Informazioni aggiuntive
Peso | 0,428 kg |
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Dimensioni | 21 × 29 cm |
Autore | |
Anno | |
Collana | |
A cura di | |
Formato | |
Pagine |
€12,00
Una rivalutazione in chiave poetica, del linguaggio trasmessoci dalle generazioni; rievocazione pervasa di nostalgia e di rimpianto per la lenta ed inequivocabile scomparsa della cultura e storia della sua piccola patria
Peso | 0,428 kg |
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Dimensioni | 21 × 29 cm |
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A cura di | |
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Dall’idea di tramandare e dimostrare l’attaccamento al proprio territorio, alle tradizioni alla cultura e alla storia nasce il “Progetto Piovego” che si occupa di riportare alla ribalta antichi volumi fuori commercio e/o introvabili, procedendo alla loro ristampa anastatica.
L’impegno e la passione di molti e l’incontro con la casa editrice DBS hanno riportato alla luce il primo volume, di una lunga bibliografia, di Bortolo Mastel “A l vecio parlar de to mare” Il testo originale è stato adattato ad un pubblico “diversamente giovane” – come lo definisce il porta voce del progetto Signor Ezio Gaio. Il volume composto interamente da poesie in dialetto, è invaso da una nostalgia e un rimpianto per la inequivocabile scomparsa dell’idioma insegnato e tramandato di generazione in generazione e l’affievolirsi generale di tradizioni e valori antichi.
Finito di stampare a settembre 2021 – Pagine 77 Costo Euro 12,00
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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