Additional information
Dimensions | 30,5 × 23,5 cm |
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EAN | |
Autore | |
A cura di |
€33,00
Le Dolomiti più belle raccontate per parole e immagini ed attraverso 25 suggestivi itinerari distribuiti tra tutti i gruppi montuosi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. I percorsi scelti sono tra i più rappresentativi del territorio, ma che nello stesso tempo il più possibile rintracciabili pure dai meno esperti.
Dimensions | 30,5 × 23,5 cm |
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A cura di |
Le Dolomiti più belle raccontate per parole e immagini ed attraverso alcuni suggestivi itinerari che il lettore potrà ripercorrere.
Spiegano i due autori: “Nel libro abbiamo descritto 25 itinerari distribuiti tra tutti i gruppi montuosi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Nella scelta dei percorsi abbiamo cercato quelli più rappresentativi di un territorio montuoso, ma che nello stesso tempo fossero anche il più possibile rintracciabili pure dai meno esperti di una particolare zona montuosa, tenendo comunque conto che abbiamo descritto percorsi poco battuti e poco noti.
Alcuni sentieri sono più facili, altri più difficili e non raggiungono mai delle cime anche se in alcune occasioni con delle brevi varianti si possono godere panorami nuovi da alcune vette. Solo in alcuni casi i sentieri sono segnati con la classica numerazione C.A.I., in altri solo per brevi tratti. Molte volte per ritrovare la giusta via bisogna affi darsi all’intuito o ricercare dei segni sbiaditi: un rametto spezzato, qualche pino mugo tagliato o la traccia lasciata dal passaggio del re incontrastato di questo territorio: il camoscio.
I sentieri descritti sono stati tutti percorsi dagli autori negli anni dal 1999 al 2003, anche più volte in diverse stagioni, non solo per la stesura di una relazione il più possibile dettagliata, ma anche per scattare una buona fotografi a. Molte volte siamo andati anche solo per cogliere un’atmosfera particolare che si poteva godere all’alba o al tramonto lungo gli itinerari. Sono sentieri che consigliamo ad escursionisti preparati, ad eccezione di alcuni percorsi più facili nel gruppo delle Vette Feltrine, dove l’ambiente è forse meno ostico e più aperto che nei Monti del Sole o sulla Schiara.
Anche chi ha esperienza di corso-roccia può trovarsi in difficoltà su terreno misto di roccia e loppa o su rischiosi viàz percorsi con erba umida o viscida. Su questi tipi di terreno è indispensabile avere un minimo di esperienza, ma consigliamo di portare sempre, per cosi dire, i ferri del mestiere per eventuali manovre di corda. Nelle relazioni, destra e sinistra sono riferite al senso di marcia, in altri casi viene indicato l’andamento idrografi co di un corso d’acqua o di una valle come riferimento ad un più facile orientamento. I tempi di percorrenza tengono conto di un buon allenamento generale senza dimenticare le eventuali soste per riposare, scattare qualche fotografia, osservare la fauna e la flora e così approfondire la conoscenza di un territorio.
La stesura di questo libro ci ha dato molti momenti indimenticabili e ci auguriamo che le nostre immagini, molte volte ricercate e non colte per caso, siano uno stimolo a percorrere sentieri meno battuti. Infine non dimentichiamo che ci troviamo all’interno di un’area protetta e dobbiamo rispettare l’ambiente, non sporcando o segnando con vernice taluni itinerari; riteniamo infatti che montagne selvagge come queste debbano rimanere tali”.
Indice
Pagina 7 – Prefazione
di Franco Miotto
Pagina 9 – Percorrere sentieri intessendo segni di luce
di Michele Vacchiano
Pagina 10 – Introduzione – Dolomiti Bellunesi: un sogno autentico
di Enrico Vettorazzo
Pagina 12 – Il Parco in sintesi
Pagina 14 – Gli itinerari
Pagina 17 – I sentieri del silenzio
Pagina 18 – Alpi Feltrine
di Denis Maoret
24 – Cordin delle vette
28 – I circhi delle vette
32 – Anello Piazza del Diavolo
34 – Giro del S. Mauro (Val Canzói)
37 – Le Banche del Sass de Mura
40 – Cimónega – Erèra Brendòl (Val Canzói)
46 – Giro del Pizzocco
50 – Sentiero Agnelezze (Val del Mis)
Pagina 55 – Monti del Sole – Schiara – Prampèr Mezzodì
di Pietro Sommavilla
72 – Valon de le Coràie
74 – Zinturèla de la Rochéta
78 – Traversata dei Monti del Sole
86 – Dalla Stua a Forcella Franche
88 – Bus de le Nèole
92 – Le Pale Boscose del Piz Vedàna
96 – Contrafforti della Palazza
102 – Dalla Pala Bassa alla Pala Alta
106 – Coro – Cengia del Re – Cengia Sud, Sud-Est
110 – Boràl Pala Longa – Boràl de l’Ors
114 – Cengia del Burèl e Fratta del Moro
118 – Circo del Fontanòn e Cengia de i Soldi (Pelf)
124 – Prati della Talvéna
128 – Vant de le Scàndole de la Levìna
134 – Val Caoràm e Cazéta
138 – Viaz del Gonèla – Viaz Sora la Fòpa
144 – Periplo dei Tàmer
Pagina 154-155 – Foto Autori
157-158-159 – Portfolio
161 – Bibliografia
Libreria Editrice Agorà
Dall’introduzione di Camila Dalmas e Giocondina Toigo – dal sogno alla speranza di un mondo migliore – questi racconti ci conducono in un viaggio avventuroso, ricco di belle sorprese e simpatici personaggi: il piccolo usignolo nella gabbia dorata, il coniglio, la mucca Giulietta, i pesciolini… frutto della vivace immaginazione di Michele e ci portano con la fantasia in universi lontani, in ambienti sperduti. Tutti i racconti hanno un comune filo conduttore: il desiderio di scoprire la chiave per un mondo più giusto, libero e armonioso.
Michele Barat nasce a Feltre 41 anni fa. Da 25 anni convive con un inquilino scomodo – la sclerosi multipla progressiva. Questo ospite indesiderato, tuttavia, pur limitandolo nella sua quotidianità, non gli impedisce di viaggiare con la fantasia e di creare mondi perfetti.
Il libro è stato prodotto interamente dall’autore e su sua espressa volontà parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto ad una associazione no profit.
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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