Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 21 × 29 cm |
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Pagine |
€8,50
Luca Salvagno racconta la grande guerra vista da un ragazzo che se la trovò in casa. Il racconto, già apparso a puntate su “Il Messaggero dei ragazzi”, è ambientato nella valle trentina del Vanoi. Il protagonista di questo fumetto sulla grande guerra è inventato, ma i fatti che vive nella storia sono realmente accaduti.
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Fumetto-Saverio nelle terre di nessuno. Storie di una Valle Trentina durante la Grande Guerra.
Il fumettista padovano Luca Salvagno racconta la grande guerra vista da un ragazzo che se la trovò in casa
Luca Salvagno, uno dei maestri del fumetto italiano, firma la graphic novel per ragazzi dedicata alla grande guerra “El Sanguanel de Refavaie”. Fresco di stampa per Edizioni DBS su iniziativa della Pro Loco Prade Cicona Zortea, il fumetto è stato pubblicato nell’ambito del progetto Il Fronte di Fronte con riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e inserimento nella graduatoria delle iniziative culturali per il centenario della Grande Guerra.
il racconto, già apparso a puntate su “Il Messaggero dei ragazzi”, è ambientato nella valle trentina del Vanoi. “Al tempo del primo conflitto – spiega Salvagno – questa era una terra di nessuno, sospesa tra i confini Italiano e Austriaco. Una situazione assurda nell’assurdità della guerra: l’ho scelta perché mi permetteva di raccontare la guerra vissuta da un ragazzo senza affidarmi alla fantasia. I minorenni non venivano arruolati, ma chi viveva nelle zone di confine si trovò la guerra in casa.
Il protagonista del fumetto è inventato, ma i fatti che vive nella storia sono realmente accaduti. Sono documentati in diari e lettere del tempo, che ho estrapolato per costruire una narrazione accattivante nella trama e corretta sotto il profilo storico. Per sottolineare la difficoltà del ragazzo a comprendere un conflitto folle ho attinto anche dal mito, dalle leggende del posto: miti e incubi che popolavano le fantasie dei ragazzi di quei luoghi e che probabilmente servirono loro per trovare una ragione dove ragione non c’è. Il Sanguanel del titolo è uno di questi, un personaggio misterioso vestito di rosso e con cappello scuro e bastone bianco che provoca valanghe”.
El Sanguanel de Refavaie non è dunque un fumetto documentario, ma un racconto immaginario tratto dalla realtà storica. I contorni sono veritieri, ma via via che la storia procede si sfumano perché ha il sopravvento il modo di percepire la vita che ha il protagonista. Sempre più solo e sempre più assediato dai demoni delle sue paure: il padre emigrante in America e mai tornato, la madre trasferita per sicurezza in un campo in Austria, come avvenuto per tutti quelli che abitavano tra i due fronti.
Sono vicende ancora poco note al grande pubblico e ai ragazzi in primis, ma che hanno molto da insegnare sui molteplici significati del dramma che fu la Grande Guerra. Farlo attraverso un fumetto – come ha fatto Salvagno – è stata una sfida: ai lettori di tutte le età ora dire se la scommessa è stata vinta.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
A cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, epoca in cui visse e operò Albrecht Durer, l’Italia intesa come stato sovrano unitario, ancora non esisteva. Albrecht Durer, che quest’opera ritrae a cavallo tra l’immaginazione di un viaggio nello spazio-tempo e una minuziosa ricostruzione storica, integra pienamente le caratteristiche dell’Italico d’eccellenza. Durer lo è sin da giovanissimo per il suo imprinting culturale, avendo frequentato la scuola latina nelle aule della chiesa di San Lorenzo a Norimberga. Lo è ancor di più nell’ispirazione artistica che accompagna tutta la sua vita, costellata di incontri con colossi della pittura, come Andrea Mantegna e un “giovane apprendista che veniva dalle montagne del Cadore”, poi divenuto celeberrimo col nome di Tiziano; ma anche Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, conosciuti tramite le loro opere, e Raffaello da Urbino, con il quale interviene uno scambio di doni. Molti sono gli “Italici” che accompagnano la vita dell’artista. Però l’artista ha un’altra caratteristica, dominante nel tema radici culturali italiane nel mondo che l’Italia celebra ufficialmente quest’anno: è un emigrante. Nel senso che l’emigrazione da un punto all’altro dell’Europa che, a quei tempi, non era certo collegata come oggi, è un elemento costante della sua vita.
Paolo Doglioni, imprenditore bellunese, ritorna ai lettori con la casa editrice DBS. Si ricordano dello stesso autore “W L’Empereur – Indagine su un dragone napoleonico e un servizio di piatti” 2009, “Il dipinto ritrovato- storia di un condottiero del XV secolo” 2011, “L’internazionalizzazione ai tempi dell’aquila reale” 2012, “Schegge di storia bellunese” 2012, “1943-1944 Diario di guerra di un bellunese” 2013, “Doglioni – Belluno, 100 anni 1921-2021”, 2020 oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di trattati storici bellunesi.
Il ricavato dalla vendita sarà, per espressa volontà dell’autore, devoluto a sostenere un service del Rotary Club in provincia di Belluno
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
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