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Weight | 1 kg |
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Anno | |
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Pagine |
€9,35
Il capitano feltrino Angelo Zannettelli e i suoi soldati contro i briganti ascolani nell’inverno 1860-1861. Un episodio, minore se visto nel grande affresco della storia risorgimentale, interessante per rivelare quell’incontro-scontro tra mondi culturalmente lontani che contraddistinse la nascita del nostro stato.
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Il capitano Angelo Zannettelli e i suoi soldati contro i briganti ascolani nell’inverno 1860-1861.
“Una ricerca storica assomiglia molto ad un’inchiesta. Bisogna trovare i testimoni degli eventi, confrontare quel che hanno detto, analizzare come si sono svolti i fatti, sulla base delle varie versioni che di questi sono state date, separare ciò che è verosimile da ciò che non lo è. Verosimile. Forse la parola è questa. Tentare di avvicinarsi quanto più possibile alla verità, con la consapevolezza di essere destinati a rimanere sul piano di un’approssimazione, non di un possesso definitivo. Eppure anche la parzialità di una ricostruzione, per giunta di una vicenda individuale come quella che costituisce il filo conduttore di questo libro, può contribuire, come una tessera ricollocata, a dare una sfumatura in più al mosaico ampio e complesso degli avvenimenti che portarono all’unificazione nazionale.
È una delle ragioni che mi hanno spinto a ripercorre l’ultima parte della vita del conte feltrino Angelo Zannettelli, nel tentativo di togliere dall’oblio o dall’angustia di poche notizie, quasi sempre le stesse, costantemente ripetute per più di un secolo da quanti si sono occupati di lui, la figura di un uomo in cui si incarnarono veramente – e si può dirlo senza paura di cadere nella retorica- gli ideali risorgimentali di libertà e di indipendenza. Una vita avventurosa che si spense in una fredda mattina di gennaio del 1861, a Mozzano, pochi chilometri da Ascoli Piceno, lungo la via Salaria, in direzione di Roma, mentre era alla testa di una compagnia dell’esercito piemontese, impegnata nel tentativo di reprimere la violenta reazione di gruppi organizzati di Ausiliari pontifici, fedeli al papa re Pio IX. L’alto Ascolano era attraversato, in quei giorni, da fortissimi movimenti di resistenza all’occupazione delle truppe di Vittorio Emanuele, che, dopo la battaglia di Castelfidardo e la conquista di Ancona, avevano preso possesso delle Marche, aprendosi una strada per la penetrazione verso sud, volta soprattutto ad impedire una deriva in senso repubblicano dell’impresa garibaldina. Così anche l’episodio, minore se visto nel grande affresco della storia risorgimentale, in cui si trovarono coinvolti il capitano Zannettelli e i suoi soldati, la gran parte dei quali veneti e suoi comprovinciali, diventa interessante per rivelare quell’incontro-scontro tra mondi culturalmente lontani che contraddistinse la nascita del nostro stato.”
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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