Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 22 × 31 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
Il prezzo originale era: €29,00.€24,65Il prezzo attuale è: €24,65.
Esaurito
La storia della miniera di Valle Imperina dal Quattrocento alla chiusura negli anni Sessanta del Novecento, fino agli ultimi interventi di recupero che si spera possano preludere a farla divenire polo di attrazione turistica.
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 22 × 31 cm |
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A ricordo della plurisecolare miniera e dei suoi minatori.
La storia della miniera di Valle Imperina dal Quattrocento alla chiusura negli anni Sessanta del Novecento, fino agli ultimi interventi di recupero che si spera possano preludere a farla divenire polo di attrazione turistica. L’autore, già perito minerario presso la miniera stessa, racconta cinque secoli di storia attraverso una mole impressionante di documenti d’archivio e fotografie in gran parte inediti. Ne risulta una fotografia puntuale e precisa di cosa fu il sito minerario per la vallata agordina e non solo, ma è anche l’opportunità per conoscere strumenti e tecniche utilizzati nei secoli per l’estrazione di pirite cuprifera ovvero la materia prima dell’industria del rame.
Tale materiale, di cui Valle Imperina era ricca, fece diventare il sito un centro di grande interesse per la Serenissima, che utilizzava il rame sia per la monetazione che per la produzione del bronzo da cannoni per la propria flotta. Questo spiega il perchè della presenza in Valle di molti imprenditori agordini, bellunesi, veneziani che qui seguivano l’intero processo: dall’estrazione del minerale all’arrostimento delle piriti cuprifere per eliminare lo zolfo alla fusione per ottenere rame metallico per la commercializzazione. Tra tutti i più famosi saranno i Pietriboni, i Paragatta, i Barpo e soprattutto i Crotta, di origine lombarda, la cui villa sopravvive ancor oggi in centro ad Agordo.
Particolare attenzione è data dall’autore all’epoca contemporanea: dalle diverse proprietà succedutesi anche attraverso le guerre alla definitiva chiusura per esaurimento del materiale. Chiudono il volume alcune immagini relative agli interventi di recupero, che si spera preludano ad una apertura in chiave turistica della miniera.
Nel 1987 Aldo Villabruna, in un cantiere nel comune di Sovramonte, rinvenne una sepoltura con i resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all’ultima fase del periodo Paleozoico, 14.000 anni fa appunto. Da allora il Cacciatore o Uomo della Val Rosna ha fornito e continua a fornire preziosissime informazioni sui primi abitanti delle Alpi occidentali: si tratta di una delle più antiche sepolture di area alpina, ma rappresenta anche un esempio straordinario di arte funeraria paleolitica, nonché il primo caso di intervento odontoiatrico della storia!
Il volume dedicato ai ragazzi, ma ricco di informazioni specifiche di sicuro interesse anche per gli adulti, è diviso in due parti. La prima, di carattere narrativo, racconta la storia di un gruppo di cacciatori e raccoglitori nomadi, che seguendo le migrazioni degli animali, giunge dalla pianura ai piedi delle Alpi. Chiara Villabruna, grazie a una narrazione incalzante e ricca di dettagli, ci restituisce un racconto coinvolgente e appassionante, capace di immergere grandi e bambini nello stile di vita di coloro che hanno abitato quel riparo nella valle tra i torrenti Rosna e Cismon. Nella seconda parte, di carattere divulgativo, Aldo Villabruna espone con precisione e con il supporto di numerose immagini, i reperti rinvenuti nella sepoltura e le loro funzioni, aggiungendo al libro un irresistibile valore didattico. A impreziosire la storia ci sono le delicate e suggestive illustrazioni di Marisa Viezzoli.
Il libro, ultimo nato delle Edizioni DBS, rappresenta un ulteriore tassello nella missione della casa editrice: raccogliere, preservare e divulgare la storia e il vasto patrimonio culturale del territorio, soprattutto ai giovani, così da evitarne la dispersione. Una storia, come quella dell’Uomo della Val Rosna, che anche a distanza di 14.000 anni continua a sorprendere ed emozionare.
E se si scoprisse che la Valle di Seren che ormai conta pochi residenti, fosse stata in realtà colpita da una maledizione lanciata anni orsono da un parroco per vendicarsi del voltaspalle dei suoi parrocchiani?
Daniele Gazzi e Dante Rech ripercorrono questo fatto e/0 leggenda che si tramanda da generazioni e attraverso una lunga carrellata di foto descrivono la vita, a volte dura, ma sempre dignitosa di chi questa Valle la ha vissuta, amata, protetta e purtroppo ha dovuto lasciare a causa delle dure condizioni di vita
C’è Giulietta, la bambina che va di fretta, Teresa che dorme con la luce accesa, Doriana che veste strana e ancora Eunice che canta quand’è felice….
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