Informazioni aggiuntive
Peso | 0,247 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Pagine | |
A cura di | |
Anno | |
EAN |
€10,20
Ricette per una cucina tipica. ” In questo piccolo volumetto troverete le ricette dei piatti che facciamo attualmente, ma anche specialità che non facciamo più e abbiamo proposto nel passato. Ogni ricetta ha una piccola presentazione con un po’ di storia e in taluna qualche simpatico aneddoto che l’accompagna.
Peso | 0,247 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
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A cura di | |
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EAN |
Ricette per una cucina tipica. Il libro, edito nel 2008 e presto esaurito, è finalmente riproposto in questa seconda edizione riveduta ed ampliata con nuove e gustosissime ricette. Tante diverse proposte – dai primi i secondi ai contorni ai dolci – ma sempre caratterizzate dall’estrema semplicità di realizzazione. Un libro dunque dedicato a chi ama sperimentare piatti nuovi ma per la cui realizzazione non sono richieste abilità particolari: solo un pizzico di passione e la voglia di sperimentare.
Spiegano i curatori: ” In questo piccolo volumetto troverete le ricette dei piatti che facciamo attualmente, ma anche specialità che non facciamo più e abbiamo proposto nel passato. Ogni ricetta ha una piccola presentazione con un po’ di storia e in taluna qualche simpatico aneddoto che l’accompagna. Troverete per certe ingredienti precisi e per un numero di persone “normale”, ma anche altre che vi obbligheranno a fare qualche calcolo. Per ovvi motivi piatti come lo Spiedo, o i Scios o altri ancora, sono problematici da quantificare, e allora sforzatevi ed impegnatevi a sperimentare!
Queste ricette sono il frutto di tradizioni antiche e di un tramandarsi oralmente gli ingredienti e le esecuzioni. Pensiamo, sempre con molta modestia, che anche con quest’opera si possa salvare un pò di cultura bellunese (perché il mangiare è anche cultura di un popolo) e si contribuisca almeno in parte a non dimenticare un patrimonio che appartiene alla nostra storia. Per noi della Pro Loco Trichiana è motivo di orgoglio pensare che non ci sono molte associazioni che possono pubblicare le ricette della propria festa e per questo un sentito grazie a tutti quelli che in oltre 35 anni hanno fatto diventare Melere una Festa di eccellenza almeno per il mangiare. Ci preme sottolineare infine, che, dove possibile, adoperiamo ingredienti che provengono dal nostro territorio e in futuro continueremo ancora di più nella valorizzazione dei prodotti locali.
E allora le specialità culinarie di Melere, patrimonio dell’umanità? Beh non esageriamo! Al massimo patrimonio della cucina bellunese.”
La pubblicazione è promossa da Pro Loco Trichiana.
Indice
Agnello (dell’Alpago) pag. 52
Al cunicio de Melere pag. 90
Baccalà pag. 85
Baccalà pag. 103
Braciole alla Piastra pag. 44
Brulé del Boscaiolo pag. 129
Bigoi in Salsa pag. 18
Canederli allo Speck pag. 20
Capriolo di “Meno Fret” pag. 65
Capriolo in Salmì pag. 121
Capriolo in Salmì di Melere pag. 67
Casunziei alla Zucca pag. 24
Casunziei alle Rape Rosse (Ravioli di Rape Rosse) pag. 22
Casunziei del Comelico pag. 26
Coniglio alla Birra pag. 126
Cosce di Rana pag. 89
Costicine in “Tecia alla Melere” pag. 42
Crauti alla Mario (Kraut) pag. 95
Dolci pag. 97
Fagiano pag. 102
Fagioli alla “Messicana” pag. 94
Fagioli alla “Sovietica” pag. 93
Formai “Melere” alla Piastra pag. 80
Frittura Mista di Pesce pag. 87
Funghi con Patate pag. 86
Gevero alla maniera de Villanova pag. 63
Gevero (Lepre) pag. 61
Gnocchi di Patate pag. 6
Gnocchi di Zucca alla Menta pag. 10
Gulasch pag. 45
Il Cinghiale pag. 59
Il mangiare e il parlare pag. 109
“Integrazion” pag. 112
Kodinzon pag. 128
La Polenta pag. 114
La Polenta in Melere pag. 91
La Trippa pag. 58
La Trippa di Melere pag. 56
Le Patate Fritte pag. 92
Le ricette di Adele Caprani pag. 109
Le ricette di Nonna Piera pag. 101
Lo “Schiz” pag. 82
Mais Sponcio pag. 98
Minestra di Fagioli pag. 117
Minestra di Orzo pag. 118
Minestra d’Orzo pag. 30
Minestra e “Fun” pag. 28
Minestrone pag. 32
“Mus” (Asino) pag. 49
“Mus” in umido con polenta di mais Sponcio pag. 50
Oca Pro Loca (Oca Onta) pag. 54
Osei pag. 106
Pancotto “Panada” pag. 119
Pasta “Cavarnere” pag. 16
Pasta con le Sarde pag. 15
Pasticcio di Patate pag. 8
Pastin pag. 121
Polenta e “Osei” pag. 76
Polenta e “Sciuss” pag. 74
Polenta e “Scopeton” pag. 78
Polentina “Patugoi” pag. 116
Porchetta Calda pag. 47
Porchetta di Melere pag. 48
Presentazione pag. 3
Proverbi pag. 110
Ragù di Cervo in Bianco pag. 71
Risotto al Prosecco pag. 33
Risotto al Tartufo Bellunese o Scorzone pag. 34
Risotto alla Trota Salmonata aff.ta Bellunese pag. 36
Risotto con Zucca e Salsiccia pag. 35
Salciccia Nostrana pag. 43
Sbatudin pag. 130
Scioss pag. 104
Sciuss con Scott pag. 73
Seppie in Umido pag. 83
Spatzle (Gnocchetti Verdi) pag. 12
Spezzatino pag. 107
Spezzatino di Cervo pag. 69
Spiedo di “Checco” pag. 40
Tagliatelle Melere pag. 14
Tortine di Pane pag. 127
Trippa pag. 84
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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