Informazioni aggiuntive
Peso | 0,455 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
Autore | |
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Formato | |
Pagine | |
EAN |
€8,50
Filastrocche, canti popolari, preghiere, indovinelli e molto altro, tutto in dialetto veneto: sono pubblicati da DBS Zanetti nel libro “Strasse, Ossi e ferovecio”. Il volume, presentato nel 2000 dalle Edizioni del Noce, è ora proposto in una nuova edizione rivista e aggiornata anche nel prezzo di soli 10 €.
Peso | 0,455 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
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STRASSE, OSSI E FERROVECIO
La civiltà contadina veneta torna a rivivere nella nuova edizione del libro che raccoglie espressioni e racconta ritualità ormai dimenticate.
Filastrocche, canti popolari, preghiere, indovinelli e molto altro, tutto in dialetto veneto: sono pubblicati da DBS Zanetti nel libro “Strasse, Ossi e ferovecio”, primo di una trilogia dedicata al mondo contadino veneto del XX secolo di cui fanno parte anche Poenta e figheti e Roba da ciodi..
Il volume, presentato nel 2000 dalle Edizioni del Noce, è ora proposto in una nuova edizione rivista e aggiornata anche nel prezzo di soli 10 €.
Intatti restano i contenuti, preziosa testimonianza di una cultura contadina di cui sopravvive oggi traccia nella memoria di pochi. I due autori accompagnano il lettore alla sua riscoperta rievocando gesti e parole che accompagnavano alcuni momenti: le nozze, l’uccisione del maiale, i salti, i giochi dei bambini, il passaggio delle stagioni solo per citarne alcuni. Il risultato sono testi brevi e piacevoli da leggere che introducono una vera e propria raccolta di gustosissimi detti e ritornelli: “Amor senza baruffa fa la muffa”, “Co acqua e ciacole no se fa fritole”, “Chi ga un socio ga un paron”. Tanti i temi toccati: donne, amore, matrimonio, ricchezza, lavoro, preti, devozioni, professioni, comportamenti, bestie, età, aspetto fisico, tempo e tradizioni agresti, cibi, vino, godurie varie.
Leggerli permette di immergersi in un mondo in cui – come scrivono gli autori – “la sacralità avvolgeva ogni cosa: persone, animali, terra su cui il contadino profondeva il suo lavoro, la sua fede, le sue speranze. Era una terra segnata dalle croci della sua fede cristiana ma anche da spiritelli, folletti, maghi e streghe, ataviche reminescenze di culture e riti pagani che mai del tutto la chiesa cattolica riuscì a sradicare. Con questo libro – spiegano Caon e Grandesso – vogliamo rivivere alcuni momenti di questo universo ormai scomparso, riproponendo lo stesso spirito e le stesse espressioni con cui si manifestavano. Possiamo così entrare in quella civiltà contadina come era nella su ultima fase di esistenza, nel XX secolo, prima di essere assorbita nella civiltà tecnologica perdendo la sua identità”.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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