Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 13 × 20 cm |
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€17,00
Dopo la versione italiana del volume andata esaurita, Verica propone anche la versione in inglese per poter raggiungere ancora più lettori. Di qualsiasi lingua, di qualsiasi etnia o colore tutti abbiamo bisogno di un porto sicuro.
Affresco di un epoca ed odissea di una famiglia, come tante, attraverso le tappe di un viaggio tra ricordi, sacrifici e rinunce per cercare, ognuno a modo suo, un posto da chiamare casa.
Dimensioni | 13 × 20 cm |
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Versione inglese dell’opera andata esaurita in poco tempo.
Una parte del ricavato dalla vendita del volume sarà devoluto all’Associazione SOS Villaggio dei bambini Italia
Note sull’autrice:
Verica Janeva si laurea in canto presso il Conservatorio di Musica di Riva del Garda e in Sociologia all’Università di Trento, successivamente consegue il Dottorato di ricerca in pedagogia e didattica all’Università del litorale di Capodistria. Tra le sue opere ricordiamo “Trasformare il corpo in uno strumento” (2012), “Habitus operistico”, Verona QuiEdit; Some of the Challenger of Education Opera Singers in Italy; “Glasbeno Pedagoski Zbornik”, Lubiana: Academy of Music in Ljubljana (2014)
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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