Additional information
Weight | 0,355 kg |
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Dimensions | 15 × 21 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
€12,00
Storia e gente della Valle di Seren.
Sul filo dell’affetto per la propria terra, l’Autore divide la storia della valle in una serie di sei capitoletti che vanno dal racconto della preistoria fino ai nostri giorni, ricordando avvenimenti, ma anche persone e istituzioni, grandi e piccole, che hanno formato quella storia.
Weight | 0,355 kg |
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Dimensions | 15 × 21 cm |
Autore | |
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EAN |
Storia e gente della Valle di Seren.
“Sul filo dell’affetto per la propria terra, l’Autore divide la storia della valle in una serie di sei capitoletti che vanno dal racconto della preistoria fino ai nostri giorni, ricordando avvenimenti, ma anche persone e istituzioni, grandi e piccole, che hanno formato quella storia. Non fa, pertanto, meraviglia trovare nel libro la descrizione della parrocchia, ma anche quella dell’osteria del paese, della scuola e anche delle balie da latte, della Grande Guerra e anche di don Guido Caviola, eccetera.
Il volume, in tal modo, costituisce una raccolta importante di tutte le notizie che è stato possibile reperire in una lunga e appassionataricerca, allo scopo di presentarci vivida davanti agli occhi la terra natale dell’Autore. Una parola a parte meritano le illustrazioni, interessanti, ben scelte e certamente parlanti; anch’esse ci dicono della bellezza di Valle di Seren e della sua lunga esistenza. Lo stile piano e chiaro dell’Autore conduce per mano il lettore alla scoperta di questa zona della nostra terra che è sconosciuta a molti, ma che merita di essere rivisitata nella sua realtà attuale e nella sua importante storia.”
INDICE
PRESENTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 9
PREFAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 13
CAPITOLO 1. DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO . . . . . . . Pag. 15
1.1 Cenni geografici e geologici . . . . . . . . . Pag. 15
1.2 La prima presenza dell’uomo . . . . . . . . Pag. 17
1.3 Il Medioevo . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 20
1.4 La chiesa di San Siro . . . . . . . . . . . Pag. 21
CAPITOLO 2. DAL MEDIOEVO ALLA FINE DEL SETTECENTO Pag. 23
2.1 Il Seicento . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 23
2.2 Il Settecento . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 25
2.2.1 Usurpi – Beni comunali . . . . . . . . . . Pag. 28
2.2.2 Don Antonio Fantinel . . . . . . . . . . . Pag. 32
2.2.3 La parrocchia di Seren . . . . . . . . . . . Pag. 33
CAPITOLO 3. L’ OTTOCENTO . . . . . . . . . . . . . Pag. 37
3.1 Dall’inizio Ottocento all’unità d’Italia . . . . . Pag. 37
3.1.1 La chiesa di San Luigi . . . . . . . . . . . Pag. 41
3.2 Dall’unità d’Italia alla fine Ottocento . . . . . Pag. 44
3.2.1 L’emigrazione nell’ Ottocento . . . . . . . . Pag. 47
3.2.2 Balie da latte – Contrabbandieri di tabacco . . . Pag. 50
3.2.3 Scuola – Istruzione . . . . . . . . . . . . Pag. 52
CAPITOLO 4. DAL PRIMO NOVECENTO ALLA FINE DELLA
GRANDE GUERRA . . . . . . . . . . . . Pag. 55
4.1 Il Grappa . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 55
4.2 Dal primo Novecento alla Grande Guerra . . . Pag. 59
4.2.1 Le cooperative . . . . . . . . . . . . . . Pag. 61
4.2.2 La protesta del 1913 . . . . . . . . . . . . Pag. 65
4.3 Prima Guerra Mondiale (L’an de la fan) . . . . Pag. 66
4.3.1 La battaglia d’arresto . . . . . . . . . . . Pag. 68
4.3.2 Dalla battaglia del solstizio alla fine della guerra Pag. 71
4.4 Don Luigi Verri . . . . . . . . . . . . . Pag. 73
CAPITOLO 5. DAL PERIODO FASCISTA ALLA FINE DELLA
SECONDA GUERRA MONDIALE . . . . . . Pag. 75
5.1 La ricostruzione e il periodo fascista . . . . . Pag. 75
5.1.1 Le strade . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 79
5.1.2 Il recupero del materiale bellico . . . . . . . Pag. 82
5.2 Malghe – Boschi – Agricoltura . . . . . . . . Pag. 85
5.3 Seconda Guerra Mondiale . . . . . . . . . Pag. 89
5.3.1 Il movimento partigiano . . . . . . . . . . Pag. 92
5.3.2 Il rastrellamento del Grappa . . . . . . . . . Pag. 95
CAPITOLO 6. DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA
AI GIORNI NOSTRI . . . . . . . . . . . . Pag. 101
6.1 L’acquedotto e don Guido Caviola . . . . . . Pag. 101
6.2 Dalla fine della Guerra agli anni ’70 . . . . . Pag. 102
6.3 Dagli anni ’70 ai giorni nostri . . . . . . . . Pag. 106
6.3.1 La chiesa della Madonna Assunta . . . . . . Pag. 110
6.4 Andamento demografico . . . . . . . . . . Pag. 111
6.5 Religiosità e cultura . . . . . . . . . . . . Pag. 113
6.6 Le osterie . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 118
6.7 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 121
APPENDICE
Sacerdoti – Religiosi – Religiose . . . . . . . . . Pag. 124
Parroci della Parrocchia di San Luigi . . . . . . . Pag. 126
La Canzone del Grappa . . . . . . . . . . . . . Pag. 127
Tabelle e grafici . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 129
POESIE IN ITALIANO
Il Monte Grappa . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 138
I Soldati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 139
Emigranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 140
La Valle di Seren . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 141
poesie in dialetto
La scóla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 144
El bòsch na òlta . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 145
La mussa . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 146
Cossì in Val de Sarén . . . . . . . . . . . . . . Pag. 148
Pontera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 150
L’ostarìa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 152
’Ndar tél prà . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 154
BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 155
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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