Informazioni aggiuntive
Peso | 0,834 kg |
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Dimensioni | 24 × 17 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine |
€15,30
Alcuni anziani reduci raccontano la loro avventura nella seconda guerra mondiale: drammatiche testimonianze del passato. Oggi, con lo zaino della vita carico di anni, desiderano lasciare l’eco delle loro sofferte esperienze alle giovani generazioni, per ricordare che la guerra è sempre una terribile sventura e che la pace è un bene irrinunciabile per tutti i popoli.
Peso | 0,834 kg |
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Dimensioni | 24 × 17 cm |
Autore | |
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Pagine |
Alcuni anziani reduci raccontano la loro avventura nella seconda guerra mondiale: drammatiche testimonianze del passato. Oggi, con lo zaino della vita carico di anni, desiderano lasciare l’eco delle loro sofferte esperienze alle giovani generazioni, per ricordare che la guerra è sempre una terribile sventura e che la pace è un bene irrinunciabile per tutti i popoli.
Queste persone fino ad oggi hanno taciuto le loro terribili esperienze nella seconda guerra mondiale, quasi le avessero rimosse dai loro ricordi. Forse anche per il timore di non essere creduti. Per anni hanno portato nel loro animo l’orrore provocato dall’inutile morte di un compagno di scuola, di un paesano, di un ragazzo come loro, evitando gli sguardi di madri che non avevano più lacrime per piangere un figlio scomparso. Ora è giunto il momento di ascoltarli attentamente cercando di ritrovare nei loro racconti quella parte di vita perduta, ma soprattutto di cogliere un preciso insegnamento: la guerra è assurda e porta solo morte e distruzione.
Basandosi su questi principi Carlo Balestra ha voluto raccogliere le testimonianze dei reduci feltrini, rendendo loro omaggio e tramandandone la memoria alle genera-zioni future. Lo scritto segue puntualmente il loro modo di esprimersi, mantenendo a volte le classiche espressioni della lingua parlata e anche le frequenti ripetizioni lessicali. I racconti – fatti nelle varie parlate dialettali del Feltrino – sono brevi e leggibili, perché si è cercato di cogliere soprattutto l’essenza umana di chi parlava, di sottolineare il loro messaggio, più che di raccontare un fatto d’arme. La scontata imprecisione di alcune date o luoghi sarà dunque perdonata, visto che è parso fondamentale soprattutto il significato che i racconti assumono sul piano umano.
Il titolo del libro contiene la metafora della notte con il buio profondo, dove il cielo è offuscato e la luna e le stelle non riflettono il loro chiarore, la terra è fredda, senza luci, e il silenzio è spettrale. La notte rappresenta la solitudine, l’oblio, l’ignoto: è l’impossibilità di poter comunicare con gli altri. L’uomo è solo con i propri pensieri, è nudo di fronte al nulla. Ecco però al-l’improvviso, quando pensa di non uscire più dall’oscurità, sente una voce e gli appare una fioca luce. È l’alba della speranza, è la forza del giorno che riappare piano piano.
Così fu per i nostri soldati sui vari fronti della seconda guerra mondiale, nella tragedia della morte dove, soli con sé stessi, affrontarono un destino crudele, combatterono altri uomini, che a loro volta erano immersi nell’oscurità del dolore e della sofferenza. Fu quello il tempo dell’ira e dell’odio. Molti, nella notte, capirono l’importanza della fede, dell’amore, della fratellanza. I pochi che rividero il giorno compresero il valore della vita e della solidarietà, ma soprattutto della pace fra gli uomini. Nelle tenebre meditarono sugli errori vissuti e tornarono alla luce come fratelli, con una speranza di riconciliazione fra i popoli. Il volume è scritto per loro, che seppero soffrire dignitosamente in guerra, senza mai abbandonare la fiducia in un futuro migliore».
Illustrazioni: b/n
Quarta edizione
Il libro costituito da oltre 150 pagine, scritto e curato da Gianni De Vecchi e Gianni Da Rold, contiene 37 avvisi pubblici del territorio di Sedico, 93 foto molto significative (inedite e non) e una nutrita narrazione del periodo storico. Gli autori hanno scelto di descrivere i fatti nazionali e internazionali per permettere al lettore di avere una ampia visione di ciò che è accaduto. Frutto di una lunga ricerca da parte dei due autori, si compone di 18 capitoli; ognuno decritto con dovizia di particolari alcuni anche meno noti ai più. Si inizia con la descrizione delle battaglie fra i francesi di Napoleone e gli austriaci alla fine del 1.700 e si conclude con l’impatto della seconda guerra mondiale sul territorio di Sedico. Nel mezzo tanti riferimenti storici: dalle vicende napoleoniche e la prima dominazione austriaca (1797 – 1805), all’annessione del Veneto al Regno D’Italia (1866) con riferimento al locale nelle diverse epoche. Per quest’ultimi, da non tralasciare, il primo acquedotto, l’importanza dell’allevamento del bestiame, delle latterie e delle malghe, della scuola, viabilità e molto altro.
Gianni De Vecchi nato ad Agordo vive a Landris di Sedico. Ha scritto una quindicina di libri, organizza mostre, visite guidate e conferenze. E’ cavaliere della Repubblica Italiana e socio accademico del GISM (Gruppo Italiano di scrittori di montagna)
Gianni Da Rold nato ad Agordo vive a Sedico. Ha partecipato alla realizzazione di molte mostre e collaborato alla stesura di parecchie pubblicazioni di carattere storico.
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
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