Informazioni aggiuntive
Peso | 2 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
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Pagine |
Il prezzo originale era: €19,00.€16,50Il prezzo attuale è: €16,50.
Esaurito
La produzione e il commercio di legname tra il feltrino e Venezia, con qualche escursione verso il Tirolo. Un’opera monumentale che ha per protagonisti Zuanne Maccarini e chi visse intorno a Mel, tra la fine del ‘500 e la metà del ‘600.
Peso | 2 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
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Cominciare studiando la produzione e il commercio del legname tra il feltrino e Venezia, con qualche escursione verso il Tirolo; farlo seguendo un consiglio dello storico Ronald Syme “per tutte le epoche della storia è bene sfuggire alle generalizzazioni e studiare gli individui e le famiglie”; trovare quanto gli archivi hanno lasciato della vicenda del mercante Zuanne (Giovanni) Maccarini (1580-1659), che nacque a Venezia e intorno al 1620 si stabilì a Mel, in una zona in cui, da alcuni decenni, la sua famiglia aveva cominciato a fare affari e a stabilire basi commerciali; Mel non fu mai una città ma “è anche vero che fu qualcosa di più di una manciata di borgate contadine”, e il caso ha tramandato una grossa parte dell’archivio della giurisdizione di cui era sede: “Nonostante le ampie lacune, quel che resta dell’attività di quel tribunale dà le vertigini”.
Il libro non ha per protagonista solo Zuanne Maccarini, ma un archivio e quel che esso offre sul conto di chi visse intorno a Mel, tra la fine del ‘500 e la metà del ‘600: “uomini, donne, bambini lampanti nel presente più accidentale, scaraventati dal loro destino tra noi qui in basso nel nostro, a noi compagni nell’incertezza, silenziosi istruttori di compassione”.
Sigle degli archivi consultati pag. 6
Abbreviazioni e Ringraziamenti pag. 7
1 Sradicati pag. 9
2 View-master di boschi fiumi crode buoi pag. 15
3 In ambre di carta ovvero della vita in scala 1:1 pag. 41
4 Dalla parrocchia di Santa Marina alla Piazzola di Mel pag. 89
5 Feste da ballo pag. 127
6 Notizie da Bressanone pag. 175
7 Storie intorno al camino pag. 251
8 L’uomo più ricco di Mel pag. 281
9 Alunni della Piazza, 1620-1650 pag. 291
10 Congedo pag. 367
Elenco delle opere citate pag. 402
Tavola delle occorrenze pag. 412
Avvertenze pag. 414
Indice di persone e cose notevoli pag. 415
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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www.bellunopress.it –
Articolo di Sante Rossetto su http://www.bellunopress.it/2016/11/19/omicidi-risse-agguati-faide-familiari-nel-600-a-mel-in-libreria-il-volume-di-gigi-corazzol-piani-particolareggiati-venezia-1580-mel-1659/
(…) Leggendo il libro ci si trova immersi in un panorama di omicidi, risse per il motivo più banale, agguati, faide familiari. E, poi, ci sono i notabili che hanno la loro dignità da far valere, che esigono di farsi salutare magari con il cappello in mano. E neanche i preti sono stinchi di santo, attenti più agli interessi della loro famiglia o ai propri prima che alle faccende dello spirito. Archibugi, coltelli di varie fogge, bastoni e quanto può servire per arma, propria o impropria purché sia utile a offendere, sono presenze costanti nelle case, nelle osterie, nelle strade. Zuanne Maccarini è un veneziano che cerca una affermazione in terraferma. La trova tanto che alla metà del secolo diventa il primo proprietario di Mel con un imponibile di 27.165 lire e ventisette ettari di terra. Roba da farsi rispettare da tutti. Sì, ma anche farsi invidiare se non odiare. Così vede rapidamente morire tre suoi figli (due ammazzati) e una figlia che aveva contratto un matrimonio che peggio non poteva. Un quadro che può avere analogie con il nostro tempo. La storia non è mai un hortus conclusus che non riguarda i periodi successivi. Notiamo che sono frequenti i secondi, se non terzi, matrimoni. E, pure, il divorzio in piena Controriforma era inconcepibile. Tuttavia le frequenti morti di uno dei coniugi spingeva l’altro a risposarsi. Come accade oggi, solo che la causa ora è il divorzio. C’è un sentimento che sembra assente in questo mondo: l’amore. Il matrimonio è una necessità, combinato nelle famiglie dei notabili per alleanze familiari, “arrangiato” tra la povera gente. Anche a Mel, come in società più articolate, ci sono intrecci familiari, unione di potere e di patrimoni.
Dopo una buona parte di esistenza trascorsa in Valbelluna verrebbe da pensare che Zuanne Maccarini si sia integrato in quel tessuto sociale. Che poi questa parola integrazione, a quei tempi, manco esisteva. E tanto meno si praticava. Perché nemici Zuanne ne aveva a iosa. E deve redigere un testamento con grande oculatezza per preservare il frutto del suo lungo lavoro. Che ci sia riuscito dopo la traversìe che ha vissuto la sua famiglia? Non ci resta che chiederlo a Corazzol. Nel prossimo studio.