Informazioni aggiuntive
Peso | 0,2 kg |
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Dimensioni | 13 × 20 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
A cura di |
€8,00
Racconti di un artigiano diventato imprenditore. In questo periodo di rivalutazione delle abilità manuali come antidoto al declino è significativo il recupero di una storia come questa di Luciano della Toffola. Questo imprenditore veneto può a buon diritto ritenersi uno degli artefici di quel “miracolo” che nel trentennio 1960 – 1990 trasformò la regione veneta in una delle “locomotive d’Italia”.
Peso | 0,2 kg |
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Dimensioni | 13 × 20 cm |
Autore | |
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A cura di |
In questo periodo di rivalutazione delle abilità manuali come antidoto al declino è significativo il recupero di una storia come questa di Luciano Della Toffola. Questo imprenditore veneto può a buon diritto ritenersi uno degli artefici di quel “miracolo” che nel trentennio 1960 – 1990 trasformò la regione veneta in una delle “locomotive d’Italia”. Erano anni in cui, come scrive Valentina Durante nella prefazione, la capacità di sognare era ancora intatta così come la possibilità di tradurre quei sogni in marchi, capannoni, dipendenti e fatturati. Anni felici – racconta lo stesso Luciano – perchè ci si accontentava di poco e non si aveva paura del futuro. Ogni sfida, anzi, triplicava le energie: affascinava il dover combattere per raggiungere una meta. “Credevo in me stesso – dice Luciano – e guardavo avanti senza timore degli ostacoli che avrei potuto incontrare”.
Attraverso i sui racconti, trascritti dalla Durante, si rivive la crescita economica del Veneto. Il padre di Luciano, Giacomo, si licenzia dalle Manifatture Monti di cui è dipendente per aprire un’attività in proprio. Luciano fin da giovanissimo lo affianca assieme ai fratelli Vittorio e Francesco: non può vantare un curriculum studiorum degno di rilievo ma l’ingegno è grande e il desiderio di mettersi alla prova pure. L’officina meccanica fondata dai Della Toffola diventerà una Spa che produce attrezzature enologiche e che inizia a servire il mercato domestico, poi quello europeo ed infine il mondo intero. Oggi Della Toffola Group è una realtà multinazionale con stabilimenti in Italia, Francia, Spagna, Argentina, Cile, Australia e Stati Uniti per un totale di centonovantamila metri quadrati e quattrocento dipendenti.
“Ho visto così lontano perchè sono salito sulle spalle dei giganti” dice Luciano. I giganti sono il padre, da cui ha imparato che nulla è impossibile se non si temono la fatica e il duro lavoro, e i fratelli che gli hanno fatto capire cosa significhi lavorare insieme per un progetto comune. Le donne della famiglia, che gli hanno trasmesso l’etica del sacrificio e il valore del buonsenso. I dipendenti dell’azienda, che gli hanno mostrato la ricchezza delle competenze apprese sul campo. E amici, colleghi, fornitori… persone che l’hanno accompagnato per un lungo tratto del suo cammino.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’associazione Famiglie Sma – genitori per la ricerca sull’atrofia muscolare spinale.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
A cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, epoca in cui visse e operò Albrecht Durer, l’Italia intesa come stato sovrano unitario, ancora non esisteva. Albrecht Durer, che quest’opera ritrae a cavallo tra l’immaginazione di un viaggio nello spazio-tempo e una minuziosa ricostruzione storica, integra pienamente le caratteristiche dell’Italico d’eccellenza. Durer lo è sin da giovanissimo per il suo imprinting culturale, avendo frequentato la scuola latina nelle aule della chiesa di San Lorenzo a Norimberga. Lo è ancor di più nell’ispirazione artistica che accompagna tutta la sua vita, costellata di incontri con colossi della pittura, come Andrea Mantegna e un “giovane apprendista che veniva dalle montagne del Cadore”, poi divenuto celeberrimo col nome di Tiziano; ma anche Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, conosciuti tramite le loro opere, e Raffaello da Urbino, con il quale interviene uno scambio di doni. Molti sono gli “Italici” che accompagnano la vita dell’artista. Però l’artista ha un’altra caratteristica, dominante nel tema radici culturali italiane nel mondo che l’Italia celebra ufficialmente quest’anno: è un emigrante. Nel senso che l’emigrazione da un punto all’altro dell’Europa che, a quei tempi, non era certo collegata come oggi, è un elemento costante della sua vita.
Paolo Doglioni, imprenditore bellunese, ritorna ai lettori con la casa editrice DBS. Si ricordano dello stesso autore “W L’Empereur – Indagine su un dragone napoleonico e un servizio di piatti” 2009, “Il dipinto ritrovato- storia di un condottiero del XV secolo” 2011, “L’internazionalizzazione ai tempi dell’aquila reale” 2012, “Schegge di storia bellunese” 2012, “1943-1944 Diario di guerra di un bellunese” 2013, “Doglioni – Belluno, 100 anni 1921-2021”, 2020 oltre ad aver collaborato alla pubblicazione di trattati storici bellunesi.
Il ricavato dalla vendita sarà, per espressa volontà dell’autore, devoluto a sostenere un service del Rotary Club in provincia di Belluno
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
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