Informazioni aggiuntive
Peso | 0,140 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
Escursioni ed itinerari alle falde delle Vette Feltrine occidentali fra panorami incantevoli, vestigia storiche e testimonianze di un operoso passato.
La pubblicazione, edita da DBS Danilo Zanetti nella collana Centopiedi, è la prima guida per escursionisti dedicata alle falde delle Vette Feltrine Occidentali. L’area comprende numerosi sentieri “non firmati”, come dice Mauro Corona, ma con un’offerta strepitosa sotto il profilo ambientale ed antropico. “Qui estetica e storia delle Prealpi e delle persone si fondono in panorami morbidi e di grande bellezza – spiega l’autore – perciò queste escursioni non sono solo indicazioni di percorso ma comprendono riferimenti alla storia e alla cultura per capire dove si sta transitando”.
Peso | 0,140 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
Escursioni ed itinerari alle falde delle Vette Feltrine occidentali fra panorami incantevoli, vestigia storiche e testimonianze di un operoso passato.
La pubblicazione, edita da DBS Danilo Zanetti nella collana Centopiedi, è la prima guida per escursionisti dedicata alle falde delle Vette Feltrine Occidentali. L’area comprende numerosi sentieri “non firmati”, come dice Mauro Corona, ma con un’offerta strepitosa sotto il profilo ambientale ed antropico. “Qui estetica e storia delle Prealpi e delle persone si fondono in panorami morbidi e di grande bellezza – spiega l’autore – perciò queste escursioni non sono solo indicazioni di percorso ma comprendono riferimenti alla storia e alla cultura per capire dove si sta transitando”.
I percorsi proposti dalla guida sono 11, alcuni facilmente praticabili anche da escursionisti senza allenamento. Sono tutti sentieri ad altitudini basse e sconosciuti: sono infatti escluse mete come Dal Piaz, Pavione o Vallazza a favore di itinerari noti fino ad oggi solo a chi abita la zona.
La guida è impreziosita da 130 foto a colori tutte inedite e da riproduzioni grafiche degli itinerari con indicazioni di difficoltà coerenti con quelle CAI, lunghezza, tempi di percorrenza, segnaletica, dislivello, riferimenti cartografici.
Spiega l’autore: “Chi si limita a frequentare queste zone solo stando a bordo di un’auto non ha idea di quanta ricchezza si celi lungo quella fitta rete di invisibili sentieri. Aggirarsi all’interno di queste poche decine di chilometri quadrati significa scoprire un passato di profondo rispetto per l’ambiente, che la modernità invece ha sempre relegato ai suoi margini. Antichi insediamenti, vie di comunicazione millenarie, antichi capitelli votivi eretti a conforto di una fede profonda, affreschi a sfondo religioso sulle facciate di vecchie abitazioni, fontane con lavatoio che rimandano alle fatiche sostenute dalle donne prima che arrivasse la lavatrice, vestigia di antichi manieri e casere con frontoni a gradoni che si ergono come monumenti in bellissime radure, mulattiere lastricate che sperano ostacoli in apparenza insormontabili: tutto questo, raccontato nella guida, fa di questi sentieri l’occasione per unire ad un sano esercizio fisico all’aria aperta la riscoperta delle Prealpi Venete e dei suoi abitanti presenti e del tempo passato”.
Sommario
INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 10
1 – IL CASTE LLO DE LLO SCHENE R E LE ROE . . . . . . . . . . . Pag. 13
2 – BIVACCO YALE E VANDE LA ALTA . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 22
3 – SANT A GIUSTIN A, CI MA LORETO ED EREMO
DI SAN MIC HELE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 29
4 – DA AUNE AL BIVACCO LE PRESE PE R BOCIO R . . . . . . . . Pag. 35
5 – DA FALLER A CAMPON D’AVEN A . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 41
6 – DAL PASSO CROCE D’AUNE AL CAMPON D’AVEN A . . . . . Pag. 46
7 – FALLER, TE RNA E LA STRADA DEI FORTI . . . . . . . . . . . Pag. 54
8 – LAGHETTO RODE LLA E BASSO CO RSO DE LL’AUSOR . . . . Pag. 60
9 – LE CASERE A GRADONI DI ORZA . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 66
10 – MALGA TAVERNAZZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 72
11 – NAROEN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 78
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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