Informazioni aggiuntive
Peso | 1,5 kg |
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Anno | |
Autore | |
Collana | |
EAN | |
Pagine |
€20,90
Un viaggio nel tempo alla scoperta della quotidianità dei nostri nonni che si concentra ora sulla coltivazione e la lavorazione di cereali e frutti nonché su quel che riguarda la vinificazione e le fibre tessili.
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Cerealicoltura, frutticoltura, viticoltura e fibre tessili: il mondo rurale raccontato in un dizionario degli attrezzi di un tempo.
Cos’era il cristo? Come funzionava il lanbich? A cosa serviva il grapìn? Sono solo alcune delle domande sul mondo rurale montano cui risponde il nuovo libro di Lois Bernard “La strategia del seme”, fresco di stampa per Edizioni DBS.
Scritto da Lois Bernard, è il seguito dei volumi “Cose di vecchie case” e “Piedi in erba mani in pasta”, dedicati rispettivamente agli oggetti e ambienti di casa e a quelli usati nelle stalle, nei prati e nella lavorazione del latte. Un viaggio nel tempo alla scoperta della quotidianità dei nostri nonni che si concentra ora sulla coltivazione e la lavorazione di cereali e frutti nonché su quel che riguarda la vinificazione e le fibre tessili.
Si tratta di attività costitutive dell’identità agricola, non solo in ambito alpino; per questo, fatto salvo il nome dialettale con cui venivano identificati gli oggetti, il libro è prezioso supporto a chi voglia riscoprire il mondo contadino di qualsiasi zona italiana ma non solo. Cambia infatti la terminologia ma la sostanza degli oggetti rimane identica: modi di creazione, modalità d’uso, funzione. E’ un intero mondo che si svela aiutando a dare un senso diverso ad oggetti un tempo di uso pratico ma oggi dimenticati o, nel migliore dei casi, divenuti oggetti d’arredo nelle nostre case. Si pensi al proposito al Van, un tempo usato per vagliare il grano ed oggi riscoperto come soprammobile portafrutta o porta oggetti sulle nostre tavole.
Per agevolare il lettore e favorire la consultazione il volume si presenta come un agile dizionario che, attrezzo per attrezzo, racconta come erano fatti e come venivano usati, accompagnandoli talvolta con adagi popolari legati al loro utilizzo. Il tutto è documentato da un apparato iconografico ricchissimo, costituito sia da foto d’epoca che da scatti recenti, per permettere al lettore una conoscenza il più puntuale possibile dell’argomento.
Come nei due volumi che l’hanno preceduto, l’obiettivo dell’autore è di far capire al lettore l’inventiva, la genialità, le conoscenze che permisero la realizzazione degli attrezzi di cui scrive. In questo sta l’eccezionalità dell’opera: un omaggio a quella capacità di “arrangiarsi trovando sempre una soluzione” che è segno distintivo del vivere in montagna.
Composto da 406 pagine a colori, formato 16×23, “La strategia del seme” è impreziosito dai disegni di Renato Dal Cin ed è stato realizzato con la consulenza fotografica di Oreste Tormen.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
A cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, epoca in cui visse e operò Albrecht Durer, l’Italia intesa come stato sovrano unitario, ancora non esisteva. Albrecht Durer, che quest’opera ritrae a cavallo tra l’immaginazione di un viaggio nello spazio-tempo e una minuziosa ricostruzione storica, integra pienamente le caratteristiche dell’Italico d’eccellenza. Durer lo è sin da giovanissimo per il suo imprinting culturale, avendo frequentato la scuola latina nelle aule della chiesa di San Lorenzo a Norimberga. Lo è ancor di più nell’ispirazione artistica che accompagna tutta la sua vita, costellata di incontri con colossi della pittura, come Andrea Mantegna e un “giovane apprendista che veniva dalle montagne del Cadore”, poi divenuto celeberrimo col nome di Tiziano; ma anche Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, conosciuti tramite le loro opere, e Raffaello da Urbino, con il quale interviene uno scambio di doni. Molti sono gli “Italici” che accompagnano la vita dell’artista. Però l’artista ha un’altra caratteristica, dominante nel tema radici culturali italiane nel mondo che l’Italia celebra ufficialmente quest’anno: è un emigrante. Nel senso che l’emigrazione da un punto all’altro dell’Europa che, a quei tempi, non era certo collegata come oggi, è un elemento costante della sua vita.
Paolo Doglioni, imprenditore bellunese, ritorna ai lettori con la casa editrice DBS. Si ricordano dello stesso autore “W L’Empereur – Indagine su un dragone napoleonico e un servizio di piatti” 2009, “Il dipinto ritrovato- storia di un condottiero del XV secolo” 2011, “L’internazionalizzazione ai tempi dell’aquila reale” 2012, “Schegge di storia bellunese” 2012, “1943-1944 Diario di guerra di un bellunese” 2013, “Doglioni – Belluno, 100 anni 1921-2021”, 2020 oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di trattati storici bellunesi.
Il ricavato dalla vendita sarà, per espressa volontà dell’autore, devoluto a sostenere un service del Rotary Club in provincia di Belluno
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
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