Informazioni aggiuntive
Peso | 0,597 kg |
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Dimensioni | 21 × 21 cm |
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Il prezzo originale era: €15,00.€12,75Il prezzo attuale è: €12,75.
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Il volume presenta l’archivio fotografico del capitano Alberto Alpago Novello sulla Grande Guerra.
Si tratta di una raccolta di oltre 400 foto inedite in bianco e nero, per lo più su lastre di vetro formato 9×12; una parte minore sono pellicole piane 9×12, scattate al fronte tra il 1915 ed il 1918 con l’apposito permesso del comando militare.
Peso | 0,597 kg |
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Dimensioni | 21 × 21 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine |
Tempore belli. MCMXV – MCMXVIII. La guerra vista da un ufficiale bellunese del genio militare.
Il volume presenta l’archivio fotografico del capitano Alberto Alpago Novello sulla Grande Guerra.
Si tratta di una raccolta di oltre 400 foto in bianco e nero, per lo più su lastre di vetro formato 9×12; una parte minore sono pellicole piane 9×12, scattate al fronte tra il 1915 ed il 1918 con l’apposito permesso del comando militare.
Il materiale è sostanzialmente in buono stato di conservazione. Negli ingrandimenti, di proposito, si sono evitati ritocchi e tagli. La raccolta comprende anche una serie di stampe di piccolo formato di cui non si sono rintracciati i negativi.
Quasi tutte le foto hanno didascalie esplicative o un commento più dettagliato, annotati a mano dall’Autore.
Completano la documentazione disegni originali della prima guerra mondiale di tracciati stradali, ponti, gallerie, postazioni di difesa, progettati e diretti dall’Autore.
Sono pure conservate carte militari italiane e austriache, opuscoli “riservati” di istruzione, manifesti di propaganda, cartoline della Grande Guerra. Il materiale, assolutamente inedito, riguarda principalmente l’area delle Dolomiti Bellunesi e quella compresa tra il Montello e il Piave. Tra i luoghi interessati: Val Maè, Val Boite, Alto Cordevole, Digonera, Col di Lana, Cornuda, Caporetto.
Introduzione di Luca Ramacci, prefazione di Enrico Acerbi. Note sulle tecniche fotografiche di Mario De Biasi.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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