Informazioni aggiuntive
Peso | 1,560 kg |
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Dimensioni | 17,5 × 24,5 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
A cura di |
€23,80
La storia di Caerano, alle porte di Montebelluna nel trevigiano, raccontata in un volume prezioso per conoscere attraverso documenti inediti il passato e la cultura di questa parte di terra veneta.
Spiegano i curatori nella prefazione: “Si può raccontare la storia di una comunità in molti modi. Alcuni ritengono che sia sufficiente “compilare” e mettere in ordine ciò che è già stato fatto, altri che sia preferibile mettere assieme un testo che guidi il lettore attraverso le illustrazioni, altri sono convinti che i fatti di cui render conto siano quelli più vicini a noi e che un piccolo paese sia privo, in sostanza, della storia dei secoli e comunque di quella con la esse maiuscola.
Noi abbiamo scelto un modo ancora diverso e, probabilmente, più faticoso. Siamo cioè partiti dalla convinzione che la storia di cui abbiamo bisogno non sia quella dei grandi eventi perché questa è la storia delle grandi città e degli stati. La storia che abbiamo cercato è invece quella della vita quotidiana e materiale di coloro che ci hanno preceduto, la storia della mentalità e del lavoro dei cosiddetti senza nome, di coloro che sono passati e che ci sono stati, di coloro che hanno costruito un lungo pezzo di strada, quella strada sulla quale ora ci troviamo. Per cercare di far parlare questi protagonisti c’è un’unica soluzione: quella di cercarli nei grandi depositi della storia che sono gli archivi. Tutte le pagine di questo libro sono quindi inedite; inedite nel senso che contengono fatti e problematiche del passato che stavano chiusi nelle buste d’archivio. E questo ha semplicemente dimostrato che la storia di Caerano – come quella di qualsiasi altra comunità – attendeva semplicemente di essere riportata alla luce per poter essere scritta.
Peso | 1,560 kg |
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Dimensioni | 17,5 × 24,5 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
A cura di |
Spiegano i curatori nella prefazione: “Si può raccontare la storia di una comunità in molti modi. Alcuni ritengono che sia sufficiente “compilare” e mettere in ordine ciò che è già stato fatto, altri che sia preferibile mettere assieme un testo che guidi il lettore attraverso le illustrazioni, altri sono convinti che i fatti di cui render conto siano quelli più vicini a noi e che un piccolo paese sia privo, in sostanza, della storia dei secoli e comunque di quella con la esse maiuscola.
Noi abbiamo scelto un modo ancora diverso e, probabilmente, più faticoso. Siamo cioè partiti dalla convinzione che la storia di cui abbiamo bisogno non sia quella dei grandi eventi perché questa è la storia delle grandi città e degli stati. La storia che abbiamo cercato è invece quella della vita quotidiana e materiale di coloro che ci hanno preceduto, la storia della mentalità e del lavoro dei cosiddetti senza nome, di coloro che sono passati e che ci sono stati, di coloro che hanno costruito un lungo pezzo di strada, quella strada sulla quale ora ci troviamo. Per cercare di far parlare questi protagonisti c’è un’unica soluzione: quella di cercarli nei grandi depositi della storia che sono gli archivi. Tutte le pagine di questo libro sono quindi inedite; inedite nel senso che contengono fatti e problematiche del passato che stavano chiusi nelle buste d’archivio. E questo ha semplicemente dimostrato che la storia di Caerano – come quella di qualsiasi altra comunità – attendeva semplicemente di essere riportata alla luce per poter essere scritta.
