Informazioni aggiuntive
Peso | 0,815 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
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Esaurito
L’ORIGINE, LA STORIA, IL MITO DELLE COSTELLAZIONI SI SVELANO NEL LIBRO SULLE STELLE PIU’ APPROFONDITO MAI PUBBLICATO IN ITALIA. Con un linguaggio semplice e coinvolgente, Gabriele Vanin rende la notte una parata di favole e misteri.
Qual è l’origine delle costellazioni che di notte ornano il nostro cielo? Chi, e quando, le ha inventate? Che cosa si nasconde dietro le figure di uomini, animali, cose che incessantemente, dal tramonto all’alba, sfilano sotto i nostri occhi meravigliati e attoniti? Catasterismi risponde a queste e molte altre domande. Il volume di oltre 400 pagine per la prima volta rende disponibili in italiano , in una traduzione semplice ma rigorosa e con commento scientificamente puntuale, i sei documenti storici fondamentali sull’argomento.
SECONDA EDIZIONE RIVEDUTA E AGGIORNATA
Peso | 0,815 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
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Per la prima volta in italiano la traduzione di alcuni dei più importanti documenti astronomici dell’umanità. Con un linguaggio semplice e coinvolgente, Gabriele Vanin rende la notte una parata di favole e misteri.
Qual è l’origine delle costellazioni che di notte ornano il nostro cielo? Chi, e quando, le ha inventate? Che cosa si nasconde dietro le figure di uomini, animali, cose che incessantemente, dal tramonto all’alba, sfilano sotto i nostri occhi meravigliati e attoniti?
A queste e molte altre domande risponde per la prima volta in Italia in modo esauriente e con dovizia di particolari e notizie “Catasterismi”, il nuovo libro di Gabriele Vanin. Fresco di stampa per i tipi DBS Zanetti – Edizioni Rheticus, il volume di oltre 400 pagine per la prima volta rende disponibili in italiano , in una traduzione semplice ma rigorosa e con commento scientificamente puntuale, i sei documenti storici fondamentali sull’argomento: il primo trattato astronomico dell’umanità redatto in Mesopotamia 3000 anni fa, il più antico poema sulla descrizione celeste delle costellazioni, il primo trattato sull’origine dei miti delle costellazioni, l’unica opera sopravvissuta di Ipparco il più grande astronomo antico, la prima opera divulgativa di astronomia che sia mai stata scritta, il più antico catalogo stellare che sia giunto fino a noi.
Con l’aiuto di questi documenti assieme ad altri già noti e disponibili da tempo, Gabriele Vanin nella seconda parte del libro cerca di dare delle risposte alle domande su chi dove quando e perché ha creato le costellazioni.
Al fianco di queste anche molte altre domande, cui per la prima volta si tenta di rispondere almeno in italiano. Per esempio, è Tolomeo il responsabile dell’attribuzione della forma alle costellazioni antiche? O, prima di lui, fu Ipparco o lo stesso Erastotene o Arato o qualcuno ancora più antico? Questo avvenne in Grecia o in altri luoghi? E chi fu il primo a disegnare le costellazioni su una mappa o su un globo celeste? Le costellazioni sono giunte fino a noi senza modifiche o con rimaneggiamenti vari? Che relazione c’è fra l’iconografia delle costellazioni e le opere letterarie tradotte e commentate nel libro? Un altro pregio di questo libro è l’analisi della nascita delle cosiddette 40 costellazioni moderne, inventate dagli astronomi del Rinascimento e dell’Illuminismo sia per razionalizzare e completare i cieli boreali, sia per sistematizzare e riempire i nuovi cieli del sud fatti conoscere dalle esplorazioni geografiche. In questo settore con questo libro Vanin colma un grande vuoto perché la storia dell’origine di questi gruppi è stata raccontata poco e male, con informazioni datate e scorrette.
La parte finale dell’opera è la presentazione analitica, suddivisa per ognuna delle 88 figure del cielo oggi conosciute, dell’origine, della storia e della mitologia di ogni costellazione.
Questi sono solo alcuni dei contenuti che rendono “Catasterismi” un libro entusiasmante. Scritto con un linguaggio semplice, lontano dalla pesantezza di molti trattati, mette finalmente ordine e fa chiarezza tra falsi miti e realtà scientifiche regalando a studiosi e curiosi uno sguardo più libera da retaggi nel guardare la volta stellata: la più bella parata di favole e miti come la definisce Vanin. Non semplicemente dunque una storia dell’astronomia ma della cultura che merita di entrare in ogni biblioteca. Un libro, soprattutto, per far amare il cielo di notte. E per rendere più consapevolmente innamorato del cosmo chi ne è già affascinato.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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