Informazioni aggiuntive
Peso | 0,126 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
16 itinerari con varianti e note storiche tra Duranno, Cima dei Preti, Spalti di Toro e Pramaggiore.
Presentazione dei percorsi di Mauro Corona.
“In questa breve guida sono presentati 16 itinerari nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane che, con la dovuta prudenza e un equipaggiamento e un allenamento adeguato, sono alla portata di tutti gli escursionisti. I vari percorsi consentono inoltre di effettuare numerose varianti nell’ambito della buona rete sentieristica del Parco. Tutti gli itinerari descritti si completano con un massimo di 6-8 ore di cammino e non richiedono attrezzature particolari oltre al normale equipaggiamento escursionistico; data l’altitudine e la difficoltà a raggiungere alcuni accessi, sono percorribili indicativamente da giugno fino all’arrivo delle prime nevi. Sono proposte solo escursioni giornaliere con percorso ad anello, oppure, quando questo non sia possibile, l’andata e il ritorno per la stessa via”.
Peso | 0,126 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
16 itinerari con varianti e note storiche tra Duranno, Cima dei Preti, Spalti di Toro e Pramaggiore.
“In questa breve guida sono presentati 16 itinerari nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane che, con la dovuta prudenza e un equipaggiamento e un allenamento adeguato, sono alla portata di tutti gli escursionisti. I vari percorsi consentono inoltre di effettuare numerose varianti nell’ambito della buona rete sentieristica del Parco. Tutti gli itinerari descritti si completano con un massimo di 6-8 ore di cammino e non richiedono attrezzature particolari oltre al normale equipaggiamento escursionistico; data l’altitudine e la difficoltà a raggiungere alcuni accessi, sono percorribili indicativamente da giugno fino all’arrivo delle prime nevi. Sono proposte solo escursioni giornaliere con percorso ad anello, oppure, quando questo non sia possibile, l’andata e il ritorno per la stessa via”.
Scrive nella presentazione Mauro Corona: “Queste Dolomiti Friulane, dove ancora non nevica firmato, e piove sempre in bianco e nero, non sono seconde a nessuno. In più godono di poca frequentazione quindi scarso rumore e molta tranquillità, pregi scomparsi quasi dappertutto. Montagne, valli, gobbe, spine dorsali da percorrere a piedi con calma e tempo buono.
Il più bel libro di Henry David Thoreau non è “Vita nei boschi” o “Disobbedienza Civile”, bensì “Camminare”. Pagine di un’attualità sconcertante dopo 160 anni che sono state scritte. Ora che la gente cammina poco, questo librettino è la cosa giusta per stimolare alla deambulazione pigri e amanti dei monti.
I luoghi sono molto belli e oggi compongono il “Parco Naturale delle Dolomiti Friulane” nonché, da qualche anno, sono diventati Patrimonio dell’Umanità. Animali di ogni specie accompagneranno il viaggiatore, lo spieranno da rocce e radure, mentre fiori dai colori stupendi gli daranno il benvenuto come tappeti stesi appositamente. E poi ci sono i boschi, immensi boschi, dove passare qualche ora cullati dalla eterna pace degli alberi.
Scriveva Cioran: “Camminare in un bosco, tra alberi illuminati dall’autunno: questo sì che è un trionfo. Che cosa sono a paragone le lodi e le ovazioni?”.
INDICE
Presentazione
Introduzione
Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane
Itinerari
1 – Monte Cornet (1792 m)
2 – Monte Borgà (2228 m)
3 – Monte Zita (2191 m)
4 – Anello della Val Zemola
5 – Monte Lodina (2020 m)
6 – Cime Centenere (2275 m – 2240 m)
7 – Casera Laghét de Sora (1871 m)
8 – Anello di Forcella del Leone
9 – Forcella Montanaia (2333 m)
10 – Anello della Val di Brica
11 – Monte Ferrara (2258 m)
12 – Casera Pramagg iore (1812 m)
13 – Forcella Clautana (1432 m)
14 – Rifugio Tita Barba (1821 m)
15 – Bivacco Granzotto Marchi (2152 m)
16 – Anello di Canpuros
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
A cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, epoca in cui visse e operò Albrecht Durer, l’Italia intesa come stato sovrano unitario, ancora non esisteva. Albrecht Durer, che quest’opera ritrae a cavallo tra l’immaginazione di un viaggio nello spazio-tempo e una minuziosa ricostruzione storica, integra pienamente le caratteristiche dell’Italico d’eccellenza. Durer lo è sin da giovanissimo per il suo imprinting culturale, avendo frequentato la scuola latina nelle aule della chiesa di San Lorenzo a Norimberga. Lo è ancor di più nell’ispirazione artistica che accompagna tutta la sua vita, costellata di incontri con colossi della pittura, come Andrea Mantegna e un “giovane apprendista che veniva dalle montagne del Cadore”, poi divenuto celeberrimo col nome di Tiziano; ma anche Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, conosciuti tramite le loro opere, e Raffaello da Urbino, con il quale interviene uno scambio di doni. Molti sono gli “Italici” che accompagnano la vita dell’artista. Però l’artista ha un’altra caratteristica, dominante nel tema radici culturali italiane nel mondo che l’Italia celebra ufficialmente quest’anno: è un emigrante. Nel senso che l’emigrazione da un punto all’altro dell’Europa che, a quei tempi, non era certo collegata come oggi, è un elemento costante della sua vita.
Paolo Doglioni, imprenditore bellunese, ritorna ai lettori con la casa editrice DBS. Si ricordano dello stesso autore “W L’Empereur – Indagine su un dragone napoleonico e un servizio di piatti” 2009, “Il dipinto ritrovato- storia di un condottiero del XV secolo” 2011, “L’internazionalizzazione ai tempi dell’aquila reale” 2012, “Schegge di storia bellunese” 2012, “1943-1944 Diario di guerra di un bellunese” 2013, “Doglioni – Belluno, 100 anni 1921-2021”, 2020 oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di trattati storici bellunesi.
Il ricavato dalla vendita sarà, per espressa volontà dell’autore, devoluto a sostenere un service del Rotary Club in provincia di Belluno
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
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