Additional information
Weight | 1,225 kg |
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Dimensions | 21,5 × 31 cm |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
A cura di |
€19,75
Belluno e la sua provincia raccontati attraverso saggi di autori diversi che ne descrivono la storia, l’arte, la cultura e la civiltà.
Scrive nella presentazione Giovanbattista Pellegrini: “Tanto gli autori, quanto i numerosi temi trattati, sono scelti con oculatezza per cui con il nuovo volume si ha un quadro del territorio che forse non era mai stato dato con analoga completezza e maestria (ben poche sono le parti che forse avrebbero meritato un ampliamento). Era logico che parte della trattazione fosse rivolta ai palazzi e alle ville venete specie per quelle destinate alle vacanze estive. Esse rappresentano la parte principale del tessuto artistico con vari esempi che possono stare alla pari con analoghe produzioni, spesso di alto livello artistico e culturale delle strutture edilizie della città. Non sono state dimenticate alcune interessanti chiese di cui si danno buoni saggi.
Weight | 1,225 kg |
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Dimensions | 21,5 × 31 cm |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
A cura di |
Belluno e la sua provincia raccontati attraverso saggi di autori diversi che ne descrivono la storia, l’arte, la cultura e la civiltà.
Scrive nella presentazione Giovanbattista Pellegrini: “Tanto gli autori, quanto i numerosi temi trattati, sono scelti con oculatezza per cui con il nuovo volume si ha un quadro del territorio che forse non era mai stato dato con analoga completezza e maestria (ben poche sono le parti che forse avrebbero meritato un ampliamento). Era logico che parte della trattazione fosse rivolta ai palazzi e alle ville venete specie per quelle destinate alle vacanze estive. Esse rappresentano la parte principale del tessuto artistico con vari esempi che possono stare alla pari con analoghe produzioni, spesso di alto livello artistico e culturale delle strutture edilizie della città. Non sono state dimenticate alcune interessanti chiese di cui si danno buoni saggi.
Qui dobbiamo sottolineare anche la ricchezza e precisione dell’iconografia, eccellente. Ma l’opera si è estesa a tanti particolari della tradizione e della vita cittadina sia antica che contemporanea. Tra i molti settori si noterà anche l’introduzione storica (ove avremmo desiderato più frequenti agganci con i dati della toponomastica e della linguistica).
Molto interessante è l’esposizione delle tipiche leggende e del folclore popolare locale. Vi si nota anche un capitolo interessante sulle varie tradizioni culinarie e non si può dimenticare il due dei Bellumat, ormai noti anche all’infuori del Veneto, formato da Gianluigi Secco e Giorgio Fomasier. Ma tra i collaboratori rientrano numerosi personaggi della cultura bellunese e valenti giornalisti, tra cui il presidente dell’Associazione Veneta per la Storia Locale, Ferruccio Veidramini che è attento alle varie istituzioni bellunesi. Mi pare pertanto che non manchino le informazioni sulla vita locale che i vari redattori hanno presentato egregiamente nelle loro sezioni.”
Presentazione 3
Belluno – La sua storia dalle origini alla I° guerra mondiale 5
Urbanistica – Lo sviluppo della città attraverso il tempo 14
Le leggende – Tra tradizione orale e trascrizione popolare 19
Arte – Pittura e scultura 41
Feste e folclore – Nella tradizione popolare bellunese 71
Architettura – Le strutture edilizie del centro storico 83
Le residenze estive – Ville delle vacanze tra ‘600 e ‘700 148
Belluno e Provincia – La tradizione culinaria 179
La cultura – Le attività culturali a Belluno 183
Belluno e Provincia – L’evoluzione economica 213
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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