Raccontare la storia della vita delle persone significa prendere atto della necessità di individuare alcune chiavi di lettura. Di questo si dà conto nell’introduzione in cui si delinea anche un percorso caeranese in breve per i più frettolosi. Esaminare in dettaglio le particolarità che distinguono Caerano significa creare percorsi e individuare problematiche. Lo scavo e l’approfondimento documentario, l’applicazione metodologica degli strumenti di ricerca che connota i saggi di questo libro, hanno portato ad una scelta obbligata. Noi abbiamo scelto di scrivere la storia di Caerano sino alla fine della Repubblica Veneta perché ciò che è emerso nella storia minuta della quotidianità ha imposto spazi e tempi necessari. Abbiamo fatto questa scelta perché abbiamo rifiutato l’idea di chiudere il percorso sintetizzando in modo generico la storia degli ultimi due secoli. Abbiamo cioè ritenuto che la storia dell’Ottocento e del Novecento richiedesse analogo percorso di ricerca, in particolare per quanto riguarda il secondo dopoguerra e il grande fenomeno dell’industrializzazione. E per tutto questo noi pensiamo che siano necessari un altro libro e una ricerca dedicata ai percorsi della contemporaneità.”
INDICE
Intoduzione
Lineamenti e profili di Lucio De Bortoli
Capitolo Primo
Le origini di un villaggio
Prima di Caerano di Antonio Paolillo
Municipi romani di Giuliano Palmieri
Caerano romana di Adriano Tetrini Spadetto
Analisi di un reperto di Silvana Sibille-Sizia
Capitolo Secondo
Il Medioevo
Lo commun et homini di Giampaolo Cagnin
Capitolo Terzo
L’età moderna dal XV al XVIII secolo
Territorio ambiente e società di Gianpier Nicoletti
Capitolo Quarto
Il canale Brentella
Acque e società di Raffaello Vergani
Mulini e opifici di Enzo Frassetto
Capitolo Quinto
La nobiltà a Caerano
Villa Rover di Lucio De Bortoli
Il ratto delle Sabine di Cristina Gasparetto
Gli Aproino di Lucio De Bortoli
Storie di famiglia: i Benzi-Zecchini di Simone Botti
Con “Diario di un Sindaco”, l’autore ha voluto lasciare traccia dei suoi vent’anni in municipio, quindici dei quali come Primo Cittadino a Rocca Pietore, comune montano sulle Dolomiti bellunesi, convinto che una esperienza di vita così profonda debba essere trasmessa quale diretta testimonianza, utile per comprendere molte sfumature dell’attività amministrativa, spesso denigrata, criticata e il più delle volte, purtroppo disconosciuta. Gli accadimenti di cui il suo Comune, negli anni, è stato teatro, rappresentano perlopiù una “consueta ordinarietà” per tutti i municipi ma, in qualche caso, al contrario, il territorio è stato protagonista di vicende sicuramente eccezionali. Tutte queste particolarità riflettono con chiarezza un percorso di vita significativo, riportato qui in una sorta di diario temporale che racconta pagine di storia di uno dei tanti Sindaci che si cimentano con passione nel complicato lavoro di Amministratore Pubblico.
Andrea De Bernardin, nato e cresciuto ai piedi della Marmolada, sin da giovanissimo è appassionato di storia al punto da incentrare su di essa l’attività lavorativa e trarne ispirazione per diverse apprezzate pubblicazioni. Una fra tutte “La città di ghiaccio, guerra nelle viscere della montagna”, assieme al collega Michael Wachtler.
Un libro che descrive la vita e le avventure dell’ Ispettore Superiore Scelto del Corpo forestale dello Stato Nicola Pierotti, vicende meritevoli di essere vissute e degne di essere lette; strumento per comprendere un po’ meglio il mondo in cui viviamo. Nel volume sono descritte minuziosamente le indagini svolte durante la sua carriera, quali l’arresto del piromane dell’Isola del Giglio, del bracconiere che per poco non lo uccideva, i vari tentativi di corruzione e numerosi altri episodi. Un quadro di vita intensamente spesa per proteggere natura e animali da tutta quella gente “per male” quali inquinatori, trafficanti o bracconieri, ma anche superiori pavidi e politici senza vergogna. Libro da leggere fino in fondo.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
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