Informazioni aggiuntive
Peso | 0,205 kg |
---|---|
Dimensioni | 24 × 17 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine |
Il volume raccoglie memorie dell’invasione del basso Feltrino e del profugato nella Grande Guerra.
Quando si parla di Grande Guerra – è scritto nell’introduzione – molti ricordano le battaglie, i grandi generali,
le vittorie e le sconfitte; in tanti monumenti sono scolpiti i nomi dei soldati, degli eroi e dei
valorosi; pochi però ricordano il dramma delle popolazioni civili: i bambini, le donne e gli
anziani, vittime innocenti, succubi in ogni guerra, involontari attori di drammi che la vita
non dovrebbe mai, a nessun uomo, far conoscere e provare.
Peso | 0,205 kg |
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Dimensioni | 24 × 17 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine |
Il volume raccoglie memorie dell’invasione del basso Feltrino e del profugato nella Grande Guerra.
Quando si parla di Grande Guerra – è scritto nell’introduzione – molti ricordano le battaglie, i grandi generali,
le vittorie e le sconfitte; in tanti monumenti sono scolpiti i nomi dei soldati, degli eroi e dei
valorosi; pochi però ricordano il dramma delle popolazioni civili: i bambini, le donne e gli
anziani, vittime innocenti, succubi in ogni guerra, involontari attori di drammi che la vita
non dovrebbe mai, a nessun uomo, far conoscere e provare.
Scrive l’Associazione Parrocchiale Amici del Presepio Segusino, che ha promosso la pubblicazione: “Abbiamo voluto appartenere a questi pochi, presentando questo piccolo contributo,
forte di significato, affinché chiunque leggendo queste pagine abbia la possibilità di capire
quale sconvolgimento abbia portato novant’anni fa la Prima Guerra Mondiale nei piccoli paesi del Basso Feltrino.
Vorremmo contribuire a far conoscere il dramma del “Profugo”: uomo
strappato dalla propria vita e costretto all’esilio forzato dalla propria terra; ma, nella
nostra rappresentazione, uomo che riesce comunque nella fede a trovare la forza per reagire
ed andare avanti per ricostruire.
“Profugo” non soltanto come termine storico oggi vecchio di novant’anni, ma
“Profugo” anche come dramma attuale dei giorni nostri e dramma che rimarrà attuale
fino a quando ci sarà odio, rivalità e interesse materiale”.
Illustrazioni: b/n
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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