Additional information
Weight | 0,387 kg |
---|---|
Dimensions | 16,5 × 23,5 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€8,50
Le donne e la Prima Guerra Mondiale: una storia in gran parte ancora tutta da raccontare, fatta di azioni che non ebbero mai la ribalta della cronaca ufficiale, ma che ne costituirono la trama silenziosa e nascosta. Antonella Fornari ha ricostruito alcune di queste storie tra Cadore Ampezzo e Carnia, inseguendo le tracce sopravvissute nella memoria degli eredi, negli archivi privati, nei luoghi stessi del conflitto.
Weight | 0,387 kg |
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Dimensions | 16,5 × 23,5 cm |
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I mondi e le storie delle donne nella grande guerra tra Cadore, Ampezzo e Carnia.
Le donne e la Prima Guerra Mondiale: una storia in gran parte ancora tutta da raccontare, fatta di azioni che non ebbero mai la ribalta della cronaca ufficiale, ma che ne costituirono la trama silenziosa e nascosta.
Antonella Fornari ha ricostruito alcune di queste storie tra Cadore Ampezzo e Carnia, inseguendo le tracce sopravvissute nella memoria degli eredi, negli archivi privati, nei luoghi stessi del conflitto. Il risultato è questo volume di oltre 130 pagine ed altrettante foto in cui rivivono i mondi e le vicende delle “donne di guerra”. Mamme, mogli, sorelle, vedove, bambine, alpiniste, donne soldato: le loro vite irripetibili, il mistero della vita e della morte, il coraggio di esserci nonostante tutto. Antonella narra tutto questo con la consueta passione, cercando di dar voce a queste donne.
“La forza del loro coraggio pulsa ancor oggi nelle testimonianze da loro lasciate – spiega Fornari – veri e propri segni di una presenza determinante nell’evoluzione del conflitto. Parlarne oggi a cento anni di distanza è un atto dovuto di rispetto, ma anche un omaggio a queste donne il cui amore per i propri uomini e per la propria terra seppe oltrepassare la potenza dei politici e la prepotenza delle nazioni, seppe cancellare il colore delle divise, riempì i fossi delle trincee perché non ci fosse più divisione.
C’è un simbolo per me di tutto questo: è una camicetta di seta ricamata che ho ritrovata in una baracca di guerra a duemila metri sulla Croda dell’Arghena, in Cadore. La donna cui appartenne non ha un volto, ma la devozione dell’uomo – forse un ufficiale – che la portò fin li come una reliquia è la stessa di mille altri combattenti su entrambi i fronti.
Ed è proprio la foto di questa camicetta ad aprire il racconto delle storie di queste donne: il soldato Viktoria Savs, l’alpinista Luisa Fanton, le ragazze di Venas, le portatrici Carniche, e poi popolane e borghesi di tante età: tutte in modo diverso, sfidando il buon senso e le convenzioni, seppero essere protagoniste silenziose nel Primo Conflitto Mondiale. “Furono esili come brezza tra venti di guerra – conclude Antonella – e pagarono talvolta a caro prezzo le loro scelte. E’ stato un onore raccontarne alcune. A distanza di quasi un secolo continuano a testimoniare l’unicità e la straordinarietà di queste vite”.
INDICE
Note dell’autore . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11
Il soldato: Viktoria Savs, l’eroina delle Tre Cime – Dal cassetto
dei ricordi: chi era Viktoria Savs . . . . . . . . . . . pag. 19
La sorella: Luisa Fanton (alpinista) e l’amatissimo fratello “Berto”
scomparso nei cieli del Grappa – Dal cassetto dei ricordi:
Luisa Amalia Ermenegilda Fanton . . . . . . . . . . pag. 31
La mamma . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 41
L’amata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 57
Le ragazze di Venas. La generosità delle donne cadorine . . . . pag. 69
La Signora Anna . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 75
Le signore del tempo: le diariste – Dal cassetto dei ricordi:
Maria Menardi raccontata dallo storico Paolo Giacomel . . . pag. 83
Le signore del vento: le Portatrici Carniche . . . . . . . . pag. 95
Una “Portatrice” Cadorina: Caterina Poi . . . . . . . . . pag. 107
La vita, la morte, l’avventura: tre signore sempre presenti . . . . pag. 111
Per finire, quasi una favola. Un fante vicentino,
una ragazza d’Ampezzo, un soldato del sud e … un sorso d’acqua:
Anna Alverà “Leta” . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 117
Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 125
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 127
Biografia di Antonella Fornari . . . . . . . . . . . . pag. 129
Le altre pubblicazioni di Antonella Fornari . . . . . . . . pag. 131
Dall’introduzione di Camila Dalmas e Giocondina Toigo – dal sogno alla speranza di un mondo migliore – questi racconti ci conducono in un viaggio avventuroso, ricco di belle sorprese e simpatici personaggi: il piccolo usignolo nella gabbia dorata, il coniglio, la mucca Giulietta, i pesciolini… frutto della vivace immaginazione di Michele e ci portano con la fantasia in universi lontani, in ambienti sperduti. Tutti i racconti hanno un comune filo conduttore: il desiderio di scoprire la chiave per un mondo più giusto, libero e armonioso.
Michele Barat nasce a Feltre 41 anni fa. Da 25 anni convive con un inquilino scomodo – la sclerosi multipla progressiva. Questo ospite indesiderato, tuttavia, pur limitandolo nella sua quotidianità, non gli impedisce di viaggiare con la fantasia e di creare mondi perfetti.
Il libro è stato prodotto interamente dall’autore e su sua espressa volontà parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto ad una associazione no profit.
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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