Informazioni aggiuntive
Peso | 0,138 kg |
---|---|
Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
Diciotto itinerari per ciaspole. Dodici itinerari per Nordic Walking. Otto itinerari per mountain-bike.
Gli itinerari qui descritti toccano le seguenti cime storiche della Grande Guerra 1915-18: Col Moschin – Col Caprile – Col della Berretta – Monte Asolone – Monte Pertica – Monte Grappa – Monte Prasssolan.
Peso | 0,138 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
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EAN | |
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Diciotto itinerari per ciaspole. Dodici itinerari per Nordic Walking. Otto itinerari per mountain-bike.
“Per la sua conformazione, ed il retaggio della Grande Guerra 1915-18 con le numerose strade e mulattiere, il Monte Grappa costituisce un’ottima base per le escursioni, il Nordic Walking, la Mountain-Bike, l’equitazione e d’inverno per le racchette da neve o ciaspole, lo sci escursionismo e lo sci di fondo. Universalmente conosciuto per le vicende della Grande Guerra 1915-18 dove assunse un ruolo decisivo per la salvezza della Patria dopo la disfatta di Caporetto ed il conseguente arretramento del nostro esercito tra questi monti ed il Piave, fu talmente fortificato che costituì un baluardo insuperabile per l’esercito austroungarico che qui gettò le sue ultime risorse, riportandone una catastrofica sconfitta che segnò anche la fine del plurisecolare Impero Asburgico; è tutto un reticolo di trincee; sulla vetta sorge il monumentale Cimitero Ossario con 12615 Caduti Italiani e 10332 Austroungarici. Numerosi musei della guerra si trovano sia in quota che nei paesi che lo circondano; tanti sono anche i musei all’aperto che presentano trincee ripristinate con ottimo e paziente lavoro dalle varie associazioni.
Anche la Seconda Guerra Mondiale vide questo monte tanto martoriato protagonista, col tragico rastrellamento operato dai nazi-fascisti sui partigiani nel settembre 1944, con centinaia di Caduti e deportati nei campi di concentramento in Germania. è un gruppo montuoso carsico ed in parte aspro come il vicino Altopiano di Asiago (praticamente senz’acqua perché essa va a confluire nelle numerosissime cavità sotterranee), ma è per la gente che lo frequenta un’oasi di pace, in quanto non si trovano paesi ma solamente qualche raro villaggio residenziale. Poche ma sufficienti sono le strade che vi salgono dalla pianura, soprattutto nel versante sud con la SP 148 “Strada Cadorna” da Romano d’Ezzelino e la SP 140 “Strada Giardino” da Semonzo di Borso del Grappa, per citare le più adeguate al traffico attuale. Altre salgono da Paderno del Grappa, da Possagno, Cavaso e Pederobba e a nord da caupo e Feltre. esse presentano spesso tratti stretti e ripidi, che richiamano schiere di ciclisti di tutte le età per un’impegnativa ascesa al Sacro Monte. l’ambiente è pressoché integro nonostante le profonde ferite infertigli dalla guerra. ci sono tante varietà botaniche talvolta proprio tipiche ed esclusive della zona, come pure le specie faunistiche selvatiche che comprendono caprioli, cervi, mufl oni e nelle zone impervie del Boccaor – Archeson i camosci. Una nota dolente è costituita dai cinghiali che, molto prolifi ci, si sono moltiplicati a dismisura tanto da rappresentare un grosso problema soprattutto a bassa quota e tra i volatili di cui fi no a qualche anno fa la presenza di numerose specie rallegrava l’andar per monti; devo lamentare con amarezza che i boschi sono diventati silenziosi, troppo silenziosi, e questo è un enorme guaio. tra i grandi rapaci è comunque segnalata la presenza della poiana e anche dell’aquila; d’inverno se si incontrano uno o più caprioli o cervi, è bene non spaventarli né costringerli ad una fuga precipitosa che comporta un grande dispendio di energie e può risultare letale: bisogna rallentare e lasciare all’animale il tempo di mettersi a distanza di sicurezza.
Gli itinerari qui descritti toccano le seguenti cime storiche della Grande Guerra 1915-18: Col Moschin – Col Caprile – Col della Berretta – Monte Asolone – Monte Pertica – Monte Grappa – Monte Prasssolan.”
INDICE
IL MASSICCIO DEL MONTE GRAPPA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9
NOTE UTILI E CONSIGLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
PUNTI DI APPO GGIO IN VERNALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 19
1 – COLLI ALTI – San GIO VANNI – VAL CAMPODEROA . . . . . . . . . . . . . . pag. 25
2 – COLLI ALTI – RIFUGIO ALPE MADRE – CASERA SACCON . . . . . . . . . . . . pag. 29
3 – COLLI ALTI – RIFUGIO ALPE MADRE – COL CAPRILE – PRA FIOLO . . . . . . . . pag. 31
4 – VALLE DEL LEPRE – VAL DELLE SALINE – Monte ASOLONE . . . . . . . . . . pag. 34
5 – Monte ASOLONE DA SUD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 38
6 – Monte ASOLONE DA NO RD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 42
7 – CAMPO CROCE – Monte PALLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46
8 – CAMPO CROCE – VAL DI POISE E MONTE ORO . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 49
9 – CA MPO CROCE E Monte GRAPPA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52
10 – Monte GRAPPA – Dal Rifug io FORCELLETTO per il Monte CO STON . . . . pag. 54
11 – Rifugio FORCELLETTO – Malga FIABERNù – Monte PRASSOLAN . . . . . pag. 59
12 – Rifugio BOCC HETTE – AULA VERDE DI MAL GA VALPO RE DI FONDO . . . . . pag. 62
13 – RIFugio BOCC HETTE – VAL DEI PE Z – CHIE SETTA MAD onna ASSUNTA . . . . pag. 64
14 – BOCC HETTE – CA ’ TA SSON – Monte GRAPPA . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 66
15 – Monte GRAPPA – COL DELL ’ORSO – Monte SOLA ROLO – Monte VALDE ROA . pag. 68
16 – LA SALITA PIU’ FACILE A CIMA GRAPPA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 70
17 – CIMA GRAPPA – VAL DELLE MURE – BIVACCO CA MPA RONETTA . . . . . . . . pag. 72
18 – LA DO RSALE DE GLI ASOLONI ED IL Monte GRAPPA . . . . . . . . . . . . pag. 74
COLLE GAMENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 76
NORDIC WALKIN G (Camminata Nordica) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 78
MOUNTAIN BIKE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 79
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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