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Dimensioni | 23 × 16 cm |
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La Grande Guerra e la prigionia di reduci trentini internati ad Isernia. Fu una tragedia che interessò in particolare Primiero, Canal S. Bovo, Lavarone. Si trattò di uno dei tanti soprusi compiuti dagli Stati consegnati con la guerra in mano all’autorità militare; è una delle tante storie nefande messe a tacere fino al tempo presente per motivi di opportunità politica e tuttora poco raccontate.
Dimensioni | 23 × 16 cm |
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Nella prima guerra mondiale fu superato ogni limite in quanto a sofferenza delle persone, a distruzioni, a perdita della ragione. Una delle tante tragedie che ha colpito i combattenti di tutti i fronti è quella della prigionia, ignorata fino a poco tempo fa ed ancor oggi non sufficientemente studiata. In alcune valli trentine (in particolare nel Primiero, Canal S. Bovo, Lavarone) nel novembre 1918, a guerra ormai finita, i reduci che avevano combattuto per l’ex impero austro-ungarico, tornati alle loro case, da un giorno all’altro furono fatti prigionieri ed internati ad Isernia, dove restarono in condizioni miserevoli per alcuni mesi, finché fu loro concesso il rimpatrio. Questo “fatto” sconvolse le comunità trentine, per la sofferenza incomprensibile, assurda, deplorevole riservata dalla nuova “patria” italiana alle “terre redente”.
In questo volume si cerca di far piena luce sul “fatto d’Isernia” in base ai documenti reperiti. Si trattò in ogni caso di uno dei tanti soprusi compiuti dagli Stati consegnati con la guerra in mano all’autorità militare; è una delle tante storie nefande messe a tacere fino al tempo presente per motivi di opportunità politica e tuttora poco raccontate.
Luciana Palla ha pubblicato sulla storia delle comunità ladine e sulla prima guerra in area alpina vari studi. Ricordiamo tra l’altro I ladini fra tedeschi e italiani, Marsilio 1986; Fra realtà e mito. La grande guerra nelle valli ladine, Angeli 1991 (ristampato da Curcu&Genovese, Trento 2015); Il Trentino Orientale e la Grande Guerra, Trento 1994. Ha curato l’allestimento di una mostra fotografica e del relativo catalogo Vicende di guerra sulle Dolomiti (1914- 1918), Seren del Grappa 1996. Per i suoi studi ha ottenuto numerosi e importanti riconoscimenti, fra cui il “Premio della cultura per il 1986” dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e il “Premio Cortina” per la saggistica nel 1991. Recentemente si è occupata dell’immaginario della montagna nell’area dolomitica e dei primi pionieri dell’alpinismo e del turismo, fra cui della biografia storica di Tita Piaz, in Val di Fassa. L’ultimo filone di ricerca esplorato riguarda la religiosità popolare nelle valli dolomitiche.
Indice
Il “fatto” di Isernia pag. 7
La condizione di prigioniero pag. 11
In viaggio verso Isernia pag. 21
Prigionieri in tempo di pace pag. 35
Alla ricerca di una spiegazione pag. 35
Autorità ed associazioni trentine
si prodigano per la liberazione dei prigionieri pag. 44
Il ritorno a casa è finalmente concesso, ma non a tutti pag. 55
Il diario di prigionia di Giovanni Pistoia (Mezzano) pag. 59
Il diario di prigionia di Luca Longhi (Lavarone) pag. 73
Ad Isernia pag. 73
Nell’ospedale militare di Chieti pag. 84
I trentini prigionieri in Russia tornano verso casa pag. 91
Appendice documentaria pag. 101
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
Dall’introduzione di Camila Dalmas e Giocondina Toigo – dal sogno alla speranza di un mondo migliore – questi racconti ci conducono in un viaggio avventuroso, ricco di belle sorprese e simpatici personaggi: il piccolo usignolo nella gabbia dorata, il coniglio, la mucca Giulietta, i pesciolini… frutto della vivace immaginazione di Michele e ci portano con la fantasia in universi lontani, in ambienti sperduti. Tutti i racconti hanno un comune filo conduttore: il desiderio di scoprire la chiave per un mondo più giusto, libero e armonioso.
Michele Barat nasce a Feltre 41 anni fa. Da 25 anni convive con un inquilino scomodo – la sclerosi multipla progressiva. Questo ospite indesiderato, tuttavia, pur limitandolo nella sua quotidianità, non gli impedisce di viaggiare con la fantasia e di creare mondi perfetti.
Il libro è stato prodotto interamente dall’autore e su sua espressa volontà parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto ad una associazione no profit.
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