Additional information
Weight | 0,136 kg |
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Dimensions | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
“La Val Divedro ha due facce: quella giustamente celebrata e gettonata di Veglia, e quella marginale dell’Ovigo, legittimamente definita “selvaggia” da Marina Morandin, autrice di questa guida. Sulla prima si è scritto molto mentre la seconda è rimasta quasi sepolta nel silenzio secolare. All’Alpe Lorino (uno dei venti itinerari della guida) ero arrivato quasi cinquant’anni fa proveniente dalla Val Bognanco, alla ricerca del valico giusto per collegare le due valli nell’“Alta Via delle Alpi ossolane”, prodromo della GTA e del Camminaitalia. È una specola ideale su tutta la Val Divedro, con il Leone fronteggiante e la sfilata delle cime che gli fanno da sentinelle. Sotto, l’imbuto vallivo precipita, seducente e misterioso, per quasi 2.000 metri su Varzo, ammantato di boschi sempiterni. Abbraccio panoramico che rimarrà indelebile.
Weight | 0,136 kg |
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Dimensions | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
Venti passeggiate ed escursioni a piedi.
“La Val Divedro ha due facce: quella giustamente celebrata e gettonata di Veglia, e quella marginale dell’Ovigo, legittimamente definita “selvaggia” da Marina Morandin, autrice di questa guida. Sulla prima si è scritto molto mentre la seconda è rimasta quasi sepolta nel silenzio secolare. All’Alpe Lorino (uno dei venti itinerari della guida) ero arrivato quasi cinquant’anni fa proveniente dalla Val Bognanco, alla ricerca del valico giusto per collegare le due valli nell’“Alta Via delle Alpi ossolane”, prodromo della GTA e del Camminaitalia. È una specola ideale su tutta la Val Divedro, con il Leone fronteggiante e la sfilata delle cime che gli fanno da sentinelle. Sotto, l’imbuto vallivo precipita, seducente e misterioso, per quasi 2.000 metri su Varzo, ammantato di boschi sempiterni. Abbraccio panoramico che rimarrà indelebile.
È bello che a (ri)scoprire questa affascinante porzione wilderness delle Alpi ossolane sia una montanara venuta dalle Dolomiti, ora distributrice di apprezzata ospitalità al rifugio Crosta, sul versante opposto della valle, all’ombra del Cistella cantato dal Torototela. Le torri di Veglia non hanno l’imponenza e il fascino universale dei Monti Pallidi, ma umilmente anche le nostre montagne stregano chi vi si accosta con “intelletto d’amore”. Questa guida, scritta con il cuore, è stata studiata – come s’ha da fare – con i piedi.
Camminando, ascoltando e osservando. Ma soprattutto assimilando, passo dopo passo, la ricchezza ambientale e culturale che la piccola Val Divedro dispensa generosamente. Dobbiamo esserne grati all’autrice. Il suo è un invito prezioso e concreto rivolto ai lettori affinché percorrendo anche i sentieri “minori” sappiano farne gratificante tesoro.”
INDICE
LA VAL DI VEDRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9
CO ME LE GGERE GLI ITINE RARI . . . . . . . . . . . . . . pag. 10
CO MUNE DI VARZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
CO MUNE DI TRASQUERA . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15
RIFUGIO PIET RO CROSTA, m 1751 . . . . . . . . . . . . . pag. 18
RIFUGIO CITT À DI ARON A, m 1753 . . . . . . . . . . . . . pag. 19
BIVACCO BENI AMINO FARELLO , m 2750 . . . . . . . . . . pag. 21
BIVACCO GIOVANNI LEONI , m 2803 . . . . . . . . . . . . pag. 21
Elenco degli itinerari
1. I SELLE -TRASQUERA . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22
2. GIRO DI AGRO FUORI E DENT RO . . . . . . . . . . . . pag. 24
3. VARZO-TRASQUERA-PONTEC AMPO . . . . . . . . . . pag. 27
4. MONTE TE GGIOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 30
5. VARZO-SAN DO MENICO (SENTIE RO NATURALI STICO ) . . pag. 35
6. BUGLI AGA-ALPE VALLE SCI A . . . . . . . . . . . . . pag. 37
7. VARZO-ALPE GEN UIN A . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40
8. VARZO-ALPE SOLCIO . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 43
9. ALPE SOLCIO -CO ATÈ-VARZO . . . . . . . . . . . . . . pag. 46
10. MONTE CI STELL A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 49
11. MAULONE -DO RCI A-CO ATè-SOLCIO . . . . . . . . . . pag. 54
12. SOLCIO -CI AMPO RINO -VEGLI A . . . . . . . . . . . . . pag. 58
13. SAN DO MENICO -GIL ARDINO -VEGLI A . . . . . . . . . . pag. 62
14. VEGLI A-PASSO DEL CROSO-LAGO D’AVINO . . . . . . . pag. 64
15. ALPE VEGLI A-FORCA DEL REBBIO . . . . . . . . . . . pag. 69
16. VEGLIA-FORCA D’AURONA . . . . . . . . . . . . . . pag. 72
17. VEGLIA-LAGO BIANCO -PASSO DI BOCCARECCIO . . . . pag. 75
18. VARZO (Centrale Enel)-ALPE WOLF-ALPE LO RINO . . . . . pag. 78
19. I SELLE -ALPE LOI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 81
20. VARZO-ALPE ALBARINA-ALPE ALBIONA . . . . . . . . pag. 83
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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