Informazioni aggiuntive
Peso | 1,5 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
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Novembre 1917: oltre 31.000 cittadini della Provincia di Belluno, di cui circa 6.000 del Comune di Belluno, sono costretti ad abbandonare le loro case sotto l’incalzare dell’esercito austro-tedesco. Una pagina dimenticata di storia che torna finalmente a rivivere attraverso le lettere inedite inviate dagli esuli bellunesi al loro sindaco Bortolo De Col Tana, commissario prefettizio del ricostituito Comune di Belluno nella sede extraterritoriale di Pistoia.
Peso | 1,5 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
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Dopo Caporetto, nel 1917, oltre 31.000 cittadini della Provincia di Belluno, di cui circa 6.000 del Comune di Belluno, sono costretti ad abbandonare le loro case sotto l’incalzare dell’esercito austro-tedesco.
Una pagina dimenticata di storia che torna finalmente a rivivere attraverso le lettere inedite inviate dagli esuli bellunesi al loro sindaco Bortolo De Col Tana, commissario prefettizio del ricostituito
Comune di Belluno nella sede extraterritoriale di Pistoia.
Conservate nell’Archivio storico comunale, esse svelano con grande umanità un racconto avvincente fatto di sofferenza, paura del futuro ma anche di amore profondo e preoccupazione per le proprie terre occupate.
L’autrice Manuela Maggini
Manuela Maggini, nata a Tizzana (Pistoia) vive da molti anni a Belluno, dove ha insegnato nelle scuole secondarie. Appassionata di storia locale, ha pubblicato articoli su riviste specializzate e il libro Nel paese di Galileo, Vita di Filippo Pacini (Lalli, 1987) in cui ricostruisce la biografia del grande medico pistoiese.
Si è interessata in questi ultimi anni al periodo storico 1915-1918 e ha pubblicato La memoria dispersa. Soldati di Tizzana alla Grande Guerra (Settegiorni Editore, 2012).
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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