Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€9,50
Dal Trentino al Veneto, una guida dettagliata e completa ai musei a cielo aperto delle Dolomiti Orientali. Monte Piana, Cinque Torri, Lagazuoi, Sasso di Stria, Croda Rossa di Sesto, Marmolada: per ognuno di questi luoghi, a fianco delle indicazioni pratiche legate alla sentieristica e alla percorrenza, Fornari indica rilevanze storiche, monumenti, testimonianze sopravvissute della Grande Guerra. Un libro dunque da leggere, non solo da utilizzare per escursioni ad alta quota. Libri dolomiti grande guerra
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
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Non solo natura: le Dolomiti custodiscono dei veri e propri musei all’aperto, spazi nei quali convivono testimonianze storiche preziose e paesaggi spettacolari. Per visitarli bisogna salire su alcune delle vette più belle dell’arco alpino, a piedi o attraverso le apposite navette, ma il sacrificio vale l’emozione: quel che si svela li è molto più di quanto qualsiasi libro di storia potrebbe raccontare.
Lo spiega bene Antonella Fornari nel volume “Guida ai musei a cielo aperto delle Dolomiti Orientali”. Sono 160 pagine a colori in cui l’autrice-alpinista accompagna il lettore su montagne dai nomi celebri come Monte Piana, Cinque Torri, Lagazuoi, Sasso di Stria, Croda Rossa di Sesto, Marmolada.
Per ognuno di questi luoghi, al fianco delle indicazioni pratiche legate alla sentieristica e alla percorrenza, Fornari indica rilevanze storiche, monumenti, testimonianze sopravvissute della Grande Guerra. Non è però una delle solite guide ai sentieri o uno dei tanti libri sulle Dolomiti nella Grande Guerra: Fornari riesce a trasmettere in modo concreto al lettore il senso e la visione di quanto avvenne sulle cime dolomitiche tra 1915 e 1917: le difficoltà della vita militare ad alta quota, la sfida delle necessità quotidiane, la precarietà di esistenze sospese tra la vita e la morte.
E’ un libro dunque da leggere, non solo da utilizzare per escursioni ad alta quota, complice anche il ricchissimo apparato fotografico: oltre duecento immagini, tutte scattate dall’autrice, che costituiscono un prezioso aiuto per chi – anche dal salotto di casa – vorrà ripercorrere almeno con l’immaginazione i luoghi in cui si è combattuto.
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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