattieri. Quegli uomini che sul Piave si occupavano di fluitare il legname, ovvero trasportarlo su zattera fino a Venezia.
Le loro ricette sono espressione di una cucina tipica e si sono tramandate di madre in figlia fino a Franca, costituendo un patrimonio straordinario di trucchi e suggerimenti per rendere unici piatti semplici. Per realizzare queste ricette non serve essere grandi chef: piuttosto è importante conoscere piccoli ma preziosi trucchi.
Un esempio: lo sapevate che aggiungendo una patata la polenta diventa più morbida? E che i bottoni del radicchio di prato possono rendere speciale il risotto?
Sono tutte ricette davvero tipiche e tradizionali, di quelle che solo le mamme tramandano alle figlie. Tesori di famiglia. Ricette perse se Franca non le avesse raccontate in questo libro. Stampato da DBS nel 1993 in tiratura limitatissima destinata al Museo degli Zattieri del Piave di Codissago (BL), il volume di 59 pagine è ora pubblicato in versione anastatica in occasione dei 30 anni del museo e del 50° anniversario del Vajont.
Weight | 0,219 kg |
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Dimensions | 21 × 21 cm |
A cura di | |
Anno | |
Formato | |
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EAN |
Cercate le vere ricette di una volta? Quelle che seguivano le vostre nonne ma che non si trovano in nessun ricettario? Allora dovete provare il libro di Franca Tramontin Polla edito da DBS Zanetti: “Al magnar dei Zater” ovvero le ricette degli zattieri. Quegli uomini che sul Piave si occupavano di fluitare il legname, ovvero trasportarlo su zattera fino a Venezia.
Le loro ricette sono espressione di una cucina tipica e si sono tramandate di madre in figlia fino a Franca, costituendo un patrimonio straordinario di trucchi e suggerimenti per rendere unici piatti semplici. Per realizzare queste ricette non serve essere grandi chef: piuttosto è importante conoscere piccoli ma preziosi trucchi.
Un esempio: lo sapevate che aggiungendo una patata la polenta diventa più morbida? E che i bottoni del radicchio di prato possono rendere speciale il risotto?
Sono tutte ricette davvero tipiche e tradizionali, di quelle che solo le mamme tramandano alle figlie. Tesori di famiglia. Ricette perse se Franca non le avesse raccontate in questo libro. Stampato da DBS nel 1993 in tiratura limitatissima destinata al Museo degli Zattieri del Piave di Codissago (BL), il volume di 59 pagine è ora pubblicato in versione anastatica in occasione dei 30 anni del museo e del 50° anniversario del Vajont.
Scrive Franca nella presentazione a questo libro di cucina tipica: “La cucina degli zattieri era povera, come erano poveri il vestiario, la casa e il mobilio; però tutto era fatto con grazia e semplicità, con calma e il tempo necessario, tenuto con amore e conservato con rispetto. Siamo in un altro pianeta se confrontiamo la fretta, l’anonimismo e la freddezza delle cose dell’età del consumismo. Abbiamo forse dimenticato la saggezza delle azioni e la bellezza delle cose del passato. Per ricordare mio padre e l’attaccamento alla sua infanzia ho tentato di descrivere la cucina dei nostri avi, il “foghèr” centro della casa, il paesello che era come una famiglia. Quando qualcuno bussava alla porta era accolto così: “Ciao, sèntete; atu fan?” “Benvenuto, siediti, hai fame?” e il padre aggiungeva “Quello che c’è in pentola basta per tutti, senza alcuna differenza”. Il “foghèr” è il luogo che ricordo con più intensità, perché attorno ad esso, al riverbero delle fiamme, al tepore del fuoco, c’era tutta la famiglia che ascoltava con rispetto la parola dei più vecchi. Per noi bambini il “foghèr” è stato la prima vera scuola, indimenticabile. Dedico questo mio piccolo lavoro a mia madre che mi ha insegnato tantissime ricette, ma che soprattutto mi ha fatto amare l’arte del cucinare”.
INDICE
Prefazione di Giuseppe De Vecchi
Codissago
Presentazione di Franca Tramontin-Polla
Le colazioni dei zater
Le ricette per il pasto del mezzodì
Le ricette per la cena
Le bevande
La frutta
I dolci degli zattieri
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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