Informazioni aggiuntive
Peso | 0,291 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
A cura di | |
Collana |
Il prezzo originale era: €10,00.€8,50Il prezzo attuale è: €8,50.
Cessi: “ora è quasi una parola tabù, nessuno ne parlerebbe volentieri e non sarebbe sicuramente un argomento d’arte. Una volta però il cèsso era parte della vita di tutti i giorni, perfino oggetto di contese per poter usufruire del ricavato come fertilizzante.
Peso | 0,291 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
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A cura di | |
Collana |
Cessi: “ora è quasi una parola tabù, nessuno ne parlerebbe volentieri e non sarebbe sicuramente un argomento d’arte. Una volta però il cèsso era parte della vita di tutti i giorni, perfino oggetto di contese per poter usufruire del ricavato come fertilizzante.
I coscritti si permettevano, una volta all’anno, di sconvolgere nel vivo la quotidianità, causando non pochi mugugni e rimbrotti da parte delle anziane dei cortivi, “sequestrando”, notte tempo, la porta dei cèssi, o il tetto, o una delle pareti.
E poi… Era sempre facile fare della filosofia spicciola, soprattutto in relazione alla eguaglianza tra gli uomini e alla gratuità dell’atto:
Qui si entra pesanti e dolenti e si esce felici e contenti
Oppure:
Qui si entra e non si paga, ci si siede e poi si caga, poi si esce allegramente, senza aver pagato niente.
Sono tutti prìncipi, sono tutti re, ma quando sono sul cèsso, sono tutti come me.
Anche il punèr aveva la propria dignità e contribuiva ad accompagnare la nostra gente tutti i giorni ed in alcuni eventi particolari: il canto del gallo, la fortàia con la polenta, el sbatudìn, la pita léssa e la menèstra dei sposi, il bródo per malati e puerpere.
Ecco qua allora i due temi del presente quadernetto: cèssi e punèr. Chi ha preso in mano il libretto o, prima ancora, ha letto il titolo di copertina sorriderà bonario.
Era doveroso un omaggio anche a questi “oggetti” ormai in via di sparizione e tante volte nemmeno riconosciuti dai più nel loro effettivo significato. Non li vedremo più per molto nel nostro ambiente, perché le lamiere si forano e il legno marcisce, ma due parole scritte e fermate sulla carta potrebbero ricordare ancora per molto tempo il loro esistere nel mondo contadino.”
Illustrazioni: colore
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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