Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 12 × 12 × 12 cm |
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Il prezzo originale era: €5,00.€4,25Il prezzo attuale è: €4,25.
Nel suo quaderno Giuseppe Boschet trascrisse i suoi ricordi di bambino durante la Grande Guerra. Al tempo l’autore aveva tre, quattro anni, ed aveva vissuto accanto ai tedeschi invasori una serie di drammatiche esperienze che gli si erano indelebilmente stampate nella memoria
Alcune pagine del suo quaderno sono state riprodotte accanto alle foto della prima guerra mondiale già parte della documentazione fotografica raccolta dalla Biblioteca Comunale di Seren del Grappa per la mostra fotografica “1917/1918 – Il Feltrino invaso”. Nella semplicità ingenua del suo racconto si coglie il senso di una testimonianza originalissima sulla Grande Guerra. La sua narrazione coinvolge tutti, soprattutto i più giovani, con un messaggio chiaro che viene da un loro coetaneo di un tempo: la guerra non è solo finzione televisiva.
Il quaderno è proposto in forma anastatica. Conserva dunque gli errori, le parole dialettali e… le macchie.
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 12 × 12 × 12 cm |
Autore | |
Anno | |
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Nel suo quaderno Giuseppe Boschet trascrisse i suoi ricordi di bambino durante la Grande Guerra. Al tempo l’autore aveva tre, quattro anni, ed aveva vissuto accanto ai tedeschi invasori una serie di drammatiche esperienze che gli si erano indelebilmente stampate nella memoria
Alcune pagine del suo quaderno sono state riprodotte accanto alle foto della prima guerra mondiale già parte della documentazione fotografica raccolta dalla Biblioteca Comunale di Seren del Grappa per la mostra fotografica “1917/1918 – Il Feltrino invaso”. Nella semplicità ingenua del suo racconto si coglie il senso di una testimonianza originalissima sulla Grande Guerra. La sua narrazione coinvolge tutti, soprattutto i più giovani, con un messaggio chiaro che viene da un loro coetaneo di un tempo: la guerra non è solo finzione televisiva.
Il quaderno è proposto in forma anastatica. Conserva dunque gli errori, le parole dialettali e… le macchie. Si è voluta così rispettare l’originalità del documento grazie anche alla paziente sollecitudine del curatore Marco Rech.
Il diario sulla Grande Guerra di Boschet è impreziosito da due saggi di Tamara Rech (Quando sono arrivati i tedeschi io ho preso una paura da morire”. I bambini e la prima guerra mondiale) e di Marco Rech (E le date degli episodi?)
La pubblicazione dell’opera è stata promossa dal Comune di Seren del Grappa e dalla Biblioteca Civica con l’auspicio che la sua lettura possa indurre ciascuno a coltivare e a cementare in sé il rifiuto profondo di ogni violenza, nella convinzione che è urgente invece realizzare una effettiva convivenza pacifica di tutti i popoli della terra.
Anno 1997 – Formato 17×23 – Pagine 60
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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