Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
Formato | |
Pagine |
€17,00
Berto, Carlo, Giulio, Giuseppe e Vilma sono cinque fratellini, buoni di fondo, solo a volte un po’ dispettosi come tutti i ragazzi. Tutto sembra andare bene anche se la famiglia non ha molti mezzi. A un certo punto però i loro giochi verranno interrotti. La vita li metterà a dura prova. Gli ostacoli da superare saranno numerosi. La povertà, la perdita delle figure più care….
Un libro da far leggere ancora ai bambini e ai ragazzi di oggi come lezione di storia e di vita, per ricordare loro come si è vissuti in passato nelle nostre zone, da dove si è venuti e magari chiedersi anche dove stiamo andando
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
Formato | |
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La storia, incentrata sulle vicende dolciamare di cinque fratelli, appartenenti ad una famiglia contadina di un piccolo paese pedemontano, è fortemente radicata nell’esperienze biografiche dell’autore, anche se poi traslate in chiave narrativa su un piano più generale e metaforico. Il contesto di riferimento è Lasen, frazione di Feltre, posta a 530 metri di altitudine alle pendici del San Mauro: qui nacque Luigi Tatto il 5 marzo 1922, e vi trascorse l’infanzia e l’adolescenza, primo di quattro fratelli, sperimentando come i suoi coetanei la libertà di vivere a contatto con la natura, ma anche le dure fatiche dei lavori nei campi, della fienagione, dell’alpeggio in malga nei periodi estivi. Provò la tristezza di veder partire il padre emigrante in Africa e l’indicibile dolore della sua perdita, scivolando da una rupe mentre caricava fasci di fieno su di una teleferica. Incidenti questi che capitavano frequentemente a chi andava a lavorare sulle sorti segative, i terreni comunali affittati alle famiglie locali per ricavare fieno e legname. Queste vicende, ampiamente condivise da tutti gli abitanti del paese, trovano un richiamo nel testo, sia pur modificate per evitare i riferimenti diretti. Ma nulla è frutto di pura invenzione. Ecco perché “Passerotti senza nido”, riletto sessant’anni dopo, acquista nuovo interesse, come testimonianza di un modo di vivere, di una cultura e civiltà ormai scomparsa da tempo: la storia di una comunità come tante alle pendici dei nostri monti che cercava di sopravvivere strappando con orgoglio e caparbietà le misere risorse offerte da un ambiente ostile, anche se così bello a vedersi. Di quel tempo resta forse il rimpianto per l’autenticità dei rapporti, la semplicità e la purezza dei sentimenti, la solidarietà fatta di piccoli gesti.
Un libro da far leggere ancora ai bambini e ai ragazzi di oggi come lezione di storia e di vita, per ricordare loro come si è vissuti in passato nelle nostre zone, da dove si è venuti e magari chiedersi anche dove stiamo andando
L’autore Luigi Tatto
Luigi Tatto (1922-2003) trascorse l’infanzia e gli anni giovanili nel paese natio di Lasen, frazione montana del Comune di Feltre. Durante la guerra fu militare in Sicilia e poi prigioniero in Algeria e in Francia. Maestro elementare nel secondo dopoguerra, dall’esordio narrativo di Passerotti senza nido (1958) al romanzo storico Telita e l’onagro del deserto (1996) si fece apprezzare da lettori giovani e meno giovani, lasciando un segno nel mondo bellunese delle lettere e nella letteratura per ragazzi a livello nazionale. Amato per la genuinità della scrittura e per la sincerità dell’ispirazione, seppe offrire a più di un lettore il primo richiamo verso l’universo impagabile e sconfinato dei libri, della riflessione critica, della poesia. In fatto di ambientazione e genere, i suoi libri tracciano un percorso variegato e mai ripetitivo. Dal primo romanzo ambientato nella campagna bellunese del primo Novecento, passa poi con grande slancio al libro di fantascienza per approdare cinque anni più tardi a Stelle sul Grappa.
Nei successivi lavori sperimenta ancora nuove idee. Affronta il tema del rapporto padre-figlio e del farsi della memoria collettiva in relazione a trascorsi dolorosi e controversi. Altrove, in una vaga atmosfera fantapolitica, si misura con temi scottanti della contemporaneità. Infine, fa ritorno al romanzo storico e conclude la produzione letteraria con una fiaba tenera e intensa sul mistero del tempo. “ Indugiarono per qualche minuto ad ammirare quell’arco iridescente, poi apersero il piccolo astuccio per osservare ancora quell’ULTIMA cronogoccia, meditando sul suo significato
e sul modo migliore per utilizzarla. “
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
Giovannina Pasqualotto pubblica il suo 13° libro – La città delle rondini – dedicato a Belluno e alle rondini che puntualmente ritornano nella bella stagione a rallegrare la città con il loro garrire felice. Il libro racconta una lunga storia di famiglia e di emigrazione dove la protagonista, partita da bambina ritorna a Belluno da anziana, offrendo ai lettori pagine di ricordi, emozioni e sentimenti sullo sfondo di una città che rimane immutata nel tempo. Il libro vuole essere un omaggio a Belluno, città da visitare, godere e amare; sempre accogliente, ricca di opere d’arte, abbracciata dalle Dolomiti e meta del ritorno delle rondini. Una metafora della vita: si ritorna sempre nei luoghi dove ci si sente amati e protetti.
Giovannina Pasqualotto maestra in pensione, vive a San Vito di Altivole. I suoi libri parlano di storia locale, di vita passata e di valori molto spesso dimenticati.
Dall’introduzione di Camila Dalmas e Giocondina Toigo – dal sogno alla speranza di un mondo migliore – questi racconti ci conducono in un viaggio avventuroso, ricco di belle sorprese e simpatici personaggi: il piccolo usignolo nella gabbia dorata, il coniglio, la mucca Giulietta, i pesciolini… frutto della vivace immaginazione di Michele e ci portano con la fantasia in universi lontani, in ambienti sperduti. Tutti i racconti hanno un comune filo conduttore: il desiderio di scoprire la chiave per un mondo più giusto, libero e armonioso.
Michele Barat nasce a Feltre 41 anni fa. Da 25 anni convive con un inquilino scomodo – la sclerosi multipla progressiva. Questo ospite indesiderato, tuttavia, pur limitandolo nella sua quotidianità, non gli impedisce di viaggiare con la fantasia e di creare mondi perfetti.
Il libro è stato prodotto interamente dall’autore e su sua espressa volontà parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto ad una associazione no profit.
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Per contattarci: info@edizionidbs.it
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