Informazioni aggiuntive
Peso | 1,706 kg |
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Dimensioni | 21,5 × 30 cm |
EAN | |
Autore | |
Anno | |
Formato |
€36,00
Esaurito
Finalmente in italiano il ricercatissimo libro di geobiologia e radiestesia di Georges Prat dedicato all’antica sapienza del costruire in armonia con le energie della terra e dello spazio. Dai dolmen ai templi egizi, dall’arte medievale a Palladio, un viaggio nella storia dell’architettura per scoprire i segreti di un vivere più sano
Peso | 1,706 kg |
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Dimensioni | 21,5 × 30 cm |
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Finalmente in italiano il ricercatissimo libro di geobiologia e radiestesia di Georges Prat dedicato all’antica sapienza del costruire in armonia con le energie della terra e dello spazio.
Dai dolmen ai templi egizi, dall’arte medievale a Palladio, un viaggio nella storia dell’architettura per scoprire i segreti di un vivere più sano
C’è un’architettura invisibile celata dietro alcune tra le più celebri opere create dall’uomo nel corso della sua storia. Ed è questa architettura a rendere tali opere luoghi “speciali, energetici”, centri in cui mistero e misticismo si intrecciano e permeano ogni pietra.
Da Stonehenge a Carnac, dalla Cattedrale di Chartres al complesso templare di Luxor, da Mont Saint Michel al tempietto palladiano di Villa Barbaro a Maser: sono capolavori di uomini vissuti in secoli diversi e lontani per cultura, luoghi di provenienza e lingua ma uniti dalla comune conoscenza di un sapere antico.
Lo racconta, dati alla mano, il francese Georges Prat: poliedrica figura di architetto, urbanista le cui decennali ricerche nel campo della radioestesia e della geobiologia hanno dato vita ad una collana di pubblicazioni che in Francia ed in altri paesi d’Europa ha segnato da tempo il tutto esaurito.
Il primo di questi volumi, “L’architettura invisibile”, è ora disponibile in italiano, pubblicato dall’Associazione Avalon nelle Edizioni DBS. L’impaginazione e la traduzione dal francese, a cura di Anna Maria Amabile e Alessia Martinazzo, riprendono in modo fedele l’opera originaria e sono stati seguiti dallo stesso Prat.
Il risultato è un’opera che aiuta a capire perché – dall’antichità ad oggi – furono scelti proprio certi luoghi e non altri per la costruzione di alcuni monumenti e perché venne dato loro un determinato orientamento o una certa forma. Sono interrogativi la cui risposta si traduce oggi in supporto per la scelta dei luoghi e dei modi in cui costruire. Essere consapevoli di queste informazioni significa – spiega Prat – recuperare conoscenze remotissime, riscoperte dopo l’oblio degli ultimi quattro secoli. Non solo: significa soprattutto realizzare edifici sani, in armonia con le forze dell’ambiente in cui si trovano e capaci di trasmettere benessere a chi li vive.
Afferma Prat nell’introduzione: “L’essere umano è un microcosmo, un piccolissimo campo spazio-temporale al centro di un gigantesco macrocosmo di cui subisce le influenze. L’uomo è immerso in un campo di energie che provengono dalla Terra e dallo Spazio. L’equilibrio di questi irraggiamenti determina la sua salute, mentre le perturbazioni prodotte dal sottosuolo del nostro pianeta generano degli squilibri e degli stati di debolezza favorevoli all’insorgenza di malattie”.
Dobbiamo ricordare, secondo Prat, che certe proporzioni regolano l’intero universo: la crescita di un essere umano e lo sviluppo di una pianta come le distanze tra i pianeti. Queste nozioni erano conosciute dagli antichi che – dimostra Prat – seppero utilizzarle coniugandole ad astrologia, matematica e geobiologica per riconoscere le energie cosmotelluriche ed usarle per curare fisicamente gli uomini ed elevarli spiritualmente.
Il volume, 336 pagine a colori e copertina cartonata, si apre con un’introduzione al mondo delle energie sottili applicate sia all’uomo che al pianeta terra (geobiologia). Dopo aver ricordato alcune tradizioni orientali da sempre attente a questo aspetto, Prat riporta anche le ricerche più significative di alcuni scienziati e medici occidentali (Kirlian, Bovis, Hartmann…) dedicate all’ambito energetico e vibratorio.
Queste conoscenze sono però solo il punto di partenza di un’indagine originale e appassionata, che rilegge sotto nuova luce numerosissimi luoghi, religiosi e non, appartenenti a epoche e culture diverse (menhir, chromlech, allineamenti, dolmen e calvari, ma anche piramidi, tumuli, templi, santuari buddisti, sinagoghe, moschee e chiese romaniche ed ogivali), di ciascuno dei quali l’autore ci fornisce accurati rilievi geobiologici.
Attraverso di essi Prat dimostra come l’edificazione dei luoghi altamente energetici sparsi su tutto il globo (siano essi dei semplici menhir o delle maestose cattedrali gotiche) sia sempre sorretta da un’architettura invisibile. Ciò significa che gli antichi sapevano rilevare ed utilizzare le energie telluriche (potenziate talvolta da tracciati regolatori basati sul numero aureo) a beneficio del popolo o dei fedeli.
Ma quali sono queste energie che l’autore ci invita a riconoscere nei luoghi vibratori?
In primo luogo l’irraggiamento sulla superficie terrestre delle reti dei metalli: dai più abbondanti come il nichel (rete Hartmann) e il ferro (rete Curry) ai più preziosi come l’oro, portatori ciascuno di effetti nocivi o curativi per l’uomo. Ma anche l’interferenza dovuta a faglie e correnti d’acqua sotterranee, la presenza di “camini cosmotellurici” e l’esistenza di flussi sacri che collegano vari luoghi di culto tra loro. L’appendice all’edizione italiana infine è dedicata all’opera di Andrea Palladio ed è corredata dai rilievi geobiologici di vari palazzi e chiese di Venezia e Vicenza.
Nell’architettura sacra nulla è lasciato ai capricci del caso, ci insegna Georges Prat. Gli antichi costruttori sapevano come armonizzare le energie provenienti dal sottosuolo e quelle venute dal cosmo al fine di elevare spiritualmente l’umanità.
A noi uomini e donne del presente non resta che riscoprire l’antica saggezza, anche grazie a quest’opera.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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