Feltre. Piccola città dai grandi uomini. Storia Arte Fede
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Nulla va dimenticato della storia, perchè solo un presente che risponde ad un “prima” è responsabile di un “dopo” – scrive nella prefazione del volume – Enrico Gaz – Presidente di Famiglia Feltrina. Il volume ideato da Orazio Dal Mas è una immersione nel ricco tessuto della storia feltrina un viaggio tra fede, arte e musica. Corredato di splendide immagini che catturano con eleganza e attenzione i dettagli delle opere d’arte e la loro storia, arricchito di osservazioni culturali che invitano alla riflessione.
Nel progetto sono stati coinvolti numerosi collaboratori che, sotto la guida competente e appassionata di Orazio Dal Mas, hanno contribuito alla realizzazione di questo ambizioso progetto.
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In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
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Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
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Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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