Additional information
Weight | 1,5 kg |
---|---|
Dimensions | 16,5 × 23,5 cm |
Anno | |
Autore | Giovanni De Donà, Giuseppe Teza, Francesco Pomarè, Paolo Tonon |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€12,75
1915-1918, Comelico – Dolomiti: ecco cosa significò vivere a ridosso della prima linea. La grande guerra non si svolse solo in prima linea; anche le retrovie divennero loro malgrado terra di sofferenza. Lo raccontano in questo libro Giovanni De Donà, Giuseppe Teza, Francesco Pomarè e Paolo Tonon. La loro attenzione si è concentrata sul Comelico (BL), emblematico per la profondità delle trasformazioni indotte dal conflitto sul tessuto sociale e culturale locale.
Weight | 1,5 kg |
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Dimensions | 16,5 × 23,5 cm |
Anno | |
Autore | Giovanni De Donà, Giuseppe Teza, Francesco Pomarè, Paolo Tonon |
EAN | |
Formato | |
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1915-1918, Grande Guerra sulle Dolomiti, in Comelico: ecco cosa significò vivere a ridosso della prima linea.
La grande guerra non si svolse solo in prima linea; anche le retrovie divennero loro malgrado terra di sofferenza. Non ospitarono scontri diretti né vi si rischiava di morire per i colpi nemici, ma erano “terre al servizio”. Strade, paesi, infrastrutture, per non parlare degli abitanti: tutto e tutti dovevano contribuire alla piena efficienza delle operazioni al fronte. Lo raccontano nel loro nuovo libro “1915-1918 La guerra alle porte” gli autori Giovanni De Donà, Giuseppe Teza, Francesco Pomarè e Paolo Tonon. La loro attenzione si è concentrata sul Comelico (BL), emblematico per la profondità delle trasformazioni indotte dal conflitto sul tessuto sociale e culturale locale.
“I paesi da Padola a Sappada – scrive nella presentazione al libro Giorgio Tosato – si riempirono di migliaia di soldati accantonati in case e tabiè, le strade furono percorse da automobili, motociclette e rumorose trattrici, le piazze occupate da cannoni e carriaggi. Si realizzarono ardite teleferiche e perfino campi d’atterraggio d’emergenza, per ospitare soldati e operai in diverse località sorsero veri e propri villaggi militari”. Oggi di tutto questo sopravvive quasi nulla, ma per il tempo fu un vero e proprio sradicamento da tradizioni secolari. La popolazione – spiega Tosato – dovette abbandonare ritmi di vita aviti e convivere con limitazioni della libertà personale, coprifuoco, requisizioni, rigide prescrizioni igienico-sanitarie e comportamentali. Il prezzo fu altissimo in termini di disagi, fame e distruzioni. Le testimonianze proposte dagli autori lo fanno ben percepire: foto, documenti, reperti raccontano ancora a cento anni di distanza l’intensità di una quotidianità stravolta e mutilata.
Il libro è impreziosito da un apparato iconografico ricchissimo: oltre 300 scatti quasi interamente inediti. Per reperirli gli autori hanno esplorato archivi pubblici e privati di tutta Italia, regalando con questo libro al lettore un lavoro unico e straordinario.
L’autore ci illumina su come la sinistra democratica italiana si sia distinta per la sua straordinaria capacità di manipolare la storia con una furbizia degna dei migliori illusionisti, il tutto condito con un buonismo onirico e irreale che fa sembrare le favole dei racconti realistici. Ma non è tutto: con la sua manifesta incapacità di affrontare i problemi reali del nostro tempo e la sua presunzione di essere il “modello umano superiore”, la sinistra si sta allontanando sempre di più dal sentire comune della gente, rischiando di rimanere isolata nella sua torre d’avorio. Inoltre l’autore, evidenzia la sconfitta economica, militare e ideologica dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale all’interno della scacchiera internazionale delle grandi potenze.
Il libro è stato auto prodotto dall’autore Gianni Sagrillo di 67 anni, bibliotecario presso la Comunità Montana Feltrina per quattro anni. Ha ideato trasmissioni musicali (sulla storia del blues e del jazz) per varie radio private, oltre ad essere un appassionato di storia, l’autore ama la musica e suona il pianoforte. Vive a Feltre, in provincia di Belluno.
Dai 25 anni di vita condivisa tra Nadia e Casimiro, nasce questa raccolta di ricette che percorre la storia e la strada battuta in questi anni di lavoro e condivisione. Ricette scritte con passione e speranza che qualcuno voglia cimentarsi nella sperimentazione. Nella raccolta ci sono spunti e proposte che toccano la stagionalità dei prodotti e la gratinatura dei piatti; si passa dai classici risotti, alle zuppe e ai sughi e alle rivisitazioni di alcuni piatti di ispirazione etnica.
Ricette, ricordi, memorie e narrazioni. Perchè nulla vada perduto.
Fino alla metà del secolo scorso, nella società italiana le donne furono considerate inferiori all’uomo non solo per forza fisica, ma anche per capacità intellettuali e per doti artistiche; furono pagate, pure a parità di occupazione, meno dell’uomo e per lo più relegate a compiere i lavori domestici; furono impossibilitate ad intervenire nella gestione della cosa pubblica, non godendo di diritti elettorali attivi, né tanto meno passivi.
Forse una delle più significative tappe verso l’emancipazione fu l’accurata e approfondita ricerca sulla situazione femminile nei vari Paesi occidentali e nelle diverse epoche storiche, compiuta e diretta dagli studiosi francesi Georges Duby e Michelle Perrot. La storia delle donne, edita nell’ultimo decennio del secolo scorso da Giuseppe Laterza, fu un’opera pioneristica che suscitò un enorme interesse in Italia e nel mondo.
Dall’intendimento di proporre una riflessione sulla specifica situazione della donna bellunese nelle epoche passate nasce il libro Donne bellunesi dal secolo XV al 1950, dove, oltre ad analizzare leggi e norme legislative, si descrivono costumi, vicende e condizioni di vita di nobili e di popolane, di mogli e di vedove, di figlie e di madri, di streghe e di prostitute, di emigranti e di viaggiatrici, di benefattrici e di anfitrioni, di artiste e di letterate, di massere e di docenti, di suore e di imprenditrici, di levatrici e di alpiniste, di donne oggetto di violenza e di omicide, di sante e di contrabbandiere. Mentre per alcune persone l’autrice ha riportato il puro e semplice nome, per altre ha tracciato dei ritratti a tutto tondo in cui ha evidenziato vicende, caratteristiche, capacità, aspirazioni e doti.
Per la stesura di questo libro, riguardante l’intera provincia di Belluno, sono state consultate molte opere edite, ma anche numerosi documenti d’archivio ancora inediti, privilegiando soprattutto l’Archivio di Stato di Belluno e, a titolo esemplificativo, alcuni archivi parrocchiali o comunali
Miriam Curti ha sempre avuto un occhio di riguardo per le problematiche locali e ha pubblicato numerosi articoli e saggi su giornali e riviste. Alcuni dei suoi libri più significativi , scritti in collaborazione con altri studiosi o frutto solo del suo lavoro sono “Stemmi e antiche famiglie di Mel (2012)”, “Famiglie nobili di Belluno (2015)”, “Notizie da Mel 1919-1963 (2018)”, “Famiglie cittadinesche di Belluno (2020)”, “Notizie da Borgo Valbelluna (2022)”.
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