Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 21 × 28 cm |
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Autore | |
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€20,00
Il libro costituito da oltre 150 pagine, scritto e curato da Gianni De Vecchi e Gianni Da Rold, contiene 37 avvisi pubblici del territorio di Sedico, 93 foto molto significative (inedite e non) e una nutrita narrazione del periodo storico. Gli autori hanno scelto di descrivere i fatti nazionali e internazionali per permettere al lettore di avere una ampia visione di ciò che è accaduto. Frutto di una lunga ricerca da parte dei due autori, si compone di 18 capitoli; ognuno decritto con dovizia di particolari alcuni anche meno noti ai più. Si inizia con la descrizione delle battaglie fra i francesi di Napoleone e gli austriaci alla fine del 1.700 e si conclude con l’impatto della seconda guerra mondiale sul territorio di Sedico. Nel mezzo tanti riferimenti storici: dalle vicende napoleoniche e la prima dominazione austriaca (1797 – 1805), all’annessione del Veneto al Regno D’Italia (1866) con riferimento al locale nelle diverse epoche. Per quest’ultimi, da non tralasciare, il primo acquedotto, l’importanza dell’allevamento del bestiame, delle latterie e delle malghe, della scuola, viabilità e molto altro.
Gianni De Vecchi nato ad Agordo vive a Landris di Sedico. Ha scritto una quindicina di libri, organizza mostre, visite guidate e conferenze. E’ cavaliere della Repubblica Italiana e socio accademico del GISM (Gruppo Italiano di scrittori di montagna)
Gianni Da Rold nato ad Agordo vive a Sedico. Ha partecipato alla realizzazione di molte mostre e collaborato alla stesura di parecchie pubblicazioni di carattere storico.
Dimensioni | 21 × 28 cm |
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Anno | |
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EAN |
Il libro costituito da oltre 150 pagine, scritto e curato da Gianni De Vecchi e Gianni Da Rold, contiene 37 avvisi pubblici del territorio di Sedico, 93 foto molto significative (inedite e non) e una nutrita narrazione del periodo storico. Gli autori hanno scelto di descrivere i fatti nazionali e internazionali per permettere al lettore di avere una ampia visione di ciò che è accaduto. Frutto di una lunga ricerca da parte dei due autori, si compone di 18 capitoli; ognuno decritto con dovizia di particolari alcuni anche meno noti ai più. Si inizia con la descrizione delle battaglie fra i francesi di Napoleone e gli austriaci alla fine del 1.700 e si conclude con l’impatto della seconda guerra mondiale sul territorio di Sedico. Nel mezzo tanti riferimenti storici: dalle vicende napoleoniche e la prima dominazione austriaca (1797 – 1805), all’annessione del Veneto al Regno D’Italia (1866) con riferimento al locale nelle diverse epoche. Per quest’ultimi, da non tralasciare, il primo acquedotto, l’importanza dell’allevamento del bestiame, delle latterie e delle malghe, della scuola, viabilità e molto altro.
In un bosco ai piedi delle Dolomiti, un piccolo abete ha appena messo radici. Con il passare delle stagioni, il piccolo abete comincia a crescere, circondato dalla bellezza della natura: fiori colorati e animali selvatici riempiono di vita il suo mondo. Ma un giorno il terreno sembra molto più lontano e il piccolo abete si accorge di non essere più tanto piccolo. Terrorizzato all’idea di crescere ancora, prende la decisione di restare così per sempre, suscitando la curiosità di una delle sue radici. L’incontro tra il piccolo abete e la sua intraprendente radice darà vita a un tenerissimo abbraccio.
L’albero protagonista di questa storia e i suoi amici si possono incontrare per davvero lungo il sentiero CAI che dal bivacco Palia porta al rifugio Casera Ere, poco distante da San Gregorio nelle Alpi.
Pensieri, riflessioni, annotazioni quasi fuggitive, nella loro trattenuta intimità, dilatano forme che rifiutano il finito per espandersi verso prospettive sorprese, a volte, da uno stupore affrancato da ogni accademismo – così Franca Visentin descrive i versi di Paola Scapin. Una raccolta di emozioni di pensieri a volte trattenuti, il tutto corredato da immagini tracciate dalla stessa autrice.
Sagron Mis è il comune più orientale della Provincia di Trento e il più piccolo della Comunità di Primiero con solo 175 abitanti. Sebbene l’area geograficamente e culturalmente sia più legata al vicino agordino, appartiene storicamente al distretto di Primiero per cui ha svolto nei secoli il ruolo di periferia, confine e passaggio.
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