Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
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Il prezzo originale era: €12,00.€10,20Il prezzo attuale è: €10,20.
4 novembre 1917. Alle porte delle Dolomiti si sparge la notizia della disfatta di Caporetto. E’ l’inizio di dodici lunghissimi mesi che la storia ricorderà come l’anno della fame. Un romanzo senza tempo, un capolavoro di Luigi Tatto.
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
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1915-1918, Piccole storie della grande guerra vuole essere un omaggio alla gente e alla storia di tanti uomini e donne che sulle Dolomiti fecero “Grande” quella guerra. Lo raccontano in questo libro Giovanni De Donà e Giuseppe Teza,. La loro attenzione si è concentrata sul Cadore, Ampezzano e Comeclico (BL), emblematico per la profondità delle trasformazioni indotte dal conflitto sul tessuto sociale e culturale locale.
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
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Dino Bridda – Il Gazzettino, 22 febbraio 2017 –
Nel quadro del centenario della Grande Guerra non poteva mancare il ritorno alla ribalta, anzi alla libreria, di uno dei romanzi più famosi la cui azione si svolge nel Feltrino.
Si tratta del capolavoro di Luigi Tatto “Stelle sul Grappa”, pubblicato per la prima volta da Paravia nel 1968 in occasione dei 50 anni dalla fine del conflitto e ripubblicato
una prima volta nel 1984 dall’Isbrsc di Belluno. Ora il libro riesce per i tipi di Dbs edizioni di Rasai di Seren del Grappa che ha ripreso grafica, illustrazioni e copertina della prima edizione con prefazione dello scrittore Paolo Malaguti. Angiola Broccati Stradella così ne parlò in una sua recensione: «L’autore tocca con mano lieve la tragedia e ne sottolinea invece i motivi umani, riuscendo a ricostruire un ambiente ed un’atmosfera senza ombra di retorica, un degno omaggio ai morti del Grappa e a quelli di tutte le guerre, un omaggio che vuol essere
un invito a rendere valido il loro sacrificio, suscitando nel lettore un caldo anelito alla pace…».
L’opera del maestro Tatto (Feltre 1922-2003) riporta la memoria del lettore alle conseguenze della disfatta di Caporetto la cui eco giunse nel Feltrino ai primi di novembre 1917 quando per le vallate delle nostre Dolomiti ebbe inizio il tristemente famoso “an de la fan”. Quando uscì cinquant’anni fa il libro fu una novità poiché non racconta la guerra attraverso i bollettini ufficiali dell’Esercito, bensì dalla parte della popolazione civile che vide invadere il proprio territorio dalle armate austro-ungariche. Per la prima volta nella storia la guerra entrò nelle case dei nostri nonni e con essa la paura, l’incertezza del futuro, l’oppressione dello straniero, la fame. Protagonisti della storia sono Giacomo e Michele con le rispettive famiglie, adulti e bambini in balìa degli eventi, creditori del diritto di sopravvivere ed essere rispettati, fiduciosi che tutto un giorno finirà e con gli occhi sempre puntati sul Grappa dove i nostri soldati combatterono in una lunga e sanguinosa resistenza. A poco più di tredici anni dalla scomparsa dell’autore, la ristampa di “Stelle sul Grappa” rende omaggio ad uno scrittore di fresca vena, noto e amato non solo nell’ambito della letteratura per ragazzi, ma anche in uno scenario più ampio di lettori che ne ammirano la scrittura votata a fare di gioie e dolori dell’individuo complementi di una memoria collettiva inneggiante alla pace e alla concordia.